LOURDES di Jessica Hausner (2009)

lourdesSabato 02/11/13, ore 3.00, RAI UNO

 

Con un taglio quasi documentaristico, il film narra la vicenda di un gruppo di pellegrini in visita al santuario di Lourdes, luogo di speranza e di preghiera (ma anche di illusione), in cui avviene una guarigione forse miracolosa.

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CASINO’ di Martin Scorsese (1995)

casinòSabato 02/11/13, ore 23.35, Rete 4

 

Droga, sangue, gioco d’azzardo, sesso, soldi facili. Tutto questo è Casinò, affresco potente che, insieme a Mean Streets e Quei bravi ragazzi, completa una sorta di trilogia sulla mafia ad opera del grandissimo Martin Scorsese.

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INSOMNIA di Christopher Nolan (2002)

locandina-insomniaVenerdì 01/11/13, ore 0.05, Rete 4

 

Remake dell’omonimo film norvegese di Erik Skjoldbjærg del 1997 e diretto dall’ormai regista di culto Christopher Nolan (Memento, Il cavaliere oscuro, Inception), Insomnia è incentrato sullo scontro tra Will Dormer (Al Pacino), poliziotto che ha ucciso (per errore?) un collega durante una sparatoria, e Walter Finch (Robin Williams), autore di un omicidio su cui Dormer indaga e testimone del gesto del detective.

 

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MISS VIOLENCE di Alexandros Avranas (2013)

locandina-miss-violence“Mi chiedo sempre chi ha il potere: colui che colpisce o chi invece sente il dolore? La violenza più dura è quella del silenzio e del non detto.” (Alexandros Avranas)

Dopo l’esordio con Without, presentato cinque anni fa al Festival di Thessalonica, il greco Alexandros Avranas torna con Miss Violence, vincitore del Leone d’Argento e della Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla 70ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia. L’undicenne Angeliki si suicida gettandosi dal balcone durante la festa organizzata per il suo compleanno: lo sgomento iniziale lascia presto spazio alla routine dei genitori che sembrano voler superare il drammatico evento comportandosi come se nulla fosse successo. Gli assistenti sociali, dubbiosi, indagano facendo emergere una verità terribile.

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Il vampirismo come dipendenza dal Male: “The Addiction” di Abel Ferrara

locandina-the-addiction“La dipendenza ha una duplice natura: da un lato soddisfa lo stimolo che scaturisce dal male ma, dall’altro, ottunde la percezione. L’esistenza diventa ricerca di sollievo dal vizio e il vizio è l’unico sollievo che possiamo trovare.”

Il vampirismo, “piaga” letteraria del XIX e XX secolo.

Oscura e affascinante, tanto da essere sfruttata, cinematograficamente, in ogni sua forma.

Nel corso degli anni la figura del non-morto si è evoluta (involuta, direbbero molti), passando da notturne e puntute sagome ammantate ad affascinanti (anti)eroi in odore di superomismo, fino ad arrivare alle etiche, vegetariane e brillanti creature twilightiane della Meyer.

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ENDER’S GAME di Gavin Hood (2013)

Loc EnderErano 20 anni che Hollywood faceva la corte a Orson Scott Card per convincerlo a vendere i diritti del suo best seller fantascientifico Ender’s Game, ma lo scrittore americano aveva sempre opposto resistenza, declinando tutte le offerte. Le cose sono cambiate quando lo stesso Card ha fondato una casa di produzione, la Fresco Pictures, e ha cominciato da solo a scrivere una sceneggiatura per un possibile adattamento cinematografico. Così, grazie all’interessamento della Odd Lot Enterteinment e alla collaborazione dei produttori Roberto Orci e Alex Kurtzman, l’autore californiano ha potuto gestire personalmente la trasposizione cinematografica, scegliendo il regista Gavin Hood ( Il Suo Nome è Tsotsi, Wolverine) e assemblando il cast che più lo convinceva. Ora il film è stato ultimato e si appresta ad uscire nelle sale di tutto il mondo.

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GIULIETTA DEGLI SPIRITI di Federico Fellini (1965)

locandina-giulietta-degli-spiritiGiovedì 31/10/13, ore 1.45, Rete 4

 

Giulietta Boldrini (Giulietta Masina), benestante signora dell’alta borghesia romana condizionata da una rigida e repressiva educazione cattolica, viene tradita dal consorte Giorgio (Mario Pisu): la crisi che ne deriva spingerà la donna ad intraprendere un doloroso viaggio alla ricerca di se stessa, fino all’inevitabile catarsi finale.

 

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8½ di Federico Fellini (1963)

8-e-mezzoMercoledì 30/10/13, ore 1.35, Rete 4

 

Tra i più celebri e influenti capolavori del cinema mondiale, l’ottavo film e mezzo di Federico Fellini (Luci del varietà l’ha co-diretto con Alberto Lattuada) è uno dei più alti esempi di espressione artistica che il ‘900 italiano abbia mai prodotto, al cinema e non solo.

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CAPTAIN PHILLIPS di Paul Greengrass (2013)

captain-phillips-posterMarzo 2009, Richard Phillips è il capitano della nave MV Maersk Alabama, che trasporta viveri dagli Stati Uniti e che, quel giorno, era diretta verso il sud dell’Africa. Per arrivarci, però, la tratta prevedeva il passaggio attraverso il mare che bagna la Somalia, ed è lì che quattro pirati, sotto il comando si Musa, attaccano la nave impossessandosene. Phillips tenta in ogni modo di nascondere e proteggere il suo equipaggio, ed è anche disposto ad offrirsi come ostaggio per la loro salvezza.

 

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Sedare, non sedurre. L’identità ambigua del vampiro in “Martin” di George A. Romero

 

poster martin-romeroThings only seem to magic. There’s no real magic. There’s no real magic ever.

Martin

 

Il mostro, il mostro umano, il replicante, l’alieno, l’ultracorpo: figure topiche dell’horror e della fantascienza, che si legano spesso a un mistero identitario. Chi o che cos’è che realmente dobbiamo temere? Dove sta veramente l’Alterità della minaccia? Si tratta di un essere umano, di un robot, di un alieno?

In L’invasione degli ultracorpi (Invasion of the Bodysnatchers, Don Siegel, 1956), ad esempio, il protagonista, dopo aver combattuto contro gli alieni che “possiedono” i corpi dei suoi concittadini, trasformandosi in “doppelgaenger” malvagi, nell’ultimo fotogramma del film corre verso la macchina da presa urlando “you’re next”. Così facendo riesce a instillare nello spettatore non solo il dubbio di essere davanti a un doppio alieno del dottore, ma di stare per perdere la propria stessa identità.

Un altro celebre esempio di identità ambigua è sicuramente Blade Runner (Id., Ridley Scott, 1982), in cui lo spettatore è portato a dubitare che il protagonista, il cacciatore di replicanti Rick Deckard, sia in realtà egli stesso un replicante. Questo suggerimento è particolarmente evidente nella versione “director’s cut” presentata nel 1993, in cui Deckard sogna un unicorno, dimostrando in questo modo di avere una memoria artificiale e di essere un androide. Alla fine, quando Deckard fugge con la sua fidanzata replicante, il mistero della sua identità rimane irrisolto, così come quello della “data di scadenza” di lei.

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Forme di vampirismo in età post-moderna: il Dracula di Guy Maddin

        «Se non avessi convinzioni intellettuali, se cercassi soltanto di ricordare il passato e di duplicare con questi ricordi l’esperienza, non mi prenderei, malato come sono, la briga di scrivere»

 

Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto

 

 

Dracula-1«Se amate il cinema fino al profondo della vostra immaginazione, dovrete fare l’esperienza di un film di Guy Maddin. Se non lo avete mai sentito nominare, non mi sorprende. Adesso lo avete sentito. Un nuovo film di Maddin non arriverà in tutti i multisala, in tutte le città o in tutti gli stati. Se sentite che verrà proiettato un suo film, segnatevi il giorno. O cercate i posti dove si possano trovare film oscuri. Vi tufferete nella mente di un uomo che pensa attraverso le immagini di vecchi film muti, di disonorevoli documentari, film che non sono mai nati, da ere che vanno oltre la comprensione umana. La sua immaginazione si libera dalle scandalose possibilità del banale. Egli riscrive la storia; quando questa viene a mancare, egli la crea»: Roger Ebert, grande critico statunitense da poco scomparso, parlava così del talento di Guy Maddin, autore canadese che ha sempre tentato di ricreare per il pubblico odierno l’esperienza meravigliosa del cinema delle origini, utilizzando forme linguistiche presenti negli anni del muto e quasi mai più riprese da altri cineasti.

Uno dei suoi film fondamentali, in questo senso e non solo, è indubbiamente Dracula: Pages From a Virgin’s Diary (id., 2002), curiosa pellicola che riprende il mito del celebre conte vampiro.

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BEFORE MIDNIGHT di Richard Linklater (2013)

before midnight locandinaIl cerchio si chiude. Dopo Before Sunrise (titolo italiano Prima dell’alba) e Before Sunset, si completa con Before Midnight la trilogia di Richard Linklater dedicata all’amore tra l’americano Jesse e la francese Céline, i personaggi interpretati da Ethan Hawke e Julie Delpy. Ammesso che termini come “trilogia” o “saga” possano applicarsi all’operazione messa in atto dal regista, che ha ben poco di commerciale e costruito a tavolino.
Tutto cominciò nel lontano 1995 quando uscì la prima pellicola, divenuta presto di culto: lui e lei si conoscono in treno, passano una notte in giro per Vienna e si separano con la promessa di un appuntamento che non sappiamo se avrà luogo. Almeno per nove anni: nel 2004, sono gli stessi Hawke e Delpy a sceneggiare insieme a Linklater un inatteso secondo capitolo, che vede Céline e Jesse ritrovarsi a Parigi. Passa quasi un’altra decade e cast e autore riprendono le fila del racconto, calandoci di nuovo per una manciata di ore nelle vite dei protagonisti, ora poco più che quarantenni, compagni di vita e genitori di due gemelle.

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ALBERT NOBBS di Rodrigo Garcìa (2011)

locandina-albert-nobbsMartedì 29/10/13, ore 21.10, La7D

 

Presentato al Torino Film Festival 2011 e tratto da un racconto dello scrittore irlandese George Moore (Morrison’s Hotel, Dublino), Albert Nobbs, ambientato nella Dublino di fine Ottocento, narra le vicende dell’omonimo protagonista, maggiordomo impeccabile che è in realtà una donna travestita per bisogno di lavorare. Il desiderio di indipendenza e di una famiglia porteranno Nobbs ad innamorarsi della cameriera Helen (Mia Wasikowska), dando inizio ad una spirale che lo trascinerà verso la rovina.

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