SANGUE, NERD E COSPIRAZIONI NELLA SEZIONE AFTER HOURS DEL TFF
AU NOM DU FILS di Vincent Lannoo
Scritto da Simone Soranna
Se non altro, è da ammirare il coraggio di quest’opera tutta belga. Una sorta di black comedy basata su una semplice storia di vendetta che però tratta temi davvero scottanti come la pedofilia all’interno del clero e l’estremismo di alcuni fanatici religiosi. Lo spunto di base si dimostra molto interessante sia per lo stile grottesco di alcune scene (lo stesso regista Vincent Lannoo afferma che i momenti di vendetta sono trattati in maniera “gioiosa” proprio per mostrare come tale nefandezza sia priva di senso) che per l’attenzione dedicata al personaggio protagonista interpretato in maniera molto credibile da Astrid Whettnall, una donna fortemente credente che prova a far vedere la luce a chi invece non crede e che finirà per ritrovarsi suo malgrado acciecata completamente dalla sua rabbia. Il film però non scava come dovrebbe su questi temi divagando un po’ troppo e perdendo la bussola soprattutto nel parodiare le diverse facce del fanatismo cristiano. Lannoo arriva dai videoclip e dalla pubblicità e si vede. Questo stile lo aiuta nelle scene più bizzarre ma lo ostacola in quelle più drammatiche dove un tocco più umano e meno freddo avrebbe sicuramente giovato.