Mon Crime – La colpevole sono io di François Ozon, la recensione

Mon Crime - La colpevole sono io - Film (2023) - MYmovies.it

Donne che uccidono gli uomini: è ciò che sta al fondo (e alla superficie) di Mon Crime, ultimo film di François Ozon e adattamento dell’omonima pièce di George Berr e Louis Verneuil, con il quale il regista francese indaga il Me Too traslandolo negli anni ’30. Madeleine, giovane attrice spiantata che cerca di sbarcare il lunario, si ritrova implicata nell’assassinio di un potente produttore e predatore sessuale. Per uscirne si autoaccuserà dell’omicidio e verrà clamorosamente assolta per legittima difesa, con l’aiuto di Pauline, sua compagna di sventure e giovane avvocatessa. Madeleine inizia così un’inaspettata quanto brillante carriera nel mondo del teatro e del cinema, che però riserverà ulteriori colpi di scena.

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FRANTZ di François Ozon (2016)

 

Germania, fine prima guerra mondiale: Anna (Paula Beer) è una giovane donna che ha perso il proprio fidanzato Frantz sul fronte francese. Un giorno, recandosi come d’abitudine presso la tomba dell’amato, si imbatte in Adrien (Pierre Niney), parigino anch’egli reduce di guerra e amico dello stesso Frantz. La presenza di Adrien nella cittadina tedesca suscita immediatamente ostilità e scompiglio, mentre fra il giovane e Anna va consolidandosi un rapporto sempre più stretto ed intimo; finché la verità sul conto di Adrien non viene a galla, generando ulteriori sconvolgimenti.

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VENEZIA 2016: FRANTZ di François Ozon

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Germania, fine prima guerra mondiale: Anna (Paula Beer) è una giovane donna che ha perso il proprio fidanzato Frantz sul fronte francese. Un giorno, recandosi come d’abitudine presso la tomba dell’amato, si imbatte in Adrien (Pierre Niney), parigino anch’egli reduce di guerra e amico dello stesso Frantz. La presenza di Adrien nella cittadina tedesca suscita immediatamente ostilità e scompiglio, mentre fra il giovane e Anna va consolidandosi un rapporto sempre più stretto ed intimo; finché la verità sul conto di Adrien non viene a galla, generando ulteriori sconvolgimenti.

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UNA NUOVA AMICA di François Ozon (2015)

una nuova amica

François Ozon è un regista discontinuo, ma difficile da trascurare. E difficili da trascurare sono le questioni che i suoi film tentano di analizzare. Mirabilmente, in certi casi: Giovane e bella, del 2013, è un fragrante inno alla libera volontà che, nel cinema europeo di largo consumo degli ultimi anni, non ritrova eguali di medesimo slancio e vigore.

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GIOVANE E BELLA di François Ozon (2013)

locandina-film-giovane-e-bellaCineasta parigino dal tratto acuto e personale, François Ozon, con la sua raffinata poetica, ha contribuito a rinnovare in maniera significativa il (melo)dramma sentimentale, genere che rischiava di non essere più in grado di cogliere significativi sviluppi sociologici contemporanei, adagiandosi su topoi logori e datati. Lo sguardo lucido e rigoroso nell’analisi delle relazioni interpersonali, in cui le pulsioni sessuali incidono sempre sui sentimenti manifesti o sotterranei, è presente anche nel suo ultimo lungometraggio, presentato con successo all’ultimo Festival di Cannes.

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Cannes 66 – Giorno 2. Le Bad Girls di Sofia Coppola e François Ozon

THE BLING RING di Sofia Coppola

A tre anni dalla conquista del Leone d’Oro a Venezia con Somewhere, Sofia Coppola sbarca sulla Croisette con il suo quinto film, The Bling Ring.
Ispirata a una storia vera, la pellicola racconta di un gruppo di ragazzi di Los Angeles che hanno compiuto l’impresa di trafugare dalle ville di note star di Hollywood beni per oltre tre milioni di dollari. Tra le vittime illustri dei giovani ladruncoli, pezzi da novanta dello star system come Orlando Bloom, Megan Fox e Paris Hilton.
Il film apre la sezione collaterale Un Certain Regard e potrebbe formare un curioso dittico con Spring Breakers di Harmony Korine (in concorso all’ultima Mostra di Venezia): entrambi sembrano infatti insistere sulla deriva criminale portata dalla cultura pop del mondo giovanile di oggi. In The Bling Ring tornano tutte le ossessioni della Coppola: dalla superficialità del mondo dello spettacolo (e in particolare di Hollywood) all’universo dei teen-ager statunitensi, il cui unico scopo sembra – almeno nella filmografia dell’autrice – quello di andare a caccia della celebrità.
Nonostante una certa ridondanza narrativa, il film ha un buon ritmo: come già in Somewhere, si alternano sequenze particolarmente suggestive (soprattutto verso la conclusione) e altre piuttosto inutili e trascurabili.
Nel cast la più nota è Emma Watson (già Hermione Granger della saga di Harry Potter) che tuttavia non convince del tutto e perde il confronto con le meno famose Katie Chang e Claire Julien. Immancabile il cameo di Kirsten Dunst, amica e attrice feticcio di Sofia Coppola e presente in Il giardino delle vergini suicide e Marie Antoinette.

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NELLA CASA di François Ozon (2012)

locandina-film-nella-casaLiberamente ispirato alla commedia teatrale spagnola El chico de la ultima fila di Juan Mayorga, l’ultimo film dell’enfant prodige del nuovo cinema francese François Ozon (classe 1967) gioca con classe sopraffina sulla confusione tra mondo reale e mondo immaginato, mettendo in scena l’ossessione dello scrittore (e, per estensione, del regista) di manipolare la realtà attraverso la finzione.

 

Il sedicenne Claude, “ragazzo dell’ultimo banco” dalla personalità sfuggevole, si insinua nella casa del suo compagno di classe Rapha, attratto dalla normalità della sua famiglia piccolo-borghese. Rapha, suo padre e sua madre Esther, diventano i protagonisti di un incalzante racconto a puntate scritto dallo stesso Claude, ospite in un ambiente familiare che stimola la sua fantasia, ricco di dettagli unici nella loro banalità. Colpito dal talento nella scrittura dello studente, il professore di francese Germain si lascia coinvolgere dall’insolita mania di Claude più di quanto potesse prevedere, con esiti del tutto inaspettati.

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