MOTHER’S DAY di Garry Marshall (2016)
Mother’s Day è un OVVIO inno alla maternità, che intreccia le storie di tre generazioni di donne riunite ad Atlanta, per l’appunto, per la festa della mamma. Julia Roberts, in versione maculata/animalier, interpreta una conduttrice di televendite che, rimasta incinta da adolescente, ha dato in adozione la figlia. OVVIAMENTE, le due donne si ricongiungeranno il giorno esatto della santificazione della mamma.
Jennifer Aniston è la mamma divorziata di due bambini, che deve superare il fatto che l’ex marito si sia risposato con una procace ventenne. OVVIAMENTE digerirà l’amaro boccone e troverà pace con un vedovo, padre di due bambine. Kate Hudson ha messo su famiglia con un medico indiano, ma non ha il coraggio di dirlo ai super razzisti genitori texani. I neo-nonni, OVVIAMENTE, perdoneranno il colore di pelle sbagliato del nipotino in nome dell’Amore… etc. etc. etc.
Il regista Garry Marshall aveva lanciato la Roberts con la favola romantica Pretty woman, prodotto sicuramente più convincente di questa noiosissima commedia dei buoni sentimenti. Film farcito di cliché, che comunque non decollano e non strappano una risata. Per i nostalgici, è da segnalare che sempre di Marshall è la regia della serie TV cult Happy Days. Ecco, Mother’s Day è come un lungo interminabile telefilm il cui risultato non è per niente felice.
Voto: 1/4