SAVING MR. BANKS di John Lee Hancock (2013)
Che Saving Mr. Banks non sia un film perfetto è evidente durante la visione. Per un motivo, principalmente: un’indigesta sequela di melensi flashback che distraggono dal cuore (o presunto tale) del film di John Lee Hancock, noto per aver condotto Sandra Bullock a vincere l’Oscar grazie alla performance nel film Blind Side, da lui diretto nel 2009. E il cuore del film sedimenta il rancore di Pamela Lyndon Travers, autrice del romanzo Mary Poppins – da cui la Disney ha tratto ispirazione per produrre l’omonimo (e indimenticato) film di Robert Stevenson con la gloriosa Julie Andrews – nei confronti di Mr. Walt Disney, da più d’un decennio innamorato delle pagine del romanzo dell’autrice (australiana ma naturalizzata britannica) e deciso a farne un’opera cinematografica. Assai dissimile, invero, dalle pagine della Travers: tanto era schietta e ruvida la Poppins del romanzo, quanto glassati e zuccherosi i metodi della sua controparte cinematografica – che poi, non è vero, ma non siamo di certo qui a fare processi a una romanziera purtroppo non più tra noi.