TFF 2018: THE FRONT RUNNER – La recensione
Jason Reitman ha sempre firmato opere interessanti e convincenti. Certo, manca ancora a palesarsi la maturazione definitiva, il suo “capolavoro”, però non si può che apprezzare lo sguardo fresco e versatile di un cineasta che non ha paura a mettersi in gioco e a spaziare tra i generi. The Front Runner , film di apertura del 36esimo Torino Film Festival, è l’ennesimo tassello di un puzzle eterogeneo ma accattivante in grado di restituire il talento e la sapienza di un autore troppo spesso dimenticato.
Siamo in piena campagna elettorale, alla fine degli anni Ottanta e Hugh Jackman interpreta il Front Runner del titolo, ovvero il favorito alle presidenziali d’America. Uno scandalo sessuale però lo travolgerà in pieno costringendolo a farsi da parte. A Reitman non interessa la verità, non importa scoprire cosa davvero sia successo. Gli interessa piuttosto il labile confine tra pubblico e privato, tra giornalismo e gossip, tra ricerca della notizia e ricerca dello scandalo. Non dà alcuna risposta The Front Runner, “si limita” a porre delle domande. Il giudizio finale, spetta chiaramente allo spettatore, che in questo caso interpreta l’elettore dell’epoca. Da che parte stai? A chi credi? Cosa pensi che sia meglio fare? Scegli.
Voto: 2,5/4