LEI di Spike Jonze (2013)
Lei ha nettamente diviso la nostra redazione. Per questo vi proponiamo due recensioni, differenti nel giudizio.
Spike Jonze la brillantezza, Spike Jonze l’intelligenza. Nel nuovo film del regista de Il ladro di orchidee, dopo la parentesi solo in apparenza estranea e spiazzante rispetto al suo stile di Nel paese delle creature selvagge, queste due qualità si respirano in quantità industriale.
Il merito è soprattutto di una scrittura di grazia e freschezza sopraffine che dimostra l’eccellente qualità della penna di Jonze, il cui sguardo è qui sgravato da ogni influenza a lui esterna, dall’arzigogolato e tormentato aplomb cervellotico di Charlie Kaufman. Trionfa allora la delicatezza, il brio sarcastico di un’effervescenza romantica che sa divertire con un mix efficace di semplicità e raffinatezza, sposando l’arietta da commedia sofisticata alla ” grevità” irriverente – giusto per fare un esempio – di un robottino sboccato e parolacciao con cui il protagonista interagisce in sede virtuale.