IL CALENDARIO DI OTTOBRE 2019

Se l’abitudine di dare titoli inglesi a film italiani è sempre più frequente, non è probabilmente un caso che sia toccata anche a Drive Me Home, film appartenente a un genere tipicamente americano come il road movie. Opera prima del regista Simone Catania, arriva in sala a quasi un anno dalla presentazione al Torino Film Festival 2018. Al centro, un viaggio a bordo di un gigantesco Tir dall’Olanda alla Sicilia che si poggia tutto sulle spalle dei due attori protagonisti Vinicio Marchioni e Marco D’Amore.
Tra gli innumerevoli prodotti cinematografici su Diego Armando Maradona, spicca senza ombra di dubbio il documentario di Kusturica del 2008, ma quest’anno, quasi a sorpresa, il premio Oscar Asif Kapadia ha presentato a Cannes un lavoro altrettanto ben fatto quanto diverso, sul calciatore campione del mondo più forte e trasgressivo di tutti i tempi. Sul “Dio del calcio” si è già detto tutto, infatti il regista cerca con fatica un nuovo punto di vista per raccontare la storia di Maradona, quello che più lo agevola sono le 500 ore di filmati, per lo più inediti, tagliati e montati per rendere il documentario classico e cronologico.
Domenica 22 settembre sono stati assegnati gli Emmy Awards 2019, che hanno vsto il trionfo de Il Trono di Spade, premiata con 12 riconoscimenti. Di seguito, tutti i premi:
La rassegna “Alla finestra: tre film per un dialogo interculturale” e l’intero ciclo “9 registi x 9 film”, organizzati nell’ambito della Milano Movie Week, si sono chiusi venerdì 20 settembre con il film Qui è ora di Giorgio Horn. La pellicola mira a far conoscere la realtà degli oratori, tipicamente lombarda, attraverso il racconto della vita che vi si svolge. È intervenuto nella sala del cinema Osoppo il giovane sceneggiatore napoletano Gianmarco Altieri, che racconta come l’idea sia nata dall’esigenza di voler raccontare quello che non viene mai detto a proposito dei giovani: “Noi siamo sempre più abituati a sentir parlare di una nuova generazione di ragazzi come di una generazione distratta, perennemente al cellulare o in discoteca. Il mondo non è solo questo. Raccontare l’oratorio significa raccontare i veri giovani di oggi. Abbiamo raccontato giovani social, ma che non vivono il digitale come un limite ad altre esperienze di riflessione e dialogo con l’altro e con se stessi”.
La rassegna “Alla finestra: tre film per un dialogo interculturale”, all’interno di Milano Movie Week 2019, ha accolto mercoledì 18 settembre Mother fortress di Maria Luisa Forenza. Quella che è stata offerta agli spettatori del cinema Osoppo è una storia forte, un viaggio spirituale e doloroso che si snoda attraverso gli orrori della guerra in Siria. Non c’è un protagonista, non ci sono dettagli. La regista, che si commuove più volte mentre ricorda i quattro viaggi compiuti da Beirut fino al fiume Eufrate, parla del proprio film come di un “film corale, dei Siriani, dell’umanità, un film che vuole dare una forma nel mezzo del caos e dell’emergenza totale”.
Alla Milano Movie Week 2019, nell’ambito della rassegna “9 registi per 9 film – Le vie del documentario“, martedì 17 settembre è stato proiettato Camorra, alla presenza del regista Francesco Patierno. Un docufilm dal titolo semplice, schietto, che “nella sua semplicità vuole stabilire un termine reale”. Francesco Patierno, classe 1964, parla più volte agli spettatori del cinema Delfino della sua Napoli, da sempre abbandonata a se stessa, quasi fosse “una vittima sacrificale”. All’amata Napoli, Patierno ha dedicato diverse pellicole prima di Camorra, tutte con l’obiettivo di cambiare gli stereotipi con cui normalmente si guarda la città campana: Pater Familias, Napoli 44, che narra l’esperienza di un soldato nel 1944 nella “città più bombardata di Italia”.
Alla Milano Movie Week, per ciclo “9 registi pr 9 film – Chi ben comincia… tre esordi italiani” organizzato da Fondazione Ente per lo Spettacolo, lunedì 16 settembre è stato proiettato Bangla. Il quartiere che si sviluppa intorno a Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, periferico e multietnico, ben si presta alla visione della commedia romantica di Phaim Bhuiyan, prodotta da Domenico Procacci e Annamaria Morelli con Fandango, Nastro D’Argento 2019. Phaim Bhuiyan, classe 1996, si presenta al pubblico in t-shirt, felpa e un paio di jeans aderenti. Magrissimo, media statura, condisce il proprio italiano con cadenze romanesche. Oltre che studente di cinema e regista esordiente, il giovane Phaim è cosceneggiatore e interprete principale del proprio film. Uno sdoppiamento di lavoro che Phaim definisce, tra le risate degli spettatori, “una gran bella sudata”.
Nella Hollywood del 1969, l’attore Rick Dalton (Leonardo DiCaprio) e la sua controfigura Cliff Booth (Brad Pitt) vivono un periodo di stallo nella loro carriera, ormai in declino dopo i cambiamenti nel mondo del cinema. Intanto, Sharon Tate (Margot Robbie) e Roman Polanski (Rafal Zawierucha) si sono trasferiti a Cielo Drive, proprio accanto alla villa di Dalton.
Fiore all’occhiello della Milano Movie Week 2019, dal 18 al 26 settembre torna “Le vie del cinema”, la manifestazione promossa da AGIS Lombarda che richiama ogni anno migliaia di spettatori milanesi e non solo. Ben 38 film provenienti dai principali festival internazionali, in anteprima assoluta e in versione originale sottotitolata, verranno ospitati da quattordici sale cittadine.
Una strepitosa e sempre più bella Natalie Portman è protagonista di Vox Lux, ultimo e poco convincente film di Brady Corbet passato nel 2018 al concorso ufficiale della Mostra del cinema di Venezia. Corbet mette in scena l’ascesa al successo di una popstar dei giorni nostri, che da bambina sopravvisse a una strage avvenuta in una scuola per mano di un ragazzo instabile mentalmente e armato, riportando una lesione alla spina dorsale. Gli eventi iniziali, quindi l’esatto momento in cui il ragazzo entra nella classe di Celeste (Natalie Portman da bambina interpretata da Raffey Cassidy, che impersonerà anche Albertine, la figlia di Celeste ormai adulta e famosa), sparando prima all’insegnante di musica e poi agli studenti, sono il momento di maggior picco per pathos e tensione del film; il resto va man mano scemando.
Sono davvero tantissimi gli eventi che animeranno la Milano MovieWeek, la settimana dedicata al mondo dell’audiovisivo – dalla produzione alla distribuzione, dalla formazione alla fruizione – promossa e coordinata dal Comune di Milano|Cultura in collaborazione con Fuoricinema, che torna dal 13 al 20 settembre 2019. Sale cinematografiche, festival, scuole di cinema, case di produzione, organizzazioni e associazioni si uniscono per una serie di manifestazioni che occupano diversi spazi a ogni angolo della città e dell’Area Metropolitana, tra proiezioni, conferenze, workshop, mostre. Di seguito, le realtà coinvolte nella MovieWeek.
Ventisette anni dopo lo scontro con It alias Pennywise il clown ballerino (Bill Skarsgård), i membri del Club dei Perdenti sono ormai separati e impegnati a gestire faticosamente le proprie esistenze. La chiamata di Mike (Isaiah Mustafa) li riporta a Derry: It è tornato, e con esso la morte e l’orrore. La battaglia finale avrà un costo altissimo.
Venezia76 si è conclusa ed è tempo di tirare le somme dell’edizione. Dopo i riconoscimenti assegnati, ecco le nostre pagelle ai principali film presentati al Lido. La miglior media voto è quella di Joker, premiato col Leone d’Oro.
In una colonia alla frontiera dell’impero, il Magistrato (Mark Rylance) conduce una vita tranquilla e rilassata, in pace con gli abitanti del luogo. Ma l’arrivo del Colonnello Joll (Johnny Depp), spietato torturatore il cui incarico è di recuperare informazioni sull’ipotetico quanto imminente arrivo dei Barbari, romperà ogni equilibrio, catapultando il piccolo paese in un clima di terrore, odio e cospirazione.