IRON SKY – SARANNO NAZI VOSTRI di Timo Vuorensola (2012)
Già nel 1973 i Pink Floyd cantavano del Lato Oscuro della Luna. Nel 2012, un gruppo di giovani videomaker finlandesi cultori del cinema di genere ne hanno fatto lo scenario per una pazza parodia fantabellica che arriva finalmente anche nelle nostre sale. La trama: sulla parte ignota del nostro satellite è posizionata una colonia di nazisti, discendenti di coloro che vi sbarcarono nel 1945 in fuga dalla Germania sconfitta; ma, nel 2018, vi arriva una missione spaziale americana e lo sfortunato astronauta superstite sarà coinvolto nei folli piani del nuovo Fuhrer per far tornare le armate del Reich a marciare sulla Terra. Il film è Iron Sky (inutile il solito pecoreccio sottotitolo italiano Saranno Nazi vostri): ringraziamo gli dèi della Settima arte per il fatto che qualcuno abbia ancora il coraggio di fare film così.
Già cult in Finlandia e non solo, la pellicola è infatti un piccolo caso cinematografico. Dietro l’operazione stanno le menti che nel 2005 confezionarono l’acerbo ma ambizioso Star Wreck, parodia della saga di Gene Roddenberry pensata per il web: il regista è lo stesso, Timo Vuorensuola (che è pure cantante di una band metal, gli Älymystö). Ma attenzione: Iron Sky ha ben poco del carattere amatoriale del predecessore. Ci troviamo semmai di fronte a un B-movie a basso budget, che però ha il coraggio di sfidare i colossi americani sullo stesso terreno (quello del blockbuster di genere per un pubblico giovane) con l’arma della satira e dell’ironia, ed è riuscito a sbarcare nelle sale di gran parte del mondo.
Omaggio-parodia al genere sci-fi, pamphlet fantapolitico trash che trasforma una delle peggiori aberrazioni della storia umana in una grande baracconata, gigantesca presa per i fondelli dell’America e della politica in generale, caleidoscopio citazionista: tutto questo è Iron Sky. Un pout pourri che frulla senza pudori Il grande dittatore, Armageddon, La caduta, 007, Star Wars, Mars Attack! e un milione di altri spunti di pop culture. Se, come ovvio, i nazisti sono un branco di ridicoli fanatici in cui si salva solo l’idealista Renate Richter (Julia Dietze), i terrestri non ci fanno una figura migliore: all’Onu non si fa altro che litigare e il Presidente degli Stati Uniti (Stephanie Paul) è la caricatura di Sarah Palin, colleziona attrezzi da palestra e animali imbalsamati nella Stanza Ovale e si fa consigliare da un’addetta stampa che pare uscita da Il diavolo veste Prada. Intendiamoci: non c’è nulla di particolarmente originale e il film soffre dei suoi evidenti e ovvi limiti produttivi. Ma l’estetica vintage è affascinante, la computer graphics eccellente e, soprattutto, si ride parecchio, in virtù di una comicità intelligente e a tratti geniale (ci limitiamo a citare il siero albinizzante e la battaglia tra le due navi nemiche, la Götterdärmerung e la USS George W. Bush!). La presenza, poi, del grande Udo Kier (Dogville, Melancholia) non può che rendere il risultato ancora più godibile.
Ma ciò che è davvero interessante è il processo che ha portato alla realizzazione del film: Iron Sky è co-prodotto da Finlandia, Germania e Australia, ma anche i fan vi hanno partecipato, fornendo idee e suggerimenti per la lavorazione e la promozione e facendo donazioni in denaro attraverso il sito ufficiale del film. Risultato: sono stati raccolti solo grazie alla generosità del pubblico 1,2 milioni di euro sui 7,5 totali. Un budget che, comunque, è decisamente risicato rispetto agli standard hollywoodiani;L eppure, vista la piattezza di tanto cinema made in Usa e a fronte dell’entusiasmo genuino che sta dietro a un film come questo, dubitiamo che gli americani avrebbero oggi saputo fare di meglio.
Voto: 2,5/4