Far East Film Festival 2020: GUNDALA, la recensione
Rimasto solo dopo aver perso il padre e la madre, il giovane Sancaka impara a sopravvivere e a difendersi grazie ad un orfano come lui. Diventato grande scoprirà di avere straordinari poteri legati ai fulmini che userà per difendere i più deboli. Sulla scia del grande successo che i super eroi americani hanno ottenuto al cinema, anche l’Indonesia è pronta ad unirsi al trend positivo con la trasposizione live action del personaggio dei fumetti Gundala.
La regia è affidata a Joko Anwar che si dimostra capace di portare a casa il risultato sopratutto per la piena padronanza nel girare le sequenze d’azione, una cura per le coreografie, dinamiche e spettacolari, dalle quali anche la Marvel/Disney potrebbe imparare qualcosa. I problemi arrivano dal comparto sceneggiatura: Gundala ha la struttura di una classica origin story ma non si limita a quello, provando a inserire tanti elementi per espandere l’universo che ruota intorno al protagonista e che, probabilmente, verrano approfonditi nelle pellicole successive.
Ne risulta uno script forse troppo carico di personaggi e avvenimenti con qualche buco di troppo nel far progredire la storyline principale. Ci sono spigoli da smussare ma le basi per il futuro sono solide.
Voto: 2,5/4
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Matteo Soi