WAR HORSE di Steven Spielberg (2012)
Ci sono abiti eleganti e abiti “da guerra”, quelli che usiamo per imbiancare o per giocare a pallone con gli amici. Ci sono cavalli da fiera e cavalli da guerra, buoni solo a faticare. Spielberg racconta la storia di un’amicizia tra un purosangue forte, sano robusto costretto a diventare un cavallo da guerra, ed un giovinotto.
La base su cui poggia l’intero film dunque è potenzialmente solidissima anche perché, essendo ambientato durante la prima guerra mondiale, permetterebbe di trattare temi e sottotrame più umane e complesse. Però sin dai primi minuti di pellicola notiamo che c’è qualcosa che non va. Non riusciamo ad immedesimarci nei personaggi, la colonna sonora del fedelissimo John Williams invade troppo spesso le immagini, le svolte narrative non funzionano e l’aria di buonismo che aleggia durante i lunghissimi 146 minuti li rende poco credibili.