Film in TV – Martedì 03/02/15
– ISPETTORE CALLAGHAN: IL CASO SCORPIO E’ TUO! di Don Siegel (1971), ore 21.00, IRIS
– BULLITT di Peter Yates (1968), ore 23.30, IRIS
– ISPETTORE CALLAGHAN: IL CASO SCORPIO E’ TUO! di Don Siegel (1971), ore 21.00, IRIS
– BULLITT di Peter Yates (1968), ore 23.30, IRIS
– FURYO di Nagisa Oshima (1983), ore 1.25, RAITRE
– SONO FOTOGENICO di Dino Risi (1980), ore 19.10, RAI MOVIE
– PRESUNTO INNOCENTE di Alan J. Pakula (1990), ore 21.00, IRIS
– IL SOLE di Aleksandr Sokurov (2005), ore 21.40, RAI STORIA
– IL PADRINO – PARTE III di Francis Ford Coppola (1990), ore 23.10, RETE 4
– IL NASTRO BIANCO di Michael Haneke (2009), ore 23.15, RAI 5
– KILL BILL – VOL. 2 di Quentin Tarantino (2004), ore 00.25, RAI 4
– SCHINDLER’S LIST di Steven Spielberg (1993), ore 21.00, IRIS
– UN AMERICANO A ROMA di Steno (1954), ore 21.10, LA7
– LA SEDUZIONE di Fernando Di Leo (1973), ore 21.10, CIELO
«Io devo restare solo e sapere che son solo,
per sentire e vedere tutta la natura.
Io mi devo dare a ciò che mi circonda,
riunirmi alle mie nuvole e rocce per essere ciò che sono».
C. David Friedrich
Mike Leigh rende omaggio al celebre pittore inglese William Turner con un biopic raffinatissimo che scava a fondo nella sua vita artistica e privata.
La pellicola ripercorre gli ultimi venticinque anni della sua vita raccontandoci magistralmente la derisione subita, l’eccentricità rivoluzionaria, la vita insolita e solitaria e la sua ossessiva ricerca cromatica nei paesaggi.
Attraversando i piccoli e grandi episodi della sua esistenza travagliata, Leigh si sofferma sul grande senso di smarrimento, ma anche di piacere, di Turner davanti allo spettacolo dei grandi sconvolgimenti atmosferici e di straordinari fenomeni naturali che denotano il suo bisogno urgente di ritorno alla natura e all’esaltazione della vita umana vissuta nella sua immediatezza e spontaneità, fatta appunto, di impeto e assalto.
Tantissime le uscite in sala che affollano il calendario di febbraio. Dall’atteso ritorno di Alejandro González Iñárritu con Birdman (il film più atteso dalla nostra redazione) all’ultimo Leone d’oro Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza di Roy Andersson, fino al nuovo film di Paul Thomas Anderson, Vizio di forma. E poi: il ritorno dei Wachowski, il chiacchieratissimo 50 sfumature di grigio, la nuova pellicola dei Taviani. Di seguito tutti film del mese.
– L’UOMO NELL’OMBRA di Roman Polanski (2010), ore 21.15, RAI MOVIE
– LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA di Peter Webber (2003), ore 21.10, LA7D
– FLIGHT di Robert Zemeckis (2012), ore 21.10, CANALE 5
– HANNAH ARENDT di Margarethe von Trotta (2012), ore 21.05, RAITRE
– STARSHIP TROOPERS – FANTERIA DELLO SPAZIO di Paul Verhoeven (1997), ore 23.05, RAI 4
Il trailer era stato un enorme successo, agghiacciante nella sua tanto ridicola quanto reale rappresentazione dell’italiano medio. L’idea di un lungometraggio sollevava qualche perplessità circa la tenuta della satira e delle risate a lungo termine. Dubbi più che fondati, anzi, ora ne sorge un altro: che Italiano Medio fosse un richiamo nelle sale?
Giulio Verme (Maccio Capatonda), fidanzato con Franca (Lavinia Longhi), è un ambientalista e vegano convinto. Quando il fidato amico Alonzo (Luigi Luciano) gli offre una pillola lui la accetta, ignaro che dal 20%, userà solo il 2% del suo cervello, cambiando radicalmente.
Sin dai suoi esordi, Maccio Capatonda aveva dimostrato dimestichezza in piccole pillole demenziali, capaci di raccogliere consensi anche grazie alla spinta di Mai dire… Se con Mario e Drammi Medicali, sit com di 20 minuti di durata, l’effetto comico svaniva, in un lungometraggio arriva anche ad irritare. Anche se questo è l’ultimo dei problemi, purtroppo. Di una banalità devastante, zeppo di luoghi comuni e di cattivo gusto, Italiano Medio racchiude tutto il possibile: vegani, prostitute, droghe, critica alla tv, critica ai reality show, il tutto realizzato in salsa cinepanettone.
– THE BELIEVER di Henry Bean (2001), ore 21.10, CIELO
– PASSAGGIO IN INDIA di David Lean (1984), ore 21.10, LA7D
A Hollywood è arrivata la felice stagione dei premi cinematografici. Poche settimane dopo la consegna dei Golden Globe e in attesa dei preziosissimi Oscar (che verranno consegnati il prossimo 22 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles; qui tutte le nomination), sono stati attribuiti anche i meno conosciuti SAG Awards. Il grande protagonista della serata è stato Birdman di Alejandro González Iñárritu che ha battuto il favorito Boyhood di Richard Linklater.
Mentre i Globi d’oro vengono assegnati dai corrispondenti della stampa estera a Los Angeles e gli Oscar sono votati dai membri dall’Academy (che riunisce registi, attori e tutti gli addetti ai lavori), i SAG sono i premi dello Screen Actors Guild, ovvero il Sindacato degli attori. Le statuette sono pertanto attribuite soltanto al comparto attoriale. Ecco tutti i premi, attribuiti sia ai film che a serie e miniserie tv:
– LE CONSEGUENZE DELL’AMORE di Paolo Sorrentino (2003), ore 21.00, IRIS
– IL NOME DELLA ROSA di Jean-Jacques Annaud (1986), ore 21.15, RAI MOVIE
– LA SCONOSCIUTA di Giuseppe Tornatore (2006), ore 24.00, RETE 4
– L’ULTIMA DONNA di Marco Ferreri (1976), ore 1.50, IRIS
– SILVERADO di Lawrence Kasdan (1985), ore 21.10, LA7
– TERMINATOR di James Cameron (1984), ore 23.30, RAI MOVIE
– E TU VIVRAI NEL TERRORE- L’ALDILA’ di Lucio Fulci (1981), ore 1.55, IRIS
Qualche anno fa Peter Greenaway sosteneva, con la sprezzante sicumera tipica del suo carattere, che il cinema fosse morto. Aggiungeva che la data del trapasso era da collocarsi in concomitanza con l’invenzione non del televisore ma del telecomando. In tempi più recenti questa granitica convinzione sembra essersi in lui ammorbidita, tanto che il suo prossimo film, atteso a Berlino, sarà la rilettura dell’opera di uno dei padri della settima arte come Sergej Ejzenstejn. Mai comunque l’eccentrico cineasta inglese ha smesso di ripensare il linguaggio del suo cinema, trasformandolo sempre più in un vero e proprio ipertesto crossmediale, densissimo di rimandi, suggestioni, link a innumerevoli (e i numeri in Greenaway non sono mai cosa secondaria) ambiti dello scibile umano.
Muovendosi in una sorta di zona franca tra sguardo d’autore, sperimentalismo e videoarte, Greenaway ha giocato con le forme della rappresentazione fin dagli esordi del suo cinema. Goltzius and the Pelican Company, uscito nel 2012 ma solo a inizio 2015, dopo un passaggio in alcuni teatri della penisola, distribuito nelle sale italiane, rinnova con inesausta vitalità questa tendenza. E ci invita a perderci in un altro puzzle-labirinto audiovisivo realizzato nello stile inconfondibile del suo autore, ispirato stavolta alla figura dell’incisore olandese del 1500 Hendrick Goltzius.
Conto alla rovescia per la 65esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, chesi terrà nella cornice della capitale tedesca dal 5 al 15 febbraio 2015. La Berlinale ha divulgato il programma completo del concorso ufficiale, in cui spicca un solo titolo italiano: è Vergine giurata di Laura Bispuri. Tanti i nomi gustosi della selezione: da Terrence Malick a Peter Greenaway, da Werner Herzog a Pablo Larraín, da Jafar Panahi a Isabel Coixet, il cui film Nobody Wants the Night aprirà ufficialmente il festival.
Ecco l’elenco dei film in competizione per l’Orso d’Oro: