
Dopo la parentesi americana di Ella & John, Paolo Virzì torna a lavorare nei lidi nostrani con un’opera parzialmente autobiografica o, meglio, ispirata ai suoi inizi di giovane cineasta in un’era peculiare della nostra cinematografia, quando le nuove generazioni si confrontavano con gli ultimi rappresentanti del grande cinema italiano che fu. Notti magiche racconta quell’epoca in un mix tra giallo e commedia scanzonata, inserendo come protagonisti tre attori giovanissimi ed esordienti o quasi (Mauro Lamantia, Giovanni Toscano, Irene Vetere) affiancati da un cast di veterani. Nella notte della semifinale Italia – Argentina ai Mondiali di calcio del 1990, un’auto precipita nel Tevere con a bordo il cadavere di Leandro Saponaro (Giancarlo Giannini), noto produttore. Sulle note di Gianna Nannini e Edoardo Bennato, si consuma così la notte più difficile per i tre giovani sceneggiatori Antonino Scordia (Lamantia), Luciano Ambrogi (Toscano) ed Eugenia Malaspina (Vetere), i principali sospettati del delitto. Interrogati da un capitano dei Carabinieri (Paolo Sassanelli), ricostruiranno i loro rapporti con la vittima e la loro avventura nell’ultima stagione gloriosa del nostro cinema.
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