The Flash di Andy Muschietti, la recensione

A cura di Francesco Pozzo
Se si dovesse stilare un elenco di tutto ciò che non funziona nell’usurato genere del cinecomic, questo grandissimo guazzabuglio kitsch che è The Flash potrebbe tranquillamente incapsulare tutto. Il fan service, cioè l’accontentare ad ogni costo i numerosissimi seguaci allevati a strizzatine d’occhio somministrandogli esattamente quello che vogliono (esplosioni, combattimenti sfibranti e sciapi, scazzottate gommose, camei, inani autocitazioni, umorismo infantile, altri camei), ormai è chiaro (come se non fosse ovvio alla base!), è la morte del cinema. E non è neanche questione di bello o brutto, ma del fatto che si è ormai giunti ad un punto di saturazione e scipitezza tale da non saper più nemmeno cosa scrivere (ma ci proveremo comunque).