Locarno 2022: Una película sobre parejas, la recensione

Una Película Sobre Parejas

Com’è fare cinema insieme quando si è una coppia anche nella vita? È la domanda che si sono sentiti porre Natalia Cabral e Oriol Estrada, documentaristi della Repubblica dominicana e marito e moglie con una bambina, punto di partenza per questo metafilm tra realtà e finzione presentato nella sezione Open Doors al Festival del cinema di Locarno. Una película sobre parejas, ovvero un film sulle coppie, è il progetto che Cabral ed Estrada girano tra le strade di Santo Domingo, ma il vero film, quello che vediamo noi spettatori, è in realtà sulla coppia Natalia/Oriol, sul loro essere registi all’interno di una cinematografia low budget e su come l’arte si intreccia con la loro vita quotidiana.

In un continuo gioco di schermo dentro lo schermo, di sfondamento della quarta parete in cui autobiografia e ammiccamento allo spettatore si mescolano, il film dei registi dominicani è lontano anni luce dai titoli americani che raccontano la vita sui set, perché questo siamo agli antipodi dal mondo dorato di Hollywood. Lo hanno fatto capire gli stessi registi alla presentazione del film a Locarno, raccontando di quanto arrivarono infangati in autobus a un Festival di Cannes: nel loro lavoro non c’è glamour né divismo, ma cinema pensato tra un incontro con gli sponsor e un bagnetto alla bambina, che deve reinventarsi tra crisi creative e mezzi ridotti all’essenziale. 

Natalia Cabral e Oriol Estrada ci raccontano com’è essere registi e essere al contempo marito e moglie, ironizzano di continuo su se stessi citando Frederick Wiseman e Apichatpong Weerasethakul e ci regalano un film adorabile, tenero, divertentissimo. A dimostrazione che anche con una manciata di idee e ancora meno soldi si può fare bel cinema e riflettere sulla settima arte con freschezza e originalità.

Voto: 2,5/4