Robot Dreams di Pablo Berger, la recensione
Se Philip K. Dick si domandava se “gli androidi sognano pecore elettriche”, Pablo Berger non ha dubbi e ci mostra il mondo onirico di un automa nel tenerissimo Robot Dreams, presentato già a Cannes 2023 e fuori concorso al 41° Torino Film Festival. Il regista spagnolo conferma il suo eclettismo a undici anni da Blancanieves (anch’esso passato sotto la Mole), che era una curiosa e sperimentale rilettura della fiaba dei Grimm girata come un film muto contemporaneo.
Robot Dreams è la sua incursione nell’animazione, un cartoon per adulti e bambini che stupisce per la sua estrema delicatezza e poesia. In una New York degli anni 80 abitata da animali antropomorfi, un cane si sente così solo da acquistare un robot da compagnia, ma la loro amicizia è messa a dura prova da un beffardo destino.
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