10 anni di Boris – La fuoriserie “troppo italiana” che ha cambiato il modo di vedere la tv

“Apri tutto, smarmella”, “a cazzo de cane”, “qualità o morte”: quando una serie funziona, i suoi modi di dire, i neologismi, i lessemi ricorrenti diventano tormentoni anche nella vita quotidiana. Ed è difficile che un addetto ai lavori non sorrida quando un collega gli chiede di aprire tutto: ma il bello di Boris è che, pur essendo una satira della fiction televisiva italiana e dei perversi meccanismi che vi si celano dietro, è riuscita con le sue tre stagioni a fare breccia in un pubblico molto più vasto.

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Lucca Film Festival 2017, dal 2 al 9 aprile

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Torna il Lucca Film Festival e Europa Cinema, in scena dal 2 al 9 aprile tra le città di Lucca e Viareggio, con un red carpet a dir poco stellare che comprenderà ospiti internazionali e italiani come Oliver Stone, Olivier Assayas, Valeria Golino, Sergio Castellitto, Julien Temple, Willem Dafoe, Cristi Puiu, Bruno Monsaingeon e Giada Colagrande. Ad ognuna delle star saranno dedicati omaggi con proiezioni, premi e incontri con il pubblico. In programma, inoltre, la seconda edizione del concorso internazionale di lungometraggi, con 14 film in competizione da tutto il mondo in prima italiana, a cui si affiancheranno le anteprime fuori concorso e il consueto appuntamento con il concorso internazionale di cortometraggi. A inaugurare l’edizione 2017 sarà l’anteprima nazionale del film L’altro volto della speranza di Aki Kaurismaki, introdotto dall’attore protagonista del film Sherwan Haji.

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Irish Film Festa 2017, a Roma dal 30 marzo al 2 aprile

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Giunge alla decima edizione Irish Film Festa, il festival interamente dedicato al cinema irlandese che quest’anno si terrà dal 30 marzo al 2 aprile, alla Casa del Cinema di Roma, come sempre sotto la direzione di Susanna Pellis. Tra i lungometraggi in programma, tutti in anteprima italiana, vedremo il documentario Bobby Sands: 66 Days di Brendan J. Byrne, dedicato ai sessantasei giorni di sciopero della fame che nel 1981 portarono alla morte di Bobby Sands nel carcere di Long Kesh. La storia dei Troubles nordirlandesi e la loro rappresentazione cinematografica saranno inoltre al centro di una conferenza che terrà al festival il prof. Martin McLoone dell’University of Ulster. Martin McCann, narratore del documentario e ospite al festival, è anche interprete e co-regista del mockumentary Starz, uno dei cortometraggi in concorso con protagonista Gerard McSorley, anche lui atteso a Roma. La sezione competitiva presenta quest’anno quindici corti che spaziano tra vari generi e tecniche di realizzazione (animazione, documentario, horror, thriller). 

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David di Donatello 2017, tutti i premi: il miglior film è LA PAZZA GIOIA

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In diretta dagli Studios di Roma, la 62esima cerimonia di premiazione dei David di Donatello condotta da Alessandro Cattelan ha consegnato i riconoscimenti più importanti del cinema italiano. A trionfare come miglior film è stato La pazza gioia di Paolo Virzì, che ha conquistato in totale cinque David. Premiatissimi anche Indivisibili e Veloce come il vento, entrambi con sei statuette. Ecco tutti i premi della serata, trasmessa su Sky Cinema e Tv8.

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I (PRE)GIUDIZI DI APRILE 2017

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Dopo il calendario del mese, è il turno dei nostri pregiudizi: ogni membro della redazione segnala due titoli in uscita nel mese, uno su cui si sente di mettere la mano sul fuoco per un esito positivo (segnalato come “Per me è sì”) e l’altro su cui invece ripone pochissime o nessuna speranza (“Per me è no”). Naturalmente sono (quasi sempre) film che non abbiamo ancora visto, si tratta solo di sensazioni in attesa di conferme.

Come sempre, vi invitiamo a giocare con noi (valutando tutte le uscite mensili) facendoci sapere cosa ne pensate e quali sono le vostre scelte. D’altronde… si tratta soltanto di pregiudizi. Ecco le scelte di ognuno di noi:

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IL CALENDARIO DI APRILE 2017
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Puntuale come sempre, ecco il nostro calendario delle uscite in sala. Ad aprile, sono ben due i titoli più attesi del mese secondo la nostra redazione: il blockbuster Marvel Guardiani della Galassia 2 di James Gunn, da cui ci si attende che bissi la straordinaria carica ironica de l primo film, e il ritorno di uno degli autori più amati del cinema europeo, Olivier Assayas, con il suo Personal Shopper, con protagonista Kristen Stewart. Consultate qui l’elenco completo dei film di aprile.
 

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LIFE – NON OLTREPASSARE IL LIMITE di Daniel Espinosa (2017)

 

Un team di scienziati è l’equipaggio di una stazione spaziale internazionale che gravita attorno alla Terra e che, grazie a campioni arrivati da Marte, deve studiare e ricercare l’eventuale esistenza di una vita extraterrestre. Gli astronauti si imbattono in una specie sconosciuta fino ad allora che crescerà a vista d’occhio e diventerà una minaccia sia per loro sia per l’intera umanità. Daniel Espinosa è il regista di questo thriller fantascientifico ad alta tensione, interpretato da un cast di ottimi attori quali Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson, Ryan Reynolds e Hiroyuki Sanada. Per merito di buone scelte registiche che riescono ad arrivare fino alla psicologia dell’uditorio, lo spettatore percepisce la tensione per buona parte del film e, nonostante ci siano alcuni momenti di calma apparente, sa che il pericolo è sempre imminente.

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NON È UN PAESE PER GIOVANI di Giovanni Veronesi (2017)

 

Quante possibilità lavorative ha oggi un giovane in Italia? I dati parlano chiaro: ogni anno oltre 100 mila ragazzi lasciano il Belpaese per trasferirsi all’estero in cerca di un avvenire migliore. È l’amaro scenario che, parafrasando Cormac McCarthy e i fratelli Coen, ha fatto nascere il tormentone per cui l’Italia Non è un paese per giovani, da cui il titolo dell’ultimo film di Giovanni Veronesi. Il regista toscano racconta un pezzetto di questa realtà attraverso le vicende di tre ventenni – Sandro (Filippo Scicchitano), Luciano (Giovanni Anzaldo) e Nora (Sara Serraiocco) – che scelgono l’assolata Cuba come terra promessa di un nuovo inizio.

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ELLE di Paul Verhoeven (2016)

 

Dopo 10 anni di assenza dal suo ultimo film (Black Book, 2006) Paul Verhoeven torna sul grande schermo con Elle. Presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2016, il film è un adattamento cinematografico al romanzo Oh… di Philippe Djian e racconta la vita di Michèle (Isabelle Huppert), figlia di un padre omicida e donna forte, fredda, lucida e decisa, a capo di un’azienda che produce videogiochi. La tenacia della donna la si appura nella sua reazione allo stupro, che apre il film in maniera inaspettata. Lei va avanti come se nulla fosse accaduto ma al contempo tutto il film si basa sulla ricerca del suo violentatore con un continuo gioco di sospetti. Una volta trovato, si instaura tra loro una relazione pericolosa e perversa.

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I AM NOT YOUR NEGRO di Raoul Peck (2016)

 

 

È un oggetto curioso e interessante I Am Not Your Negro, candidato agli Oscar come miglior documentario, passato alla Berlinale 2017 e in anteprima italiana al Festival del Cinema Africano, d’Asia e d’America Latina prima dello sbarco nelle nostre sale. Interessante non tanto per la sua forma stilistica (si tratta di un documentario molto semplice visivamente, dalle tinte più che televisive e che non si fa alcuno scrupolo a utilizzare la retorica), quanto piuttosto per la sua componente contenutistica. Raoul Peck non vuole infatti firmare un film di denuncia o una ricostruzione cronachistica, quanto sostenere una tesi risalente a circa tre decadi fa elaborata dallo scrittore statunitense James Baldwin.

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IRON FIST, la recensione

 

Se si esclude Daredevil – che mantiene un tasso qualitativo eccellente dal primo episodio della prima stagione all’ultimo della seconda – tutti le serie Marvel firmate Netflix (Jessica Jones e Luke Cage) sono come dei diesel: partono lenti, facendo ambientare lo spettatore nel setting prescelto, permettendogli di conoscere i personaggi, per poi accelerare nella seconda metà della stagione arrivando al top nel finale. Iron Fist non fa eccezione in questo, anche se è una produzione distante dalle altre, molto più vicina all’action puro che all’approfondimento sul personaggio, benché comunque sia presente quest’ultimo aspetto. Convincendo, ma non completamente.

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IRON FIST Ep.1 – LA NEVE CEDE

 

Disponibile su Netflix

Piedi nudi, tuta grigia ormai consumata dal tempo, barba incolta e passo deciso, con musica hip hop che spinge nellemorecchie veicolata da un iPod quantomai datato. Il tutto, in pieno centro di New York. Si presenta così, nella sua prima sequenza, Danny Rand (Finn Jones), che si reca nel palazzo che fu sede di lavoro di suo padre e del suo socio in affari, Harold Meachum, per riprenderne possesso, dopo 12 anni di assenza dalla città che ormai lo crede morto. Ad accoglierlo, il figlio di Harold, Ward (Tom Pelphrey), che non crede al fatto che lui sia veramente chi dice di essere e che, quando scopre la verità, cerca di ucciderlo.

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Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, a Milano dal 19 al 26 marzo 2017

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Giunto al suo 27° anno, il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina torna a Milano dal 19 al 26 marzo 2017, unica kermesse in Italia dedicata alle cinematografie e culture dei tre continenti. Nel 2017 il FCAAAL sintetizza la sua proposta culturale nel claim Where future beats e prevede circa 60 film per 7 giorni di programmazione, oltre a mostre, eventi e incontri. Fiction e documentari concorreranno in un’unica sezione competitiva, il Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo, con 10 film: A Day for Women (Egitto) di Kamla Abou Zekri, Burning Birds (Sri Lanka/Francia) di Sanjeewa Pushpakumara, El soñador (Peru/Francia) di Adrián Saba, Félicité (Francia/Senegal/Belgio/Germania/Libano) di Alain Gomis, Honeygiver Among the Dogs (Bhutan) di Dechen Roder, House in the Fields (Marocco/Qatar) di Tala Hadid, Live from Dhaka (Bangladesh) di Abdullah Mohammad Saad, Santa y Andrés (Cuba/Colombia/Francia) di Carlos Lechuga, El Amparo (Venezuela/Colombia) di Rober Calzadilla, Zaineb n’aime pas la neige (Tunisia/Francia/Qatar/ Libano/EAU) di Kaouther Ben Hania. A questi, aggiungiamo i film evento della sezione Flash, che porta il documentario candidato all’Oscar I Am Not Your Negro di Raoul Peck, oltre a L’étoile d’Algers di Rachid Benhadj, My Hindu Friend di Héctor Babenco (regista di Il bacio della donna ragno, morto nel 2016) e Per un figlio di Suranga Deshapriya Katugampala.

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Remake Disney in live action: perché voler “dare vita” a opere immortali?

 

Aveva iniziato Tim Burton, nel 2010, con una sua personale rivisitazione di Alice in Wonderland. Siamo nel 2017 e Bill Condon – con Stephen Chbosky alla sceneggiatura, da (non) dimenticare – presenta in sala La Bella e la Bestia. 7 anni. 7 anni in cui ci si è divertiti a riproporre i capolavori d’animazione Disney in versione live action e, ad oggi, non se ne è ancora capita totalmente la necessità, alla luce della qualità delle opere in causa, anche se, in realtà, è un discorso che si potrebbe fare ad ampio raggio, con il cinema in generale, vista la quantità di reboot presenti o in produzione. Certo, ci sono eccezioni, come la Cenerentola di Kenneth Branagh, cui il regista ha dato un taglio personale proponendo una favola classica e godibile, senza snaturare personaggi e riuscendo anche a dar vita a sequenze di discreta fattura (la fuga allo scoccare della mezzanotte, ad esempio). Non va inoltre dimenticato Jon Favreau, che ha raggiunto l’apice negli adattamenti, con una versione visivamente incantevole e coinvolgente del Libro della Giungla, premiato anche agli ultimi Oscar.

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LA BELLA E LA BESTIA di Bill Condon (2017)

 

La Disney, dopo 26 anni, riporta sui grandi schermi con un remake live-action il film d’animazione La Bella e la Bestia tratto dalla fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont.È la storia eterna della giovane e ribelle Belle, Emma Watson (la saga di Harry Potter, Noah) ritenuta diversa, stramba, dai suoi stessi compaesani, che, tentando di salvare il padre, entrato inavvertitamente nel giardino della Bestia per raccogliere una rosa, è costretta a rimanere al suo servizio. Eppure sarà forse proprio lei l’unica a vedere la bontà e la gentilezza nel cuore del mostro e a spezzare un terribile incantesimo.

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