Cannes 2015: YOUTH – LA GIOVINEZZA di Paolo Sorrentino

 

Due anni dopo lo splendido La grande bellezza, Paolo Sorrentino torna a Cannes con il suo ultimo film: Youth – La giovinezza, attesissimo grazie a un cast internazionale e a un battage pubblicitario che ha contribuito a fare crescere esponenzialmente le attese. Fred Ballinger (Michael Caine), ottantenne compositore e direttore d’orchestra, si rifugia presso un albergo in Svizzera, condividendo riposo e riflessioni con il coetaneo Mick Boyle (Harvey Keitel), regista impegnato a dirigere un’ultima pellicola dalle velleità testamentarie. Tra incontri con una varia umanità, drammi famigliari e presagi di un tramonto imminente, le ombre del passato emergeranno prepotenti, costringendo l’anziano Fred a fare i conti con i propri fantasmi.

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BERLINALE 2014 – giorno 2

jack-posterSolitudini diverse, lontanissime tra loro ma ugualmente dolorose e disperate: è il tema della prima giornata di concorso a Berlino.

La solitudine di un soldato britannico nell’Irlanda del Nord, quella di un bambino tedesco nella Berlino contemporanea e quella di un ex detenuto incapace nonostante i tentativi di costruirsi una nuova vita nell’arido New Mexico. Tre film molto diversi tra loro per un unico comun denominatore tematico.

 

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THE CONGRESS di Ari Folman (2013)

Quando, nel 2008, il regista israeliano Ari Folman si fece conoscere con Valzer con Bashir, tutti ci inchinammo di fronte a quel doloroso e intenso atto d’accusa contro gli orrori e l’assurdità delle guerre. Cinque anni dopo, Folman tornò con The Congress, presentato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs a Cannes 2013: il film esce nelle sale italiane solo ora, con oltre un anno di ritardo, nonostante la presenza di note star americane come Robin Wright, Harvey Keitel e Paul Giamatti.

Ancora una volta l’eclettico cineasta (anche documentarista e sceneggiatore televisivo) si è dimostrato uno dei più intelligenti sperimentatori contemporanei della tecnica d’animazione, pur operando anni luce dai mezzi dei grandi blockbuster americani. Se in Valzer con Bashir la stilizzazione del disegno trasfigurava con efficacia l’orrore della guerra in Libano, qui animazione e live action si mescolano e contaminano in un curiosissimo ibrido.

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