WATCHMEN di Zack Snyder (2009)
Venerdì 28/02/14, ore 23.10, RAI 4
«Sotto di me, questa città urla come un mattatoio pieno di bambini ritardati». Trasposizione cinematografica dell’omonima graphic novel di culto (1986-87) di Alan Moore e Dave Gibbons, inserita nella lista di TIME Magazine dei “100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi”, Watchmen è il terzo (e più ambizioso) lungometraggio del regista, produttore e sceneggiatore statunitense Zack Snyder.
1985: gli USA hanno vinto la Guerra in Vietnam, Nixon è rieletto più volte presidente, un conflitto nucleare con l’URSS è alle porte. Sei supereroi mascherati, capaci di influire sulle sorti degli Stati Uniti nel corso degli anni, hanno il compito di difendere l’America. Il Comico viene ucciso, i suoi compagni, ridotti ai margini della società, sono messi fuorilegge. L’unico a possedere veri poteri è il dottor Manhattan, geniale fisico sempre più indifferente alla causa degli umani. In bilico tra realismo e fantascienza, passato e presente, la pellicola si differenzia dagli altri film di genere per profondità di sguardo nel descrivere un mondo dominato dal Male in cui i supereroi, in un’atmosfera cupa e senza speranza, sono presentati da un punto di vista “umano” e quotidiano, decostruendo l’archetipo del supereroe convenzionale, solitamente impegnato in imprese straordinarie. Problemi etici e personali, angoscia esistenziale, nevrosi, traumi pregressi e difficoltà di relazionarsi con i propri simili, non riguardano solo le persone “comuni”. Complesso, visionario, eccessivo, il film restituisce nel miglior modo possibile la ricchezza narrativa del fumetto, grazie soprattutto ad un apparato figurativo da cui è impossibile non essere affascinati. Memorabili titoli di testa sulle note di The Times They Are a Changin’ di Bob Dylan.
Epico.