Far East Film Festival 2022: la recensione di Cracked

cracked

Ruja è costretta dopo tanti anni a tornare in Thailandia per curare la vendita dei quadri lasciati dal padre, artista morto suicida. I quadri hanno enorme valore e Ruja ha bisogno dei soldi per far operare la figlia affetta da una malattia agli occhi che la renderà cieca. Ma quei dipinti nascondono per la donna anche i ricordi di un passato terribile.

Su spiriti vendicativi e pieni di rancore, l’horror asiatico ha trovato la sua fortuna tanti anni fa ma sembra ancora che quel filone, da tempo esaurito, non smetta di ispirare il cinema di genere. Anche nel film di Surapong Ploesang di fantasmi inquieti e colmi di livore si tratta, in maniera poco originale e inconcludente. Il tentativo di rafforzare il trasporto emotivo dello spettatore attraverso i traumi infantili rimossi è fallimentare così come si spreca il punto di vista distorto della piccola protagonista a causa della malattia, usato troppo poco e non così efficacemente.

Per quanto sia capace di calare lo spettatore in un’atmosfera inquietante, di regalarci qualche riuscito momento di tensione e di giocare con le aspettative attraverso misurati ribaltamenti, Cracked rimane nel complesso un horror con la data di scadenza passata da un pezzo e che fatica a superare la mediocrità.

Voto: 1,5/4

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Matteo Soi