OCEAN’S 8 di Gary Ross (2018)

Ocean's 8, cast e trama film - Super Guida TV

Debbie Ocean, ancora scossa da qualche anno di gattabuia e impegnata a piangere la morte del fratello Danny, criminale e truffatore tanto quanto lei, decide di organizzare un colpaccio al gala annuale del MET con l’aiuto di una vecchia amica – e di una sgangherata gang di donne che riesce a mettere in piedi.

Leggi tutto

JURASSIC WORLD – IL REGNO DISTRUTTO di Juan Antonio Bayona (2018)

Jurassic World: Il regno distrutto": trama, cast e trailer | TV Sorrisi e  Canzoni

A distanza di tre anni da Jurassic World, che aveva restituito ossigeno e smalto alla saga dei dinosauri contemporaneizzati, Universal – giustamente orientata al profitto – ha pensato di imbastire un secondo capitolo (o quinto?), da collegare a doppio filo al predecessore. Nel 2015 i dinosauri di Jurassic World si appropriano definitivamente di Isla Nublar: nel 2018, gli umani tornano a decidere sul loro destino. Nel 2015, Colin Trevorrow si prende la briga di dirigere il film: Spielberg resta indietro, come produttore esecutivo e soprattutto guida creativa. Nel 2018, Trevorrow passa in sede di sceneggiatura (con Derek Connelly) e alla regia va invece Juan Antonio Bayona, reduce da A Monster Call. Jurassic World – IL regno distrutto (Jurassic World Fallen Kingdom) è assolutamente godibile nella prima parte, quella ambientata sull’isola, che sembra rievocare la compattezza del film di tre anni fa, sebbene vittima di una gestione dei ruoli buoni/cattivi da sussidiario, subito prevedibile e poco coinvolgente. 

Leggi tutto

OLTRE LA NOTTE di Fatih Akin (2017)

 

Il vero, grande problema del film di Fatih Akin è, paradossalmente, la sua protagonista: Diane Kruger, finalmente alle prese con il primo ruolo interamente in lingua tedesca (la sua), è troppo brava. Che sia un’attrice straordinaria era già noto dai tempi di Mon Idole (2002) di Guillaume Canet e, più recentemente, di Bastardi senza gloria (2009) di Tarantino e Les Adieux à la Reine (2012) di Benoît Jacquot. Che sia un’interprete in grado di meritare ruoli importanti in ottimi film è un elemento che va altrettanto esaltato. È per questo motivo che vederla in un’opera come Oltre la notte sorprende, nell’accezione più indefinita della sorpresa: può una protagonista essere così brava da fungersi bastevole di almeno metà della valutazione finale? Nel caso di Kruger, sì.

Leggi tutto

CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO di James Foley (2018)

 

Per chi scrive – sia perdonata la retorica – fa un po’ sorridere recuperare ciò che aveva scritto in merito alla prima delle tre riduzioni cinematografiche da E.L. James, 50 sfumature di grigio. Si inneggiava a un sessismo facile, a una manipolazione quasi perversa in cui una giovane vittima dell’etero-patriarcato si lasciava sedurre dalle tentazioni facili di un uomo bianco, ricco e di bell’aspetto. Dal 2015 sono cambiate molte cose. La più importante, forse, è che, a parte qualche caso sparuto, l’indignazione nei confronti di questa saga sbancabotteghino si è limitata alle poche, sfigate parole del sottoscritto. E che oggi, ai tempi di #metoo e di #timesup, puntare il dito su una saga come quella di 50 shades fa un po’ démodé, come quando discettavi di Renée Zellweger ma il mondo aveva già scoperto Jessica Chastain.

Leggi tutto

120 BATTITI AL MINUTO di Robin Campillo (2017)

 

Se c’è una cosa che funziona di 120 battiti al minuto, il film di Robin Campillo premiato a Cannes con il Grand Prix speciale della Giuria, è il concetto di tempo. Una eco che già risuona nel titolo, volto a richiamare il ritmo della musica pop in voga negli anni Novanta. Il film di Campillo è soprattutto questo: nel ricordare l’intenso attivismo di Act Up Parigi, l’associazione costituita per diffondere alla popolazione messaggi di prevenzione HIV negli anni più duri dell’epidemia e delle morti per AIDS, c’è l’intenzione di immortalare uno o più frammenti di estrema velocità.

Leggi tutto

WONDER WOMAN di Patty Jenkins (2017)

 

Finalmente arriva sul grande schermo, dopo anni di sogni, fantasie, speculazioni – e in più i nomi di sostanzialmente mezza Hollywood rosa coinvolti per il title role, da Sandra Bullock a Catherine Zeta-Jones, senza trascurare Angelina Jolie. E Wonder Woman, e oggi non poteva trovare ispirazione peggiore. Si proceda per ordine: non è peregrino affermare che c’era una certa attesa per il primo film dedicato all’eroina DC creata nei primi anni Quaranta da William Moulton Marston. Avevamo fatto le prove generali con Batman vs. Superman: Dawn of Justice, e – sebbene il film di Snyder fosse tutt’altro che encomiabile – Gal Gadot ne usciva abbastanza bene.

Leggi tutto

KONG: SKULL ISLAND di Jordan Vogt-Roberts (2017)

 kong

C’è qualcosa di estremamente affascinante, nel King Kong del 2017, che non si riesce a percepire con nitidezza, a impatto immediato. Poi, però, il giochino rivela facilmente la verità: si tratta di cinema “americano” nella sua concezione più pura. E vecchia. Non confondiamo i livelli, però: sia il King Kong del 1933 di Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack che quello, super bistrattato, targato de Laurentiis e diretto da John Guillermin, sono due film luminosi. La versione di Peter Jackson del 2005 soffre, come (quasi) tutti i film di Peter Jackson, di vecchiaia precoce: godibile alla prima visione, foriero di intuizioni molto, molto interessanti, ma incapace di mantenere integro il vigore passato il lustro. A ogni modo, non sbaglia chi (come Andrea Guglielmino su News Cinecittà) ipotizza che, forse, l’ultimo Kong in uscita nelle sale sta a quello di Guillermin come quello di Jackson stia a quello di Cooper e Schoedsack.

Leggi tutto

PAN di Joe Wright (2015)

 

Va detto: Joe Wright è un bravo regista. C’è invece chi lo ritiene un compilatore, un competente artigiano senza troppa anima. A torto, poiché la sua Anna Karenina è con tutta probabilità la riduzione più ambiziosa, immaginifica e riuscita del romanzo di Tolstoj. E perché Espiazione e Orgoglio e pregiudizio, al netto delle ingenerose critiche ricevute, sono due opere fragranti e virtuose. Ci sarebbe da ridire qualcosa in più su Hanna, lontano da ogni vincolo letterario, e sul biografico The Soloist: irrisolti e frammentari, ma paradigmatici del laborioso talento del suo creatore, sempre disposto a modellare nuove forme per le sue intuizioni, a volte riuscite, a volte derivative, a volte indifendibili.

Leggi tutto

OPERAZIONE U.N.C.L.E. di Guy Ritchie (2015)

 

Con tutta probabilità leggerete, su almeno un quotidiano, magazine o simili, che Operazione U.N.C.L.E. – l’ultima fatica di Guy Ritchie ispirata alla serie televisiva NBC Organizzazione U.N.C.L.E. – è (cito a fantasia, novello Tiresia) “uno scanzonato omaggio a una serie di culto, con attori bellissimi e divertiti, ambientazioni mozzafiato”.

Tutto fenomenale; peccato che il film sia una rara, rarissima tavanata. A partire dalle sue originarie urgenze: quelle dell’omaggio. Tributare onori a una serie sì di successo non è mai peccato, se sai farlo. Piazzare in contrapposizione, in piena guerra fredda, due agenti – uno russo, l’altro yankee – può essere interessante negli anni ’60 (come fece la serie), e altrettanto oggi se riesci a costruire un impianto di minima decenza. Se lo fai, però, se le battute alla Ocean’s Eleven versione Soderbergh si impongono come tuo unico riferimento estetico, be’, c’è un problema – e la saga di Ocean’s, paragonata a questa cosa qui, pare scritta da William Wellman.

Leggi tutto

TERMINATOR GENISYS di Alan Taylor (2015)

 

Che i primi due Terminator (The Terminator, 1984, e Terminator 2 – Il giorno del giudizio, 1991) siano due film incantevoli e cresciuti in maniera straordinariamente fragrante, non v’è più alcun dubbio – soprattutto il secondo. Che Hollywood non abbia mai apertamente chiuso i conti con il cyborg più celebrato della storia del cinema, pure. A testimoniare l’esistenza di tale “debito”, infatti, resistono sia Terminator 3: Le macchine ribelli che Terminator Salvation, dai risultati francamente desolanti – il primo cheap all’inverosimile (nonostante la presenza di Schwarzy), il secondo sciupato dal gigionismo di Christian Bale e da una malcelata pochezza di fondo.

Leggi tutto

CAKE di Daniel Barnz (2014)

 

Mettiamolo subito per iscritto: Cake, di Daniel Barnz, è il classico esempio di indie americano dalle qualità non elevatissime e dal budget risicato che va nei festival cercando buyers, gode di un buon cast e di una sceneggiatura semi-ordinaria, ed è costruito su un unico interprete. Mettiamo subito per iscritto (x 2) che Cake sarebbe opera di alcuna utilità senza la presenza della sua primattrice, Jennifer Aniston, che del film è anche produttrice esecutiva e responsabile della distribuzione, avvenuta – con discreto successo negli USA – mediante la creazione di una società apposita, la Cinelou Films.

Leggi tutto

HUMANDROID di Neill Blomkamp (2015)

 

All’idea che Neill Blomkamp sia una delle voci più rilevanti della fantascienza mainstream anglofona, ormai, nessuno storce il naso più di tanto. O meglio: se District 9 (2009) si era imposto all’attenzione come opera anomala, interessante e incisiva, giocando con la storia e il passato del Sudafrica (luogo d’origine di Blomkamp), il successivo Elysium(2013) preferiva arenarsi in un sottobosco distopico e para-hollywoodiano abbastanza ordinario.

Leggi tutto

INTO THE WOODS di Rob Marshall (2014)

into the woods

Con la trasposizione cinematografica del musical di Broadway Chicago, Rob Marshall, nell’ormai lontano 2002, era riuscito a imprimere una visione derivativa, ma egualmente forsennata, incisiva e rutilante dello spettacolo originato da Bob Fosse. I film che hanno fatto seguito, purtroppo, non si sono mai rivelati all’altezza delle aspettative. Solo per citarne uno: Nine (ulteriore trasposizione di un altro grande successo di Broadway), nonostante l’ottimo cast, è forse il peggior film mainstream degli ultimi dieci anni. Si pensava, tuttavia, che Marshall fosse la persona più adatta a ridurre per il grande schermo Into the Woods, musical di culto firmato nel 1986 dal leggendario Stephen Sondheim. L’ex coreografo, va da sé, porta il mestiere. È un uomo di talento che conosce Broadway, che sa girare con una certa sicurezza e che, soprattutto, sa dirigere gli attori.

Leggi tutto

UNA NUOVA AMICA di François Ozon (2015)

una nuova amica

François Ozon è un regista discontinuo, ma difficile da trascurare. E difficili da trascurare sono le questioni che i suoi film tentano di analizzare. Mirabilmente, in certi casi: Giovane e bella, del 2013, è un fragrante inno alla libera volontà che, nel cinema europeo di largo consumo degli ultimi anni, non ritrova eguali di medesimo slancio e vigore.

Leggi tutto

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial