IL CALENDARIO DI OTTOBRE 2017

“Comincerò dall’apocalisse”, è una delle tante frasi con chiari riferimenti biblici pronunciate in madre!, così come “voglio creare il mio paradiso”. Il film si presenta come un dramma con tanto di sottotracce thriller e horror, una sorta di Armageddon ciclico dove fine e inizio convergono nello stesso punto. Scritto in 5 giorni, a differenza di Dio che ce ne mise 7 per creare l’universo, secondo la Bibbia, Darren Aronofsky porta a termine il suo settimo lungometraggio mantenendo una sottile linea conduttrice che ricollega concetti espressi precedentemente in Pi-Greco il teorema del delirio e The Fountain – L’albero della vita. Tematiche e allegorie puramente esoteriche e religiose.
Periferia di Roma: Maria (Micaela Ramazzotti) è una ragazza psicologicamente instabile costretta a sottomettersi al volere del compagno Vincenzo (Patrick Bruel), individuo deplorevole che si serve della donna come incubatrice per mantenere vivo il proprio mercato illegale di neonati.
Nel segno della sostenibilità ambientale, della scoperta e dell’innovazione, si apre il 28 settembre la 22esima edizione del Milano Film Festival, la manifestazione cinematografica che per 11 giorni, fino all’8 ottobre, animerà il capoluogo lombardo nelle location di BASE Milano, Mudec – Museo delle Culture e Ducale Multisala. Organizzato da Esterni e diretto da Alessandro Beretta e Carla Vulpiani, finalmente collocato in un periodo che non rischia sovrapposizioni con la Mostra di Venezia, il MFF prevede anche quest’anno un felice mix proiezioni, incontri, mostre ed eventi con un programma decisamente intrigante.
In occasione del 20° anniversario del terremoto di Assisi, Sky Arte HD trasmette il documentario Artquake – L’Arte Salvata di Andrea Calderone, in onda martedì 26 settembre alle 21.15. Il film descrive i modi in cui comunità e istituzioni hanno affrontato concretamente le conseguenze del terremoto, analizzando le tipologie di danno subìte dal patrimonio artistico in diversi momenti storici e località e mettendo a fuoco le opere create ex novo, nate dalla rielaborazione espressiva di un vissuto traumatico.
XXVIII Secolo: il maggiore Valérian (Dane DeHaan) e il sergente Laureline (Cara Delevigne) sono due agenti della Federazione Umana con l’obiettivo di mantenere pace e tranquillità per l’universo. Chiamati in missione presso l’immensa Alpha, una stazione spaziale condivisa da tutte le specie viventi, i due agenti dovranno scoprire e sventare una misteriosa minaccia che rischia di compromettere l’esistenza dell’intero universo. Basato sulla serie di fumetti francese Valèrian et Laureline creata dallo scrittore Pierre Christin e il disegnatore Jean-Claude Mézières nel 1967, Valerian e la città dei mille pianeti è il nuovo film del regista francese Luc Besson, tre anni dopo il precedente Lucy. Considerato il film europeo indipendente più costoso di sempre con un budget stimato attorno ai 180 milioni di dollari, il film si è rivelato uno scarso successo soprattutto sul mercato americano. Girato in lingua inglese, il film vede nel cast gli attori Dane DeHaan e Cara Delevigne.
Sembra davvero una delle cinematografie emergenti del momento quella bulgara, nella quale la coppia registica formata da Kristina Grozeva e Petar Valchanov rientra tra i nomi più rappresentativi. Dopo l’interessante The Lesson (2014), il duo torna a riflettere con amarezza e ironia agrodolce sulla contemporaneità del loro Paese in Glory, già presentato nel concorso del 69esimo Festival di Locarno nel 2016. La storia è quella dell’umile manovale ferroviario Tsanko Petrov (Stefan Denolyubov), che un gesto di rara onestà – trova un’enorme somma di denaro sui binari e la consegna alla polizia – trasforma in eroe popolare (e populista), osannato dal Ministero dei trasporti e dall’ipocrita politica statale.
Nella notte tra il 17 e il 18 settembre si è tenuta a Los ANgeles la 69sima edizione dei Primetime Emmy Awards, i premi più importanti della tv americana. A trionfare sono stati The Handmaid’s Tale (7 premi) e Big Little Lies (6) con la conferma di Veep (che conqiusta nella sua intera storia ben 18 premi totali). Ecco tutti i premi principali degli Emmy 2017.
Mettere mano per l’ennesima volta all’inflazionatissimo mito di “Faccia di Cuoio” e uscirne dignitosamente non rappresentava certo un’impresa semplice.
Ad un mese e mezzo dall’inizio della nuova stagione cinematografica il calendario delle uscite in sala comincia a farsi sempre più ricco di titoli di un certo peso e anche il versante home video si prepara, con poche ma significative uscite, ai prossimi mesi invernali paradossalmente i più “caldi” per il mercato. Iniziamo con due bombe commerciali, Guardiani della Galassia vol. 2 per la Disney e Fast & Furious 8 per la Universal. Ad accompagnare questi titoloni si accoda uno degli horror più interessanti degli ultimi mesi, Get Out la cui importanza è sottolineata da Universal anche dall’edizione in 4K che accompagna le cononiche in DVD e Bluray. Si segnalano inoltre La Cura del Benessere, King Arthur,Song to Song, Boston Caccia all’uomo, Alien Covenant. Escono anche due importanti riedizioni, quella de Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo 40° Anniversario e The Game 20° Anniversario con la speranza che quest’ultima ci faccia dimenticare la precedente mediocre edizione targata Cecchi Gori.
Ed eccoci al momento del nostro superpagellone del mese. Ecco tutti i voti della redazione ai film di AGOSTO 2017.
Si è chiuso definivamente il sipario sulla 75esima Mostra del Cinema di Venezia che ha assegnato il Leone d’Oro a Roma di Alfonso Cuaron (qui tutti i premi assegnati). Ecco i nostri voti ai film visti al Lido.
Per chiudere definivamente il sipario sulla 74esima Mostra del Cinema di Venezia che ha assegnato il Leone d’Oro a The Shape of Water di Guillermo Del Toro (qui tutti i premi assegnati), ecco i nostri voti ai film visti al Lido.
Siamo ormai giunti alle battute finali della 74. Mostra del Cinema di Venezia: a chiudere il Festival è Outrage Coda di Takeshi Kitano, ultimo capitolo della trilogia avviata nel 2010 con Outrage.
Presentato a Venezia Classici alla 74esima Mostra del Cinema, The Prince and the Dybbuk è un documentario dei registi Piotr Rosolowski ed Elwira Niewiera che indaga in profondità sulla figura sfuggente, a molti misconosciuta, di Michal Waszynski, regista e sceneggiatore e polacco che, dopo una prolifica carriera in madrepatria, produsse alcuni kolossal hollywoodiani (tra cui il costosissimo La caduta dell’impero romano). Partendo dalla morte a Madrid nel 1965, con sepoltura a Roma nella tomba della famiglia che lo aveva “adottato”, il film va a scoprire la sua multiforme personalità e la sua vita complessa: perché Waszynski, che nella Capitale si proclamava un principe in autoesilio, si chiamava in realtà Mosze Waks ed era un ebreo di origine ucraina convertitosi al cattolicesimo.