UNA MOGLIE di John Cassavetes (1974)

locandina-una-moglieDomenica 02/06/13, ore 1.45, RAITRE

 

Storia di Mabel Longhetti (Gena Rowlands), fragile e bisognosa di attenzioni, a rischio di alcolismo, sposata al ruvido Nick (Peter Falk): i suoi comportamenti esagerati la condurranno in manicomio, da cui tornerà ritrovando le stesse tensioni familiari ma anche l’affetto del marito e dei figli.

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Dal fumetto al grande schermo: storia dei supereroi al cinema

poster-italiano-l-uomo-d-acciaioOrmai bisogna farci i conti, è inutile negarlo o pensare che siano solo episodi passeggeri: i supereroi al cinema sono diventati un genere a stante, rischioso (chiedete ai fan di Spiderman e Batman dopo che hanno avuto a che fare con Mark Webb e Joel Schumacher), ma anche affascinante, che nel tempo ha saputo regalare anche dei capolavori. Per trovare il primo film sui supereroi bisogna tornare al 1978 (il Batman con Adam West, del 1966, è infatti più considerabile come una sintesi della serie tv, più che un vero e proprio film), quando Richard Donner portò sul grande schermo il primo Superman – che vedeva Gene Hackman nel ruolo di Lex Luthor e Christopher Reeve nei panni di Clark Kent – cui poi seguirono Superman II (1980) e Superman III (1983). Il supereroe, creato nel 1938 da Jerry Siegel e Joe Schuster per la DC Comics, ha da sempre il pregio/difetto della perfezione, una sorta di patina buonista e impeccabile che, se da un lato desta ammirazione, dall’altro rende difficile qualsiasi tipo di immedesimazione. Il primo film, comunque resta di ottima fattura, con effetti speciali premiati con un Oscar e grazie anche a una colonna sonora inconfondibile, creata dal grandissimo John Williams, il celeberrimo compositore dei film di Steven Spielberg.

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DONNIE DARKO di Richard Kelly (2001)

locandina-donnie-darkoDomenica 02/06/13, ore 23.00, MTV

 

Esordio alla regia di Richard Kelly, inedito in Italia fino al 2002 e sdoganato in seguito alla sua presentazione fuori concorso alla 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Donnie Darko si è guadagnato nel tempo la fama di cult grazie alla particolarissima miscela di commedia, fantascienza e dramma.

 

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JACKIE BROWN di Quentin Tarantino (1997)

locandina-jackie-brownSabato 01/06/13, ore 22.45, RAI 4

 

La hostess Jackie Brown (Pam Grier) arrotonda il suo stipendio contrabbandando denaro sporco per il mercante d’armi Ordell Robbie (Samuel L. Jackson) che, nei guai con la polizia, la vuole eliminare. Riuscirà a sfuggirgli e a sottrargli una somma considerevole di denaro, aiutata da Max Cherry (Robert Forster).

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TUTTI PAZZI PER ROSE di Régis Roinsard (2012)

Tutti pazzi per Rose poster italianoUn film sportivo travestito da commedia: decisamente curioso questo Tutti pazzi per Rose, brillante opera prima del francese Régis Roinsard che tanto ha fatto parlare di sé in patria.

Ambientata sul finire degli anni ’50, la pellicola racconta la vita di Rose Pamphyle, una ragazza di provincia dalla vita noiosa che sogna di diventare segretaria Il suo desiderio si realizza grazie a Louis Echard, responsabile di un’agenzia di assicurazioni, che l’assume dopo averne ammirato la straordinaria velocità nel battere a macchina: il suo talento la porterà a iscriversi ai campionati regionali di dattilografia.

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VOLTI di John Cassavetes (1968)

voltiVenerdì 31/5/13, ore 3.15, RAITRE

 

Presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, Volti è il quarto lungometraggio del grande cineasta indipendente John Cassavetes, il primo in cui consolida la propria poetica cinematografica.

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QUESTA E’ LA MIA VITA di Jean-Luc Godard (1962)

questa è la mia vitaVenerdì 31/5/13, ore 1.55, RAITRE

 

«Bisogna prestarsi agli altri e darsi a se stessi». Quarto lungometraggio di uno dei più grandi innovatori del mezzo cinematografico, il film, presentato alla 27ª Mostra di Venezia, prende spunto dall’inchiesta giornalistica Où en est avec la prostitution? di Marcel Sacotte.

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FRENZY di Alfred Hitchcock (1972)

frenzyGiovedì 30/5/13, ore 22.55, IRIS

 

Presentato fuori concorso al 25° Festival di Cannes, Frenzy è il penultimo film del maestro del brivido sir Alfred Hitchcock (1899-1980) che, dopo più di vent’anni, torna a girare nella sua amata Inghilterra con piena libertà di azione.

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UNA NOTTE DA LEONI 3 di Todd Phillips (2013)

Locandina di Una notte da leoni 3Verrebbe quasi da chiamarla la maledizione del terzo film. Ormai è quasi prassi che nelle trilogie sia l’ultimo capitolo a deludere, è successo con quasi tutte le serie dei supereroi (escludendo quella di Christopher Nolan), è successo con Matrix – in cui ci si poteva fermare semplicemente al primo – e succede anche con Una Notte da Leoni 3, l’ultimo capitolo che narra le vicende tragicomiche di Alan e soci.

Dopo il primo esilarante capitolo ambientato a Las Vegas e il secondo, fotocopia del primo a Bangkok, ecco che la storia del “branco” arriva ad un punto di svolta. Phil (Bradley Cooper) è sposato, come del resto Doug (Justin Bartha) e Stu (Ed Helms), per cui mancherebbe solo Alan (Zach Galifianakis), ma Todd Philips sceglie una strada diversa, improntando la trama sulla fuga di Mr. Chow (Ken Jeong) dalla prigione di Bangkok e da tutti i disastri conseguenti per i 4 ragazzi, che mentre portano Alan in un opsedale psichiatrico vengono assaliti da alcuni sconosciuti, che prendono in ostaggio Doug per avere in cambio Mr. Chow.

 

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EYES WIDE SHUT di Stanley Kubrick (1999)

eyes wide shutLunedì 11/11/13, ore 21.00, IRIS

 

Tratto dal romanzo decadente Doppio sogno (1926) del viennese Arthur Schnitzler, il film, presentato postumo alla Mostra del cinema di Venezia, è il testamento artistico del maestro Stanley Kubrick (1928-1999).

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SOLO DIO PERDONA di Nicolas Winding Refn (2013)

only-god-forgives-posterSolo Dio perdona ha nettamente diviso la critica all’ultimo Festival di Cannes, dove è stato presentato in concorso, e adesso si prepara a far discutere anche il pubblico italiano. Per questo vi proponiamo due recensioni, differenti nel giudizio.

 

UN TAVOLO A CUI MANCA UNA GAMBA (scritta da Andrea Pesoli)

 

 

Epici protagonisti solitari. Questa potrebbe essere la chiave di lettura di tutto il cinema firmato da Nicolas Winding Refn. Il cineasta danese ha fin qui messo in scena storie di vario genere accomunate però dagli indimenticabili personaggi principali: solo per citare gli ultimi tre esempi, restano impressi il Charles Bronson di Tom Hardy, il One Eye di Mads Mikkelsen e il Driver di Ryan Gosling. Con il suo ultimo film Solo Dio perdona (presentato in concorso a Cannes), Refn però stupisce tutti: nonostante l’attore copertina sia ancora il divo Gosling, il vero protagonista è il semisconosciuto interprete tailandese Vithaya Pansringarm. Completano il cast Kristin Scott Thomas, Yayaying Rhatha Phongam e Tom Burke.

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VOGLIAMO VIVERE! di Ernst Lubitsch (1942)

Vogliamo-vivere- To-Be-or-Not-to-Be-Ernst-Lubitsch-poster-586x829A volte ritornano, ed è sempre meraviglioso quando accade. Ecco perché nelle sale italiane, dal 30 maggio, verrà riproposta una versione restaurata di To be or not to be (uscito originariamente in Italia come Vogliamo vivere!), capolavoro del 1942 diretto da Ernst Lubitsch.

Nel 1939, dopo l’invasione dei nazisti in Polonia, una compagnia teatrale locale, con a capo Joseph Tura (Jack Benny) e sua moglie Maria (Carole Lombard), rimane disoccupata. Quando il tenente Sobinski (Robert Stack) chiede aiuto per la Resistenza, inizia un incredibile missione di salvataggio che vedrà protagonisti tutti gli attori della compagnia, in un esilarante complotto antinazista per arrivare alla salvezza.

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FAST AND FURIOUS 6 di Justin Lin (2013)

fast and furious sei-new-posterDa dodici anni a questa parte le corse clandestine sul grande schermo sono il miglior modo per incassare ai botteghini. Nel 2001, anno in cui uscì Fast & Furious, a Hollywood si resero conto che i 207 milioni di dollari guadagnati dalla pellicola a suon di sgommate e Nos erano un investimento sicuro da replicare in futuro. Dopo più di una decade siamo giunti a Fast & Furious 6 diretto da Justin Lin e interpretato da un numerosissimo cast tra cui l’inossidabile Vin Diesel, il sempre presente Paul Walker, il granitico Dwayne “The Rock” Johnson e la rediviva Michelle Rodriguez. Completano Jordana Brewster, Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges, Sung Kang, John Ortiz, Gal Gadot e i nuovi arrivi Luke Evans e Gina Carano.

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AKIRA di Katsuhiro Otomo (1988)

 16 Luglio 1988. Una violenta esplosione rade al suolo la città di Tokyo dando inizio alla terza Guerra Mondiale. Trent’ anni dopo, sulle ceneri della vecchia capitale giapponese sorge Neo Tokyo, il cui skyline futuristico nasconde un malcontento che cresce e si agita nei suoi bassifondi dove la gente si ribella ed invoca a gran voce il ritorno di Akira, il salvatore.

16 Luglio 1988. Akira di Katsuhiro Otomo arriva nelle sale giapponesi con l’ impatto di una violenta esplosione, la cui potenza scuote il mondo intero dell’ animazione arrivando anche a svegliare da un lungo torpore perfino gli Stati Uniti e l’ Europa, anche se con un paio d’ anni di ritardo.

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I vincitori del Festival di Cannes 2013

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Articolo già pubblicato su IlSole24Ore

 

 

La Palma d’Oro va ad Abdel Kechiche: come da pronostici, il premio più ambito del Festival di Cannes 2013 è stato vinto da La vie d’Adèle, toccante pellicola dell’autore tunisino che conquista così il riconoscimento più significativo della sua carriera.

La storia d’amore tra Adèle, una liceale di quindici anni, ed Emma, misteriosa ragazza dai capelli blu, ha conquistato il cuore della giuria capitanata da Steven Spielberg, oltre a quello dei tanti critici che ne hanno esaltato lo spessore stilistico e narrativo.

Importantissimo riconoscimento anche per i fratelli Coen, che si sono guadagnati il Grand Prix grazie a Inside Llewyn Davis, pellicola ambientata negli anni ’60 e incentrata sulla scena folk newyorkese del periodo.

La grande sorpresa del palmarès arriva però da un più che discutibile Premio per la Miglior Regia vinto da Amat Escalante per Heli, pellicola messicana poco considerata dai pronostici, che ha ricevuto più stroncature che elogi dalla stampa internazionale.

Meritatissimi invece il Premio della Giuria a Like Father, Like Son, un toccante dramma familiare diretto dal giapponese Hirokazu Kore-eda, e quello per la Miglior Sceneggiatura a A Touch of Sin, una spietata riflessione sulla Cina contemporanea firmata da Jia Zhang-ke.

La Palma d’Oro per il miglior attore è andata a Bruce Dern, protagonista di Nebraska di Alexander Payne, mentre quella per la miglior attrice è stata vinta da Bérénice Bejo per la sua intensa prova in Le passé dell’iraniano Asghar Farhadi.

Niente da fare quindi per Paolo Sorrentino, ma siamo pronti a scommettere che sarà il tempo a dare al suo monumentale La grande bellezza il riconoscimento che si merita.

 

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