IL PADRE di Fatih Akin (2014)
Presentato l’anno scorso nel discutibile concorso della 71^ Mostra di Venezia, l’opera ultima del regista tedesco (ma di origine turca) Fatih Akin è il terzo capitolo di una trilogia formata da La sposa turca e Ai confini del Paradiso. Ancora una volta, Akin si confronta con il multiculturalismo e con la terra della sua famiglia. Il padre è un imponente e torrenziale affresco dedicato a uno dei capitoli più drammatici della storia della Turchia (terra d’origine di Akin, nato però in Germania), ovvero il genocidio armeno. Una tragedia storica che scorre sul grande schermo attraverso lo sguardo sofferente e il corpo martoriato di Nazaret Manoogian, impersonato da un Tahar Rahim ormai sempre più lanciato come volto simbolo tra gli attori arabi-mediorientali in film sia d’autore che mainstream (in realtà è franco-algerino, e il suo talento è emerso soprattutto in Il profeta e Il passato).