I (PRE)GIUDIZI DI FEBBRAIO 2018

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Dopo il calendario del mese, è il turno dei nostri pregiudizi: ogni membro della redazione segnala due titoli in uscita nel mese, uno su cui si sente di mettere la mano sul fuoco per un esito positivo (segnalato come “Per me è sì”) e l’altro su cui invece ripone pochissime o nessuna speranza (“Per me è no”). Naturalmente sono (quasi sempre) film che non abbiamo ancora visto, si tratta solo di sensazioni in attesa di conferme. Come sempre, vi invitiamo a giocare con noi (valutando tutte le uscite mensili) facendoci sapere cosa ne pensate e quali sono le vostre scelte. D’altronde… si tratta soltanto di pregiudizi. Ecco le scelte di ognuno di noi:

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CHIAMAMI COL TUO NOME di Luca Guadagnino (2017)

Call Me by Your Name (2017) - IMDb

Arriva nelle sale italiane con il migliore dei biglietti da visita Chiamami col tuo nome, a un anno dalla presentazione al Sundance Film Festival e alla Berlinale 2017: quattro nomination agli Oscar (compresa quella come miglior film), dopo diversi premi già conquistati negli Usa, per la pellicola di Luca Guadagnino, che consacrano definitivamente il regista di Io sono l’amore come uno dei più importanti autori italiani nel mondo. Girato in lingua inglese con interpreti internazionali ma interamente filmato in Italia (a Crema, Moscazzano e Pandino, con alcune scene sul lago di Garda e a Bergamo), racconta la calda estate del 1983 di Elio (Timothée Chalamet), 17enne americano in vacanza con i genitori nella casa di famiglia. L’arrivo di Oliver (Armie Hammer), giovane e affascinante dottorando studente del padre (Michael Stuhlbarg), cambierà per sempre la sua esistenza, con la nascita di un appassionato sentimento d’amore.

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DOWNSIZING di Alexander Payne (2017)

 

In un futuro non troppo lontano, un team di scienziati norvegesi riesce nella straordinaria impresa di rimpicciolire le dimensioni dell’uomo e della materia, fornendo un’efficace seppur estrema soluzione all’eccessivo consumo energetico che affligge il pianeta. Paul Safranek (Matt Damon) e sua moglie Audrey (Kristen Wiig), in crisi economica e ammaliati dalla promessa di una vita migliore pronta ad attenderli nel nuovo mondo in miniatura, decidono di sottoporsi al processo di rimpicciolimento. Ma quando la donna si tira indietro all’ultimo, Paul si trova costretto ad affrontare da solo l’enorme cambiamento.

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Oscar 2018, le nomination

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Sono state annunciate le nomination agli Oscar 2018, che giungono alla 90esima edizione e verranno assegnati domenica 4 marzo. Fa il pieno di candidature La forma dell’acqua, con ben 13. Seguono Dunkirk (8), Tre manifesti a Ebbing, Missouri (7) e Lady Bird (5). Solo 2 per The Post, mentre esulta l’Italia: Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino ha ben 4 nomination, come miglior film, miglior attore, miglior sceneggiatura e miglior canzone originale. Meryl Streep è alla 21esima nomination, mentre finalmente vediamo una donna tra le candidate alla regia, Greta Gerwig. Ecco tutte le nomination.

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SAG Awards 2018, tutti i vincitori

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Tre manifesti a Ebbing, Missouri, Big Little Lies e This Is Us trionfano alla 24esima edizione dei SAG Awards, i premi assegnati agli attori e alle controfigure di cinema e tv dal sindacato Screen Actors Guild. La cerimonia è stata condotta da Kristen Bell e, come per i Golden Globe, ha visto al centro il tema della parità tra uomini e donne nel mondo dello spettacolo, contro le molestie e gli abusi.  Ecco perché tutti i premi sono stati consegnati da donne. Di seguito, tutti i vincitori.

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IL CALENDARIO DI FEBBRAIO 2018

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Ecco il calendario cinematografico del mese, con tutte le uscite in sala di FEBBRAIO 2017. Grande attesa per The Post di Steven Spielberg, ma anche per Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, mentre si concluderà la trilogia Cinquanta sfumature e Gabriele Muccino tornerà con un film tutto italiano, A casa tutti bene

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FABRIZIO DE ANDRÉ. PRINCIPE LIBERO di Luca Facchini (2018)

File:Fabrizio De André — Principe libero (2018) - Luca Marinelli.png -  Wikipedia

Il pubblico televisivo italiano continua a essere avido di storie vere e ritratti più o meno agiografici sui grandi personaggi dello Stivale, tanto che il genere biopic nella fiction non sembra passare davvero di moda. Alla lista, non poteva mancare alla lunga il nome di Fabrizio De André, probabilmente il più grande e importante cantautore nella storia musicale italiana. Un’operazione tuttavia rischiosissima, quella di trasporre la vita dell’artista genovese, che Rai hanno affrontato con buon senso: coscientemente, Fabrizio De André. Principe Libero è un progetto dal respiro cinematografico, un tv movie in due puntate trasmesso su Rai1 il 13 e 14 febbraio ma preceduto dalla proiezione nei cinema il 23 e il 24 gennaio, con la distribuzione di Nexo Digital. Diretto da Luca Facchini e sostenuto fortemente da Dori Ghezzi, si avvale della sceneggiatura di Giordano Meacci e Francesca Serafini (Non essere cattivo), che hanno conosciuto Faber di persona, e di un cast di ottimo livello, con Luca Marinelli (De André), Valentina Bellè (Dori Ghezzi), Elena Radonicich (Puny) ed Ennio Fantastichini (il padre Giuseppe De André).

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THE POST di Steven Spielberg (2017)

Steven Spielberg. Tom Hanks. Meryl Streep. Insieme. Cosa volere di più? Le aspettative attorno a The Post, oltre che per il tema scottante toccato dal regista statunitense, giravano anche attorno alla prima collaborazione tra tre icone del cinema, che mai prima d’ora avevano avuto modo di stare sullo stesso set. E visto il risultato finale, come prevedibile, si può dire sia un vero peccato che tutto sia avvenuto solamente ora. È il 1971, nel pieno della guerra in Vietnam, il giornalista del Washington Post, Ben Bradlee (Tom Hanks) riesce ad ottenere i segreti governativi che riguardano la situazione bellica e quanto questa sia distante dalle promesse e dai proclami dei presidenti statunitensi. Pubblicare o non pubblicare? L’ultima parola spetta a Katharine Graham (Meryl Streep), che guida il Post e che si troverà di fronte alla decisione più importante della sua carriera, e della sua vita.

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IL FILO NASCOSTO di Paul Thomas Anderson (2018)

Il filo nascosto”, o dell'amore ai tempi dell'autolesionismo consapevole |  Rapporto Confidenziale

Paul Thomas Anderson, che aveva già collaborato con Daniel Day-Lewis ne Il petroliere del 2007, con Il filo nascosto scrive e dirige un dramma ambiguo e romantico, ambientato nella Londra glamour e patinata degli anni ’50. Reynolds Woodcock (Daniel Day-Lewis) e la sorella Cyrill (Lesley Manville) dirigono un prestigioso atelier sartoriale, a cui le dame del jet set, dalle dive del cinema alle nobili eredi, si rivolgono, per attendere in gran stile a tutti gli eventi mondani dell’alta società. Daniel Day-Lewis (che ha dichiarato di essere alla sua ultima performance), crea il ritratto di un irritante, raffinato, nevrotico artista della moda, ossessionato dalla perfezione e dal proprio lavoro.

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L’ORA PIÙ BUIA di Joe Wright (2017)

 

Dopo la presentazione in anteprima al 35esimo Torino Film Festival arriva nelle sale italiane L’ora più buia, il film di Joe Wright (Espiazione, Orgoglio e pregiudizio) dedicato alla figura di Winston Churchill con un Gary Oldman irriconoscibile e meritatamente insignito di un Golden Globe alla miglior interpretazione maschile. La pellicola si ambienta nel maggio del 1940, nei giorni tra la contestatissima elezione a Primo Ministro e il dramma bellico di Dunkerque, con il protagonista impegnato a districarsi tra scelte difficili e le manovre degli avversari.

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ELLA & JOHN – THE LEISURE SEEKER di Paolo Virzì (2017)

 

A un anno da La pazza gioia e al culmine di una carriera che l’ha reso uno dei più importanti registi del panorama italiano, Paolo Virzì spicca finalmente il salto e gira in Usa la sua prima pellicola internazionale e in lingua inglese (seppur di produzione italo-francese), che per giunta si giova della presenza di due star straordinarie come Helen Mirren e Donald Sutherland. Il titolo Ella & John semplifica quello originale, The Leisure Seeker, che cita invece lo scalcinato camper Winnebago del ’75 a bordo del quale i coniugi ottantenni protagonisti compiono il loro bizzarro ultimo viaggio verso la Florida e la casa di Ernest Hemingway, in una commedia dolceamara sospesa tra allegrezza e malinconia. Il film è stato presentato in anteprima alla Mostra di Venezia 2017.

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Coraggio, donne e libertà di stampa alla conferenza di The Post

 

«La stampa americana ha accolto bene il film, l’unica cosa è che il New York Times ha detto che avrebbe preferito il titolo “The New York Times”»: Tom Hanks si presenta con una battuta alla conferenza stampa successiva alla proiezione stampa di The Post, cui erano presenti anche Meryl Streep e, soprattutto, il regista, Steven Spielberg, che ha subito introdotto la tematica della libertà di stampa, legandola all’attualità: «Si tratta di garantire la democrazia e nel 1971 Nixon cercò di negare questo diritto e si rese necessario l’intervento della Corte Suprema per risolvere la situazione. Tra ’71 e ’17 purtroppo la situazione non sembra essere migliorata, visto che la stampa ancora adesso è spesso sotto accusa».

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L’UOMO SUL TRENO di Jaume Collet-Serra (2018)

 

Michael McCauley (Liam Neeson) è un venditore di assicurazioni ed ex poliziotto che per recarsi al lavoro prende regolarmente il treno dei pendolari ogni giorno. Dopo aver scoperto di essere stato licenziato, sul treno di ritorno a casa l’uomo incontra una donna misteriosa di nome Joanna (Vera Farmiga), che gli propone un gioco psicologico: Michael dovrà trovare una persona a bordo del treno prima dell’ultima fermata, e in cambio otterrà una borsa contenente centomila dollari. Ben presto però, Michael capisce di essere finito in una cospirazione criminale più grande di lui e che potrebbe mettere a rischio la sua vita.

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Trieste Film Festival 2018, dal 19 al 28 gennaio

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Torna dal 19 al 28 gennaio il Trieste Film Festival, appuntamento con il cinema dell’Europa centro orientale, giunto quest’anno alla 29. edizione, diretta da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo. Due, quest’anno, le aperture: la prima, venerdì 19 gennaio, al Teatro Miela, con Sympathy Fot the Devil di Jean-Luc Godard, evento inaugurale (anche) della retrospettiva “Rebels 68. East’n’West Revolution”; la seconda, lunedì 22 gennaio al Rossetti, con Djam di Tony Gatlif. La chiusura, invece, sarà affidata a Elisabetta Sgarbi e a L’altrove più vicino, viaggio in Slovenia attraverso ricordi, poesie, musica. Nucleo centrale del programma saranno i tre concorsi internazionali dedicati a lungometraggi, cortometraggi e documentari: a decretare i vincitori sarà il pubblico del festival.

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I CONSIGLI HOME VIDEO DI GENNAIO 2018

 

Passati Natale e Capodanno, l’anno nuovo per l’home video comincia sempre con una significativa ripresa dopo i normali rallentamenti di dicembre. Nel caso specifico le case di distribuzione hanno dato grande spazio in questo gennaio 2018 a diversi titoli usciti in sala nella seconda metà dell’anno passato e che ancora mancavano all’appello sugli scaffali dei negozi. Assolutamente in ordine di pubblicazione abbiamo due titoli Universal molto richiesti, Baby Driver di Joe Wright e L’inganno di Sofia Coppola, il primo anche in edizione 4K. La Warner punta invece sul secondo capitolo di Kingsman – Il Cerchio d’Oro mentre Rai Cinema su Miss Sloane. A fine mese, nuovamente per Universal, esce il controverso Madre di Darren Aronofsky. Spazio all’animazione nipponica di Dinyt che propone finalmente la serie classica Hurrican Polimar in un interessante cofanetto Bluray, ma anche il film In questo angolo di mondo. Vera sopresa di questo inizio anno è la pubblicazione, da parte della Koch Media e con quasi dieci anni di ritardo, di Tokyo firmato da nomi quali Michel Gondry, Leos Carax e Bong Joon-ho che raccontano la loro personale visione della metropoli giapponese.

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