SELMA di Ava DuVernay (2014)
Ultimo dei biopic di una Award Season abbastanza sciapa e senza sussulti, Selma di Ava DuVernay rappresenta la quintessenza dell’Oprah Winfrey movie, ovvero quel cinema di impegno civile, legato a doppio filo con l’amministrazione Obama e volto a rievocare le drammatiche tappe della storia dei neri d’America che la più nota presentatrice americana sta producendo (e interpretando) negli ultimi anni; filone di film che vede in The Butler la sua espressione più istituzionale e in 12 Anni Schiavo quella più arty e autoriale. A confermare la genesi politica del film, inoltre, ci ha pensato la scriteriata distribuzione delle nomination all’Oscar, che vede Selma candidato solamente nella categoria di miglior film (e miglior canzone), creando il paradosso di una pellicola non degna di menzione in nessuna delle componenti che fanno grande il cinema (sceneggiatura, regia, attori protagonisti) ma comunque per ragioni oscure (politiche?) inserito tra i migliori film dell’anno.