BEL AMI – STORIA DI UN SEDUTTORE di Declan Donnellan e Nick Ormerod (2012)

“Profondità dell’inconsistenza”: ecco la definizione perfetta per il (e rubata al) film Bel Ami – Storia di un seduttore, proiettato in anteprima mondiale all’ultimo Festival di Berlino, opera prima dei registi teatrali Declan Donnellan e Nick Ormerod, adattamento del romanzo di Guy de Maupassant, in cui, c’è da dire, del libro resta ben poco: le coordinate storiche e sociali della Francia di fine Ottocento (la guerra in Algeria, l’invasione del Marocco, i rapporti di interdipendenza tra stampa e politica) sono a stento accennate, offuscate dalle vicende sentimental – sessuali di un giovane protagonista (Robert Pattinson) di umili origini, aspirante giornalista, ambizioso e bugiardo, seduttore per necessità, che mira ad essere il prototipo dell’arrampicatore sociale di ogni epoca, ma che non riesce nemmeno a sfiorare la stratificazione del Georges Duroy letterario.

 

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