UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK di Woody Allen – La recensione
Il ritorno di Woody Allen alle atmosfere leggere della commedia e alla sua adorata Manhattan ha coinciso con uno dei film più difficili di sempre per il regista americano: a causa di un vecchio scandalo di presunti abusi alla figlia in realtà già archiviato dalla polizia ma riemerso nel post caso Weinstein, Amazon Studios ha sospeso la distribuzione di Un giorno di pioggia a New York negli Stati Uniti. In Italia, in compenso, abbiamo la possibilità di gustarcelo in sala grazie a Lucky Red. Il cast (che in parte ha rinnegato la scelta di lavorare col regista) è formato da Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez, Liev Schrieber, Jude Law, Diego Luna, Kelly Rohrbach e Rebecca Hall.
Un pot-purri di attori giovani e lanciatissimi al servizio del decano del cinema americano, che ci riporta ancora una volta alle sue atmosfere più care, alla quintessenza dell’Allen’s touch: una New York romantica, bagnata dalla pioggia e illuminata dalla luce (poco naturale e molto ricercata) di Vittorio Storaro è lo scenario ideale per bizzarri incontri, scoperte, malintesi, amori che finiscono o che fioriscono.
Il campionario messo in scena da Allen è studiato come sempre con precisione e si poggia su dialoghi di brillante arguzia e caustica eleganza. Troviamo una studentessa e aspirante giornalista ambiziosa quanto simpaticamente timida e goffa, una sfrontata figlia di papà che sotto la dura scorza cerca l’amore, un regista di cinema d’autore in crisi creativa, uno sceneggiatore alle prese con beghe amorose, un caliente divo latinoamericano. Sopra tutti loro, il classico alter ego del regista: Gatsby Welles (nomen omen che già di per sé è un colpo di genio), giovane dandy esteta d’altri tempi che snobba la vita di lusso della sua ricca famiglia e adora Irving Berlin, gli storici hotel della Grande Mela con bar e pianoforte, gli incontri d’amore sotto l’orologio di musica di Delacorte in Central Park e tutto ciò che è old style.
L’ultima fatica alleniana è scandita dalle ore di un infinito e complicatissimo fine settimana in cui nulla va come Gatsby aveva programmato e il viaggio sognato con la fidanzata Ashleigh si trasforma in una strampalata odissea che li vede separati, errabondi, travolti dagli eventi. Scevro dal pessimismo disperato delle opere recenti, da Blue Jasmine a La ruota delle meraviglie, e anche dalla malinconia nostalgica di Café Society, Un giorno di pioggia a New Tork è pura leggerezza e ironia, un film vaporoso e idillico con un gusto di comedy retro. Dove i picchi del miglior Allen sono forse lontani e alcuni personaggi (come il supermacho di Diego Luna) appaiono sin troppo macchiettistici. Ma atmosfere, battute e il fascino di una New York senza tempo sono semplice delizia.
Voto: 2,5/4