FUMMO GATTOPARDI

 Dopo il realismo con echi noir e metropolitani di Rocco e i suoi fratelli, e dopo le anomale dinamiche coniugali dell’episodio de Il lavoro all’interno di Boccaccio ’70, nella filmografia di Luchino Visconti avanza Il Gattopardo. Trasposizione inevitabile di un best-seller dell’epoca il cui successo, in quei primi anni Sessanta, era sopravvissuto purtroppo anche alla morte del suo autore, quel Giuseppe Tomasi di Lampedusa che non avrebbe mai goduto del trionfo della sua opera, in quanto morto prima della pubblicazione (per i tipi di Feltrinelli dopo il rifiuto di Elio Vittorini, che ritenendolo «troppo vecchio» per la collana I Gettoni di Einaudi lo consigliò ad altre case editrici).

Il Gattopardo aveva permesso a Tomasi di Lampedusa di ispirarsi alla figura del suo bisnonno, il principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa, per generare un bestiario di vezzi, vanità e solitudine di una certa Sicilia – quella degli aristocratici e quella degli arricchiti, della nuova borghesia – all’alba della costituzione del Regno d’Italia. Non c’è più la speranza, da parte dei protagonisti dell’opera, di migliorarsi, ma di accettare il cambiamento con la consapevolezza dell’avvento di inediti dolori – ed è poco, ché sul romanzo di Tomasi di Lampedusa si potrebbero scrivere pagine, pagine e pagine di riflessioni.

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BELLISSIMA di Luchino Visconti (1951)

Bellissima" di Luchino Visconti - Il sogno di elevarsi

Bellissima è il terzo lungometraggio viscontiano. È completamente costruito attorno al personaggio di Maddalena Cecconi, una popolana del Prenestino, interpretata da Anna Magnani, una delle più grandi attrici italiane.

Quando Maddalena viene a sapere, attraverso un annuncio radiofonico, che la Casa di produzione Stella Film bandisce un concorso tra le bimbe di Roma per l’interpretazione di un nuovo film del regista Alessandro Blasetti, porta a Cinecittà per le selezioni la figlia Maria.

 

 

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