YOUNG ADULT di Jason Reitman (2011)

young adultÈ raro trovare nel panorama contemporaneo autori che mantengano costante il livello delle proprie opere: la maggior parte di essi si perde dopo esordi felici o impenna improvvisamente il tiro per poi precipitare inevitabilmente al primo passo falso. Ancor più raro è il caso di figli d’arte che riescano a superare, in tutto e per tutto, le orme genitoriali: Jason Reitman tuttavia rientra pienamente in entrambe le categorie. Dopo il lodevole debutto di Thank You for Smoking, il successo planetario di Juno e la definitiva consacrazione con il divo Clooney di Tra le nuvole, Reitman Jr. (il padre Ivan, lo ricordiamo, è entrato a far parte del nostro immaginario affettivo con commedie demenziali come Ghostbusters, ma non si può certo dire che sia assiso nell’Olimpo di Hollywood) firma, insieme alla geniale Diablo Cody (già autrice di Juno), la quarta commedia agrodolce della sua breve ma intensa carriera.

Una sempre brava Charlize Theron dà corpo alla frustrata Mavis, ghostwriter per un’imbarazzante collana di libri per adolescenti (gli “young adults” del titolo), fresca di divorzio e costretta dalle circostanze anche anagrafiche a fare i conti con i primi bilanci esistenziali. Un’email del suo ex-ragazzo del liceo che annuncia giulivo la nascita della sua primogenita la riporta, anima e corpo, al soffocante buco di provincia che aveva lasciato anni addietro, in cerca di miglior fortuna nella metropoli.

 

 

 

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