Il suo ultimo film, Flight, uscito nelle sale lo scorso inverno, ha lasciato senza dubbio un senso di malinconia in chi ha ricordo del Robert Zemeckis touch, capace di dare vita ad opere grandiose, entrate nell’immaginario comune con la delicatezza prorompente dei capolavori, del calibro di Forrest Gump, Ritorno al Futuro o… Chi ha incastrato Roger Rabbit?, che quest’anno compie il suo primo quarto di secolo. 25 anni, eppure a rivederlo oggi possiede ancora una modernità e uno sguardo così innovativo che si potrebbe quasi pensare che sia un prodotto dei nostri giorni. La storia di un detective alcolizzato e depresso (Bob Hoskins) che si rifiuta di lavorare per i cartoni animati dopo che uno di loro ha assassinato suo fratello, prende una piega improvvisamente diversa quando si imbatte nel coniglio Roger, cercando di salvare cartoonia dalle mani del perfido giudice Morton (Christopher LLoyd). Una trama da noir, con tutti i leitmotiv del genere – mistero, proibizionismo, interessi, una femme fatale molto particolare e proprompente (Jessica Rabbit) – ma con la spensieratezza e le risate che solo i cartoni animati sanno regalare, benché questo sia uno degli esempi più eclatanti di come non siano solo una faccenda per bambini.
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