UN NEMICO CHE TI VUOLE BENE di Denis Rabaglia – La recensione
La black comedy è un sottogenere poco affrontato nei territori del nostro cinema, ancora incline a ripetere con infinite variazioni gli stilemi della commedia classica. E non è forse un caso che Denis Rabaglia, regista di Un nemico che ti vuole bene (presentato in anteprima in Piazza Grande al Festival di Locarno) sia svizzero, benché di origini italiane. Il plot di uno dei film in teoria più interessanti della nuova stagione nostrana è infatti curiosamente internazionale (e tratto da un racconto di Krzysztof Zanussi): un giovane killer professionista (Antonio Folletto) viene soccorso nel corso di una notte di pioggia da un astrofisico incontrato per caso (Diego Abatantuono), che come in un film action gli cura una ferita d’arma da fuoco salvandogli la vita. Il ragazzo sparisce, ma ricompare poco dopo nella vita del professore sconvolgendola totalmente: l’intento è pagare il suo debito di riconoscenza, assassinando in cambio uno dei suoi nemici, tra rivali professionali e membri di una famiglia allargata sui generis.