David di Donatello 2019, tutti i vincitori

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Ecco il resoconto della 64esima edizione dei David di Donatello, in onda su Rai1 con la conduzione di Carlo Conti. Grande trionfo per Dogman di Matteo Garrone, che ha vinto come miglior film e ha conquistato nove premi, tra cui la miglior regia. Molto emozionati Elena Sofia Ricci e Alessandro Borghi, premiati come migliori attori. A Tim Burton è andato il premio alla carriera, consegnato dalle mani di Roberto Benigni, mentre Uma Thurman, Dario Argento e Francesca Lo Schiavo hanno ricevuto il David Speciale. Il David dello spettatore è andato a A casa tutti bene di Gabriele Muccino, mentre Alfonso Cuaron ha ritirato il premio per il miglior film straniero. Nono David in carriera (su 44 nomination) per Nanni Moretti, premiato per il miglior documentario Santiago, Italia. Di seguito, tutti i vincitori:

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LE USCITE IN SALA DI APRILE 2019
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Aprile è un mese davvero denso di uscite in sala: il film più atteso dalla nostra redazione è Avengers: Endgame, capitolo conclusivo della saga Marvel sui Vendicatori, ma al cinema escono anche l’acclamato horror Noi di Jordan Peele, il ritorno di Nadine Labaki con Cafarnao e il reboot Hellboy di Neil Marshall. Insomma, ce n’è per tutti i gusti! Eccovi l’elenco completo dei titoli:

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DUMBO di Tim Burton – La recensione

Tim Burton, dopo 'Dumbo' chiude con Disney: "un orribile circo"

Dopo i live action de La Bella e la Bestia, Il Libro della giungla e il più recente Lo Schiaccianoci e i quattro Regni la Disney punta ancora su questa carta vincente, stavolta riavvolgendo il nastro fino agli anni ‘40 e facendo uscire dal cilindro Dumbo, affidandone la regia a Tim Burton, colui che ci ha incantati con magiche storie quali Edward mani di forbice, La Sposa Cadavere e Big Fish.

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FESCAAAL 2019, Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, a Milano da 23 al 31 marzo – Il programma

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Prende il via la 29esima edizione del FESCAAAL, il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, appuntamento ormai imprescindibile dedicato alle cinematografie meno conosciute della settima arte. A Milano dal 23 al 31 marzo, la manifestazione comprende 3 sezioni competitive: il Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo, con fiction e documentari dai tre continenti in anteprima nazionale; il Concorso Cortometraggi Africani, lo spazio dedicato ai giovani registi dal continente africano; il Concorso Extr’A, con le opere di registi italiani girati in Africa, Asia o America Latina e con uno sguardo sull’attualità del nostro paese.

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IL PROFESSORE E IL PAZZO di P.B. Shemran – La recensione

Il professore e il pazzo”: il potere del linguaggio sull'animo umano -  ilNapolista

“La mente è il proprio luogo e può in sé fare un Cielo dall’Inferno, un Inferno dal Cielo. Che cosa importa dove, se rimango me stesso?”. Salvezza dopo la caduta. Paradiso Perduto. Lo sceneggiatore iraniano P.B Shemran (alias Farhad Safinia), al suo esordio alla regia, gioca con Milton e i classici della letteratura inglese mentre dirige con maestria un film che mira a farsi epico, come epica è a tutti gli effetti la vicenda narrata. Adattamento dell’omonimo romanzo di S. Winchester, “Il professore e il pazzo” narra la storia vera della creazione dell’Oxford English Dictionary, un’impresa ambiziosa mai tentata prima, iniziata nel 1867 e proseguita per settant’anni. La pellicola si concentra sull’effettiva collaborazione tra l’eccentrico professore responsabile del progetto (Mel Gibson) e un ex chirurgo dell’esercito americano, altrettanto eccentrico: il dottor Minor (Sean Penn), rinchiuso in un manicomio criminale per via della sua instabilità mentale.

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Irish Film Festa 2019, il programma: a Roma dal 27 al 31 Marzo

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Tona a Roma, presso la Casa del Cinema, l’Irish Film Festa, la ormai tradizionale rassegna dedicata al cinema irlandese diretta da Susanna Pellis e giunta alla 12esima edizione. Le chicche di quest’anno sono la presenza del grande attore John Lynch (Best, The Fall, Tin Star) in qualità di ospite d’onore al centro di una masterclass, e il focus speciale sui documentari irlandesi, con il panel di approfondimento Isle of Docs. Il film d’apertura sarà The Drummer and The Keeper, premiato come migliore opera prima al Galway Film Fleadh 2017, mentre si segnala Black 47 in anteprima italiana, con Hugo Weaving, Jim Broadbent e Stepehen Rea. Di seguito, il calendario completo delle proiezioni e degli eventi. 

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Bergamo Film Meeting 2019, tutti i vincitori

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È El motoarrebatador di Agustín Toscano il film vincitore della Mostra Concorso della 37a edizione di Bergamo Film Meeting. Al film, che è stato votato dal pubblico, va il Premio Bergamo Film Meeting – UBI Banca del valore di 5.000 euro. La giuria internazionale, presieduta dal regista italiano Paolo Franchi e composta da Prune Engler (Condirettore Festival International du Film de La Rochelle – Francia) e da Bernd Brehmer (Condirettore Festival Underdox di Monaco – Germania), assegna il Premio per la migliore regia del valore 2.000 euro a Un om la locul lui di Hadrian Marcu. Di seguito, tutti i premi.

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Bergamo Film Meeting 2019, EL MOTOARREBATADOR di Agustìn Toscano – La recensione

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Hay un error en el espacio, en el mundo, en vos. Due caschi neri, il rombo di una moto. El motoarrebatador, opera seconda del regista argentino Agustin Toscano (Los Duenos, 2013), inizia in medias res, con uno scippo nella “periferia della periferia” della città di Tucumàn. Miguel (Sergio Prina), un padre separato che sopravvive alla miseria destreggiandosi tra piccoli furti, ferisce involontariamente l’anziana Elena (Liliana Juarez), nel tentativo di scipparle la borsa in compagnia di un complice. Quando Miguel, in preda ai sensi di colpa, decide di rintracciare la propria vittima in ospedale, la trova fuori pericolo, ma completamente priva di memoria. Mentre la tensione sociale imperversa nell’Argentina del 2013, tra scioperi e saccheggi (i documentari mostrati nel film sono reali estratti di quegli anni), il protagonista si rifugia a casa di Elena, di cui comincia a prendersi cura fingendosi suo coinquilino e amico.

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Bergamo Film Meeting 2019, RAY & LIZ di Richard Billingham – La recensione

RAYLIZ

Negli anni ’60 lo chiamano kitchen sink realism, poco dopo “realismo squallido”. L’opera prima di Richard Billingham, noto fotografo britannico, non ha bisogno di presentazioni: già dopo le prime sequenze, che vedono protagonisti una mosca e un vecchio alcolizzato in una camera sudicia, lo spettatore comprende che dovrà sforzarsi a lungo di trattenere il disgusto. Al disgusto si aggiunge poi lo sgomento nel momento in cui ciò che sembra fiction si rivela memoire autobiografico.

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LA CONSEGUENZA di James Kent – La recensione

La Conseguenza - Film (2019) - MYmovies.it

La conseguenza è un romantico dramma di guerra, diretto da James Kent, che già aveva sperimentato la stessa identica formula nel 2014 con Generazione perduta. La sceneggiatura è tratta dal romanzo The Aftermath di Rhidian Brook, anche co-sceneggiatore. Il film è ambientato nella Germania del 1946. Ad Amburgo, tra le macerie del dopoguerra, si riuniscono un colonnello inglese (Jason Clarke) e la moglie (Keira Knightley). All’ufficiale vincitore, incaricato di sistemare i tumulti e risollevare le sorti della città, viene assegnata la lussuosa villa del vinto, un architetto vedovo (Alexander Skarsgård), che con la figlia adolescente si trasferisce umilmente in soffitta.

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Bergamo Film Meeting 2019, UN OM LA LOCUL LUI di Hadrian Marcu – La recensione

UN OM LA LOCUL LUI

Romania, anni ’80. Dibattiti politici e cenni all’attualità sono banditi da Hadrian Marcu, al suo esordio alla regia, che in Un om la locul lui (in inglese A decent man) propone al pubblico un intimo dramma familiare. Petru (Bogdan Dumitrache), ingegnere esperto in trivellazioni petrolifere, conduce alle spalle della fidanzata Laura (Ada Galeş), da cui aspetta un bambino, una relazione con la collega Sonia (Mădălina Constantin). Quando Sonia rimarrà vittima di un grave incidente stradale, la verità verrà alla luce, così come il carattere, schivo e inerte, del protagonista.

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Bergamo Film Meeting 2019, HOLY BOOM di Maria Lafi – La recensione

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Primo lungometraggio per la regista greca Maria Lafi, che unisce realismo crudo e umorismo noir in un film corale che va masticato un po’, per essere apprezzato. In un anonimo quartiere multiculturale, che è ad Atene ma potrebbe essere ovunque, la Domenica delle Palme, un ragazzo filippino di nome Ige (Spyros Balesteros) fa esplodere per gioco la cassetta della posta di un condominio. Per alcuni residenti, tra di loro estranei, ma tutti immigrati soli e ai margini della legalità, le conseguenze sono inesorabili. Documenti e oggetti di vitale importanza vanno distrutti e le storie di una neo-vedova albanese clandestina (Luli Bitri), una ragazza greca e il fidanzato sudamericano (A.R. Konidi, Samuel Akinola) si intrecciano sotto lo sguardo voyeuristico di Thalia, un’eccezionale Nena Menti che (inevitabile il rimando a Hitchcock) tutto scruta e tutto sa.

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Bergamo Film Meeting 2019: ROJO di Benjamìn Naishtat – La recensione

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“Un luogo lontano, che forse non è così lontano” è ciò che si propone di raccontare il giovanissimo regista argentino Benjamin Naishtat, al suo terzo lungometraggio dopo l’esordio alla Berlinale 2014 (Historia del miedo). Claudio (Dario Grandinetti) è uno stimato avvocato di provincia, la cui vita tranquilla, ammorbidita da partite di tennis, giochi di società e vacanze in famiglia, si trasforma in incubo dopo un alterco con uno sconosciuto (Diego Cremonesi) al tavolo di un ristorante.

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CAPTAIN MARVEL di Anna Boden, Ryan Fleck – La recensione

Captain Marvel: Brie Larson mostra le sue prime foto in costume

Il finale di Avengers: Infinity War ha lasciato pochi dubbi: Captain Marvel dovrà intervenire nella battaglia contro Thanos. Quindi, il Marvel Cinematic Universe si arricchisce con un nuovo personaggio, che va ad incastonarsi nel mosaico iniziato nel 2008 e che ora si appresta a narrare un nuovo capitolo. Prima di essere Captain Marvel, Carol Danvers (Brie Larson) faceva parte dell’esercito degli Stati Uniti, anche se i suoi ricordi sono ormai frammenti che lei stessa non sa più ricomporre, non riuscendo a distinguere tra realtà e sogno. L’addestramento con i Kree la aiuta a ricostruire il suo passato, trovando verità inaspettate.

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