Berlinale 2016: WHERE TO INVADE NEXT di Michael Moore, MILES AHEAD di Don Cheadle e SAINT AMOUR di Benoit Delepine e Gustave Kerven

 

WHERE TO INVADE NEXT di Michael Moore (Berlinale Special Gala)

Tornato dietro la macchina da presa a sei anni di distanza dall’ultimo Capitalism: A Love Story (2009), Michael Moore prova a dirigere un nuovo documentario dissacrante e politicamente scorretto con il suo solito stile irriverente e satirico. Ciò che in prima battuta sorprende in questo lavoro è sicuramente il tema meno scottante e politicamente necessario rispetto agli altri.

Non si parla di sanità, non si parla di elezioni politiche, di capitalismo o di armi vendute irrazionalmente. Ciò che preme il documentarista è un “semplice” e spietato confronto tra alcune delle caratteristiche migliori scovate in varie nazioni sparse in giro per il mondo e completamente assenti invece sul suolo americano, sul suolo di quello che a più riprese viene definito come il miglior Paese del globo. Moore si spoglia dunque dalle vesti di scopritore di verità scottanti e nascoste per adottare un punto di vista più ingenuo e spontaneo sicuramente idoneo a essere trattato con il soggettivismo e la goliardia che da sempre contraddistinguono il suo cinema. Proprio questa è la qualità maggiore dell’opera che, risultando sicuramente meno affascinante o necessaria di altre, si avvale comunque di un’onestà intellettuale spesso assente nei titoli precedenti firmati dall’autore.

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