HOME di Tim Johnson (2015)

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Home – A casa è il nuovo progetto della Dreamworks che porta sullo schermo il romanzo per ragazzi The True Meaning of Smekday scritto da Adam Rex nel 2007. Affidato al regista Tim Johnson, il film guarda ad un immaginario narrativo ed iconografico ben definito e riconoscibile e, pur non raggiungendo risultati inediti, si rivela un’opera d’animazione non totalmente vacua.

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DreamWorks: da 20 anni nel grande cinema d’animazione (tra alti e bassi)

dreamworks kung fu panda 2Nel mondo del cinema d’animazione ormai è considerato il dualismo per eccellenza, una sorta di duopolio che quasi ogni anno si contende il primato a suon di incassi al botteghino: Disney/Pixar e DreamWorks Animation sono da sempre rivali, o almeno, da 20 anni a questa parte, quando la DreamWorks mosse i primi passi nel mondo del grande schermo. Quello che molte persone non sanno è che, però, questa diatriba sarebbe stata evitabile, se solo Michael Eisner, allora amministratore delegato Disney, non avesse deciso di dimostrare la sua poca lungimiranza cacciando Jeffrey Katzenberg, non ritenuto all’altezza di Frank Wells, numero due di Eisner con cui ha realizzato capolavori come La Sirenetta, La Bella e la Bestia, Aladdin e Il Re Leone, a lui dedicato. Katzenberg, quindi, con Steven Spielberg e David Geffen fondò la DreamWorks SKG.

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Cannes 67. Giorno 3 – Atom Egoyan e Dragon Trainer 2

captivesposter CAPTIVES di Atom Egoyan

Dopo la sua ultima fatica, Devil’s Knot, risalente solo ad un anno fa ma presente sui nostri schermi proprio in questi giorni, il regista canadese Atom Egoyan presenta in concorso a Cannes l’ultimo suo lavoro, Captives. La pellicola insiste su trame dal carattere triste e su personaggi portati alla deriva dalla vita, ma, proprio come il penultimo lavoro di Egoyan, anche Captives risulta un’opera superficiale e poco riuscita. Seppur il film parta bene, con una sequenza che connota subito il cattivo di turno intento a spiare le sue prede (il tema del guardone sarà una costante della pellicola), Captives inizia presto a stancare, senza divertire sul piano della narrazione (ennesimo poliziesco basato su una sparizione che metterà in crisi il rapporto dei coniugi protagonisti e il conseguente tentativo di lui di cercare la verità da solo, senza contare sulla polizia) e senza colpire su quello emotivo, non potendo contare nemmeno su un cast che appare piuttosto fuori parte (Ryan Reynolds meglio della collega Rosario Dawson). Riuscita l’ambientazione, in un paese poco abitato e completamente innevato che ricorda la Fargo dei Coen ma per lasciare il segno ci vuole altro.

 

Voto: 1,5/4

 

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MR. PEABODY E SHERMAN di Rob Minkoff (2014)

Locandina-mr-peabody-and-shermanLa Dreamworks Animation, ormai lungi da essere una succursale minore di mamma Pixar, ha scelto la sua strada per il futuro: abbandonare la via sicura della narrazione tradizionale e lasciarsi andare allo sperimentalismo visivo.

Dopo gli psichedelici e visionari I Croods e Turbo, arriva Mr. Peabody&Sherman, ispirato a una serie di cartoon degli anni ’60, in stile Hanna&Barbera. E anche in questo caso, la sceneggiatura si preoccupa poco di rispettare passaggi logici e una reale progressione di eventi, preferendo invece concentrarsi su pirotecniche fughe e paesaggi caleidoscopici.

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