IL BUCO IN TESTA di Antonio Capuano, la recensione

Il buco in testa - ShorTS International Film Festival

Dopo la presentazione al Torino Film Ferstival 2020, arriva in sala il nuovo film di Antonio Capuano. Con Il buco in testa, il regista di Luna rossaLa guerra di Mario si ispira a una storia vera, ovvero la testimonianza della figlia di  Antonio Custra, poliziotto assassinato nel 1977 da un militante di sinistra. Anni dopo, la donna ha deciso di incontrare di persona l’attentatore. Il film è liberamente ispirato a quella vicenda e utilizza nomi di finzione, poggiandosi sulla grande interpretazione di due dei migliori attori del cinema italiano contemporaneo, Teresa Saponangelo Tommaso Ragno.

Il buco in testa si muove su due piani temporali che si intersecano e si alternano: l’incontro a Milano tra Maria e l’uomo che le ha ucciso il padre e la sua vita prima di quel faccia a faccia, in una Napoli ritratta tra disagio lavorativo e sociale. Il cuore del film è la precarietà professionale ed emotiva di Maria, sospesa e schiacciata in una sorta di limbo plumbeo e opprimente tra la routine quotidiana con una madre segnata a vita dal lutto e l’incapacità di trovare una stabilità sentimentale: precarietà che è generata da quel vuoto interiore che si porta dalla nascita, dal “buco in testa” che non riesce a riempire.

Tra il racconto sulle contraddizioni e i malesseri della società marginale partenopea e una riflessione sull’eredità pesante degli anni di piombo, con al centro un ritratto femminile vibrante, la carne al fuoco è tantissima. Film politico ma sorpattutto esistenziale, Il buco in testa combina l’estetica del pedinamento con alcune impostazioni teatrali (come la rottura della quarta parete: ma il rivolgersi di Maria allo spettatore è un espediente così sporadico da perdere di senso).  Il tutto finisce per creare confusione e frammentarietà in un film imperfetto che comunque vanta momenti intensi e affascinanti. In primis, va ribadita la bravura di un’intensa Saponangelo, che meriterebbe più ruoli da protagonista.

 Voto: 2/4