FINAL CUT – LADIES AND GENTLEMEN di György Pálfi (2012)
Signore e signori, ecco a voi LA storia d’amore.
Perfetta. Definitiva.
Questo è il risultato raggiunto dal regista ungherese György Pálfi (autore del lungometraggio Hukkle, 2002, vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali, e di Taxidermia, 2006, commedia horror vista a Cannes nella sezione Un Certain Regard e vincitrice dell’Nhk Award al Sundance Film Festival), che presenta al trentesimo TFF, nella sezione Torino XXX, Final Cut – Ladies and Gentlemen. Produce Béla Tarr, celebrato autore di A Torinói ló (Il cavallo di Torino), vincitore dell’Orso d’argento al Festival di Berlino del 2011.
L’originalità dell’operazione consiste nel fondere le sequenze più citate, celebrate ed amate della storia del cinema per creare una liason autonoma, partendo da un semplice gioco di sguardi.
L’intento principale di Pálfi era quello di rinvigorire la produzione cinematografica ungherese che, negli ultimi anni, “è crollata: non ci resta che sperare di trovare, in futuro, i fondi per nuovi film, perché quello che interessa è girare. Per poterlo fare abbiamo bisogno di denaro, quindi ci auguriamo che il governo ce ne dia. Ovviamente era mia intenzione girare un bel film, quindi ho cercato un modo che mi permettesse di farlo nonostante sia ormai impossibile girare nel mio Paese. E alla fine ho trovato un modo, una soluzione.”
Soluzione geniale, perché l’operazione è andata ben oltre: il lavoro di giustapposizione e montaggio ha creato una continuità narrativa strabiliante che incanta l’accanito cinefilo (desideroso di riconoscere quante più pellicole possibile) e lo spettatore sognante, al quale Final Cut – Ladies and Gentlemen evoca stralci di memorie cinematografiche legate a momenti particolarmente significativi della vita.
La corsa affannata di Woody Allen lungo le strade di Manhattan, la sensuale Rita Hayworth che canta ipnotica sulle note di Put the Blame on Mame, i balli sfrenati e proibiti di Patrick Swayze e Jennifer Grey, la vertigine creata da Kim Novak, la donna che visse due volte: tanti istanti che creano un unico brivido.
Mai come in questo caso, realmente, il cinema è stato magia. Silenzio in sala. Che lo spettacolo abbia inizio.
Voto: 3,5/4