ONE LIFE di Michael Gunton e Martha Holmes (2012)

one-life-la-locandina-italiana-del-film-255974Il premio Nobel per la pace Albert Schweitzer diceva: «Più guardiamo nel profondo della natura, più ci accorgiamo che è piena di vita e più constatiamo che tutta la vita è un mistero e che noi siamo uniti a ogni vita che esiste nella natura». Natura e vita sono anche i protagonisti del documentario One life, diretto da Michael Gunton & Martha Holmes e prodotto dalla BBC Earth Films in associazione con Magic Light Pictures. La voce narrante è di Mario Biondi, mentre nella versione originale era di Daniel Craig. Il film uscirà questa settimana in Italia e i proventi serviranno per finanziare il WWF.

 

 

23 diversi animali, 18 nazioni, 3000 giorni di ripresa. Sono questi i numeri del docu-kolossal targato BBC, che narra il viaggio (disseminato di pericoli e sfide per la sopravvivenza) intrapreso da ogni essere vivente. Un’unica storia raccontata attraverso diverse specie, ognuna ritratta in una particolare fase dell’esistenza. Sullo schermo si alternano scimmie, formiche, camaleonti, delfini, rospi, toporagni, balene e persino piante carnivore. Lo spettatore sarà così condotto attraverso i cinque continenti, in un’esperienza che promette di essere indimenticabile.

La prima cosa che stupisce è la tecnica di ripresa. Attraverso l’uso sapiente delle più innovative tecnologie (come macchine HD macro o Yogicam per le panoramiche), la qualità dell’immagine proietta questo documentario verso il futuro. Grazie a una fotografia nitida e suggestiva, One life è molto distante dal poco riuscito La marcia dei pinguini, e agguanta il pluripremiato Microcosmos (vincitore tra gli altri, del Grand Prix tecnico al Festival di Cannes).

Il rallenti e l’insistenza sul dettaglio sono strategie utili per raccordare la parte puramente visiva a quella narrativa (umanizzando gli animali protagonisti). L’idea di narrare una storia cronologicamente lineare appare però poco originale. Sono già numerosi i tentativi di “far recitare” esseri non umani, seguendoli in ogni loro attività quotidiana. Il tutto è sfavorito dal classico approccio drammatico, costruito a tavolino sfruttando le musiche e il montaggio. La voce calda e avvolgente di Biondi aggiunge ancor più pathos agli avvenimenti.

Nel complesso, One life è un documentario tecnicamente ben fatto che però soffrirà a causa della distribuzione in sala. La crisi non favorisce queste iniziative, per questo uno spettatore già poco attirato dalle pellicole di finzione non andrà certo a spendere per assistere a uno spettacolo molto simile a quelli proposti in televisione.

 

Voto: 2,5/4