I CROODS di Kirk De Micco e Chris Sanders (2013)
Dopo l’incanto de Le 5 leggende, Dreamworks Animation torna a stupire (alla faccia della crisi che ha costretto la casa di produzione fondata da Steven Spielberg a operare drastici tagli sul personale), confermandosi ormai pronta a dare battaglia ai fratelli maggiori di casa Pixar, soprattutto grazie a una maestria affinatissima nell’uso del 3D e nella costruzione di splendidi e visionari universi paralleli.
I Croods è un progettoche risale al lontano 2005: in origine doveva essere realizzato in clay-motion dalla Aardman ma, saltato l’accordo tra le parti, è passato interamente in mano alla Dreamworkse ai suoi animatori digitali.
La storia sembra semplice: una famiglia di cavernicoli, guidata dal patriarca Grug (doppiato in originale da Nicholas Cage) lotta quotidianamente per la sopravvivenza in un mondo difficile, dove il cibo scarseggia e i pericoli sono sempre in agguato. Stare lontani dalle novità e trascorrere la maggior parte del tempo in una caverna-bunker sembrano essere gli unici rimedi per cavarsela: è così che Grug protegge il suo clan, attaccandosi ciecamente, e stupidamente, alle consuetudini.
Ma la vita vera è fuori dalla grotta e non è fatta solo di animali feroci e carestia: ci sono anche i colori, le esperienze e la luce del sole. Di queste cose è assetata la figlia adolescente Eep, chioma rossa e spirito ribelle (come la “sorellastra” Pixar di Ribelle – The Brave, ma più tozza e ringhiosa), e l’incontro con il progressista Guy, evoluto tecnologicamente, trascinerà i Croods nel mondo, in fuga dal collasso delle certezze, verso un domani migliore.
La crisi nella preistoria, questa sembra essere la metafora di un film che, oltre ad essere estremamente divertente e a girare a ritmo elevato, regala un’importante riflessione sulla capacità di reinventarsi e cercare una via d’uscita quando tutto intorno sembra crollare. La mente umana, suggerisce Guy, è la risorsa più nobile e preziosa che abbiamo: dobbiamo affidarci a essa e lasciare che ci guidi, guarendoci dalla paura che ci paralizza, costringendoci nel buio di una caverna, impedendoci di vivere.
Visivamente sorprendente, a tratti psichedelico, con una selva di animali e piante tanto colorati da ricordare il pianeta Pandora di Avatar, I Croods è fruibile a più livelli: ci si può accontentare del viaggio dell’eroe con le sue emozionanti peripezie, della riconciliazione familiare tra un’adolescente tumultuosa e un padre in crisi di mezz’età, geloso dello spasimante della figlia e incapace di far fronte al venir meno del proprio sistema dogmatico, oppure ci si può spingere oltre, riflettendo su un messaggio profondamente contemporaneo. Perché di questi tempi sembra che tutti noi abbiamo bisogno di un Guy grazie al quale, alfine, uscire a riveder le stelle.
Menzione speciale al bradipo Belt (stupidamente tradotto in “laccio”), spalla comica muta e irresistibile.
Voto: 3/4