Napoleon, la recensione del film di Ridley Scott

A cura di Francesco Pozzo

Anche sforzandosi, è impresa ardua trovare qualcosa di buono da dire su questo film.

Per nulla entusiasmante, sconclusionato e rozzo come pochi, Napoleon è la prova provata che l’ormai ottantacinquenne Ridley Scott (che ha inanellato un paio di titoli divenuti presto e giustamente cult, ma che grande cineasta, in tutta franchezza, non è mai stato) è divenuto manifestamente la copia della copia di sé stesso.

Anzitutto, questo è un film vetusto, che fa sfoggio del digitale e di (spesso pessimi) effetti ultra-moderni ma che è nato vecchio se non già morto; è difatti più che legittimo domandarsi, guardandolo, in che modo questa nuova, esangue e letargica versione delle imprese del condottiero illustre dialogherebbe col presente, e chi mai potrebbe interessarsi, oggi, ad un’operazione di questo tipo.

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EXODUS – DEI E RE di Ridley Scott (2014)

exodus dei e re locandinaLa tendenza del “tamarro biblico” sembra delinearsi come la nuova moda hollywoodiana, dopo un buon decennio di “tamarro gotico” che ci ha rifilato vampiri in tutte le salse, lupi mannari e gargoyles. Meno di un anno fa usciva il deludente Noah, ultima fatica di Darren Aronofsky (che consolida la sua reputazione di regista altalenante, capace di intervallare capolavori e flopponi), e ora ci prova anche Ridley Scott raccontandoci le gesta di un Mosè cupo e combattuto, interpretato da Christian Bale.

Il primo istinto è di prendere il titolo con le pinze: sia per le premesse poco entusiasmanti del filone biblico hollywoodiano dell’ultima annata(Noah, appunto), sia perché Ridley Scott, per usare un eufemismo, non ha decisamente “brillato” con i suoi ultimi lavori. The Counselor e Prometheus sarebbe meglio dimenticarseli. E invece, nonostante una buona dose di scetticismo, dobbiamo ricrederci: Exodus – Dei e re è veramente il ritorno di Ridley Scott, che non firma un capolavoro ma realizza comunque un film degno di attenzione, capace di tenerti incollato al sedile senza monotonia nonostante due ore e mezza di film.

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THE COUNSELOR – IL PROCURATORE di Ridley Scott (2013)

counselor-procuratore«Tu sei il mondo che hai creato, quando smetti di esistere, anche il mondo che hai creato smetterà di esistere».

 

Ci sono pellicole che fanno parlare di sé perché sono dirette da un grande regista. Ce ne sono altre che si distinguono per uno sceneggiatore d’eccezione. Altre ancora diventano un evento perché capaci di radunare un cast all-star. E poi ci sono quelle come The Counselor che riescono nell’arduo compito di conciliare le tre prerogative. Ad un anno esatto dal discusso progetto portato a termine con Prometheus, Ridley Scott torna dietro la macchina con la lucida perizia dei tempi migliori, mettendo il suo abituale rigore formale al servizio di uno script calcolato al millimetro. Impegnato per la prima volta in carriera nella stesura di una sceneggiatura per il cinema, il grande cantore del lato oscuro della provincia americana Cormac McCarthy (anche co-produttore del film) compone un apologo di un iperrealismo così marcato da sfociare nel fantastico, in cui avidità e brama di denaro coincidono con un ineluttabile presagio di morte, tra supercar, gioielli, abiti di taglio sartoriale e ville hi-tech.

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PROMETHEUS di Ridley Scott (2012)

prometheus posterE’ stato il film delle attese. Sono passati trentatré anni prima che Ridley Scott decidesse di riprendere le redini della sua creatura, e ci sono voluti quasi quattro mesi perché in Italia la pellicola uscisse come nel resto del mondo. Ora, dopo cotanta pazienza, ci si chiede: ne è valsa la pena? Prometheus, diretto da Scott e interpretato da Noomi Rapace, Michael Fassbender, Charlize Theron e Logan Mashall-Green, nasce come un prequel di Alien, per poi crescere come progetto assestante.

Dopo aver scoperto un interessante disegno rupestre in Scozia, Elizabeth (Rapace) e Charlie (Marshall-Green) riescono a ottenere i fondi per una missione intergalattica alla ricerca della costellazione rappresentata dagli antenati. L’equipaggio del vascello spaziale Prometheus, composto tra gli altri dall’androide David (Fassbender) e dall’algido capitano Meredith (Theron), resterà sbigottito dalle numerose presenze che abitano l’inesplorato pianeta.

 

 

 

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