LEI di Spike Jonze (2013)

her-la-locandina-del-film-282425Lei ha nettamente diviso la nostra redazione. Per questo vi proponiamo due recensioni, differenti nel giudizio.

 

Spike Jonze la brillantezza, Spike Jonze l’intelligenza. Nel nuovo film del regista de Il ladro di orchidee, dopo la parentesi solo in apparenza estranea e spiazzante rispetto al suo stile di Nel paese delle creature selvagge, queste due qualità si respirano in quantità industriale.

Il merito è soprattutto di una scrittura di grazia e freschezza sopraffine che dimostra l’eccellente qualità della penna di Jonze, il cui sguardo è qui sgravato da ogni influenza a lui esterna, dall’arzigogolato e tormentato aplomb cervellotico di Charlie Kaufman. Trionfa allora la delicatezza, il brio sarcastico di un’effervescenza romantica che sa divertire con un mix efficace di semplicità e raffinatezza, sposando l’arietta da commedia sofisticata alla ” grevità” irriverente – giusto per fare un esempio – di un robottino sboccato e parolacciao con cui il protagonista interagisce in sede virtuale.

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I CORPI ESTRANEI di Mirko Locatelli (2013)

Antonio arriva a Milano dall’Umbria, spinto dalla speranza di curare il figlioletto Pietro, affetto da un tumore al cervello. L’adolescente Jaber nel capoluogo milanese invece ci vive, in fuga da un’Africa invischiata in delle rivolte che non lasciano sicurezza, che brulicano di una libertà sognata ma allo stesso tempo spalancano miriadi di dubbi su ciò che ne sarà di un intero continente e fetta di mondo. Anche lui bazzica nello stesso ospedale in cui si trova Antonio, per stare accanto a un amico malato. Una vicinanza simile alla spartizione del territorio tra due animali, la loro, tra diffidenza e sospetti, tra la tensione verso l’utopia di un futuro migliore e la cruda realtà sociale di un’intolleranza che continua a invadere ogni angolo, ogni centimetro di spazio condiviso.

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HUNGER GAMES – LA RAGAZZA DI FUOCO di Francis Lawrence (2013)

hunger-games-la-ragazza-di-fuoco-locandinaSecondo capitolo della saga tratta dai romanzi di Suzanne Collins, La Ragazza di Fuoco vede alcuni sensibili cambiamenti rispetto al film precedente.

Innanzitutto un nuovo regista (Francis Lawrence ha sostituito Gary Ross) e conseguenzialmente un nuovo approccio registico e visivo: alla camera a mano e al naturalismo di Hunger Games viene preferita una messa in scena più convenzionale, meno ricercata ma comunque funzionale. In secondo luogo gli Hunger Games (i micidiali giochi al massacro per garantire la sopravvivenza di un unico vincitore) occupano una posizione secondaria, almeno apparente, nell’economia della storia e finiscono con l’assumere un significato più alto e decisamente altro rispetto al puro spettacolo di intrattenimento e distrazione delle masse.

Ne La Ragazza di Fuoco, infatti, il latente spessore politico della storia si fa più evidente, le derive autoritarie del regime del presidente Snow (Donald Sutherland) sempre più feroci e la consapevolezza del proprio ruolo, come “strumenti” del potere e al contempo come possibili modelli di riferimento per chi si ribella al regime, da parte di Katniss (Jennifer Lawrence) e Peeta (Josh Hutcherson), sempre più forte.

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