TUTTI VOGLIONO QUALCOSA di Richard Linklater (2016)

 

Il concetto di tempo finito e definito dev’essere caro a Richard Linklater, visto che è il punto attorno cui ruota tutta la sua filmografia. Dopo Boyhood, girato nell’arco di 12 anni e con il quale ha riscosso molti e decisi consensi, il regista statunitense torna alle origini e riprende il filo dove l’aveva lasciato nel 1993 con La vita è un sogno: dopo aver raccontato l’ultimo giorno di liceo alla fine degli anni 70, Tutti vogliono qualcosa si svolge nel 1981 e si concentra sugli ultimi tre giorni di vacanza prima dell’inizio del college, tappa fondamentale per qualsiasi ragazzo dell’America bene.

Jake Bradford è una matricola della Texas State University e promettente lanciatore della squadra studentesca di baseball. Prima dell’inizio delle lezioni e degli allenamenti, Jake avrà tre giorni liberi durante i quali conoscerà i suoi nuovi compagni e verrà iniziato alla vita del college tra feste, alcol e sesso. Riuscirà anche a trovare l’amore, ovviamente.

C’è poco da dire su un film così, se non forse che è evidentemente un’operazione che mira a commuovere i nostalgici. Nulla è fuori posto: la musica, le acconciature, l’affiatamento degli amici, la birra tanta ma mai troppa, il sesso sempre totalmente consenziente. Addirittura, qualche ora prima dello scadere dei tre giorni, politicamente corretto come in una favola, arriva l’amore. Ma per tutti i 115 minuti di durata del film la narrazione resta noiosamente superficiale, troppo compiaciuta nel raccontare quello che tutti vorremmo sentirci raccontare: la promettente gioventù, futuri adulti benestanti al riparo da ogni male e destinati alla vittoria e all’amore vero, non dimentichiamolo. Niente lascia presagire la possibilità di un fallimento, di un piccolo intoppo, di una delusione. La regia, probabilmente in linea con la svogliatezza del tono generale, è quasi del tutto assente. L’unico momento davvero divertente e degno di nota è il video musicale che accompagna i titoli di coda, cantato e interpretato da tutto il cast.

Poco stile, tanta noia. Peccato. Poteva andare meglio.

Voto: 1,5/4

 

Lucrezia Variale