Locarno 2018: BLUE MY MIND e CHAOS, le recensioni
BLUE MY MIND di Lisa Brühlmann
Da Locarno 71, colpisce particolarmente la sensibile opera prima della svizzera Lisa Brühlmann, collocata nella sezione Panorama Suisse dedicata al meglio del cinema elvetico. Blue My Mind si presenta, almeno apparentemente, come un classico teen drama sulle difficoltà di un’adolescente. La sedicenne Mia (Luna Wedler), costretta a trasferirsi in una nuova città per seguire i genitori, cerca di ambientarsi frequentando un gruppo di bad girls guidato dalla disinibita Gianna (Zoë Pastelle Holthuizen), ma deve soprattutto fare i conti con un corpo che sta cambiando, in modo inquietante. Esplicito e talvolta duro nel raccontare il delicato percorso di un’età difficile, tra scoperta della sessualità e impulsi di ribellione generazionale, il film della Brühlmann ha il pregio di distinguersi nel marasma di fiction dedicata a un tema inflazionatissimo scoprendosi a poco a poco un fantasy dalle tinte quasi horror, con un colpo di scena finale tra allegoria e poesia. Ottimo il cast, con una protagonista magnetica e bravissima.