ROBOCOP di José Padilha (2014)
Le premesse perché da questo remake di Robocop emergesse un ottimo lavoro c’erano tutte. La scelta del regista Josè Padilha, innanzitutto, sembrava davvero azzeccata per aggiornare l’immagine del poliziotto-robot creato da una multinazionale che intende sostituirsi all’amministrazione pubblica. Il regista brasiliano, infatti, è l’artefice di Tropa de Elite (Orso d’oro a Berlino 2008), gioiellino iper-violento che raccontava, con stile acido e documentaristico, l’allucinante universo degli squadroni di polizia brasiliani. I punti di contatto potenziali tra Josè Padilha e il personaggio creato da Verhoven nel 1987 c’erano dunque tutti; e se ad esse si aggiunge che, nei 27 anni che sono passati dal film originale, la Tecnologizzazione della guerra e della sicurezza è andata esattamente nella direzione indicata dal film di Verhoven (si pensi ai droni), era lecito aspettarsi qualcosa di interessante da questo remake. Purtroppo, invece, Robocop è una sonora delusione.