Torino Film Festival 2019, tutti i vincitori

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Si è chiusa la 37sima edizione del Torino Film Festival, con la proclamazione dei vincitori. La Giuria di Torino 37 – Concorso Internazionale Lungometraggi, presieduta da Cristina Comencini (Italia) e composta da Fabienne Babe (Francia), Bruce McDonald (Canada), Eran Riklis (Israele), Teona Strugar Mitevska (Macedonia) ha assegnato i seguenti premi.

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LongTake Interactive Film Festival 2019, il programma

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Ecco il programma completo della terza edizione del LongTake Interactive Film Festival, ideato dagli amici di LongTake (con Cineteca Italiana e il contributo del Comune di Milano): si parte il 27 novembre, fino al 1° dicembre, presso il Museo Interattivo del Cinema. Al centro, un concorso di otto film votati dal pubblico. La serata inaugurale, mercoledì 27 novembre, ospita un concerto del trio I Sincopatici dedicato a un’originale rilettura delle più belle colonne sonore sul tema della fantascienza. A seguire la proiezione di Blade Runner. The Final Cut. La serata di chiusura, invece, domenica 1 dicembre, vedrà la proiezione de I quattrocento colpi di François Truffaut in pellicola 35 mm, in versione originale con sottotitoli in italiano, e la premiazione della Terza Edizione del Concorso per giovani critici cinematografici non professionisti dedicato a Marco Valerio, giornalista pubblicista scomparso nel 2016 che per anni è stato anche un collaboratore di i-FILMSonline. Di seguito, il programma completo. Per tutte le info, vi invitiamo a consultare il sito longtake.it.

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Torino Film Festival 2019: TRUE HISTORY OF THE KELLY GANG – La recensione

 

Ned Kelly è stato un personaggio mitico della storia australiana, un fuorilegge di origini irlandesi attivo nell’800 che può essere considerato un po’ la versione locale di Jesse James. Immancabilmente, il cinema si è interessato più volte alle sue gesta, da I fratelli Kelly di Tony Richardson con Mick Jagger al Ned Kelly del 2003 con Heath Ledger e Orlando Bloom. Ci ha riprovato Justin Kurzel, regista dei trascurabili Assassin’s Creed e Macbeth, con True History of the Kelly Gang, che vanta un ottimo cast comprendente Nicholas Hoult, Charlie Hunnam, Russell Crowe e l’emergente George MacKay nel ruolo del protagonista.

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Torino Film Festival 2019: LE CHOC DU FUTUR

 

Parigi, 1978. La giovane Ana vive in un piccolo appartamento, letteralmente circondata da sintetizzatori e strumentazioni con cui ogni giorno plasma una nuova musica, il suono del futuro che il resto del mondo ancora fatica a comprendere. La splendida Alma Jodorowski, modella, cantautrice e nipote d’arte (il nonno è proprio Alejandro, il regista di cult come El Topo e La montagna sacra), è la protagonista assoluta di Le choc du futur, piccolissimo e delizioso film passato in concorso al Torino Film Festival, diretto dal francese Marc Collin. Lui è il fondatore dei Nouvelle Vague, al suo primo film, mentre la stessa Jodorowski fa parte di un duo musicale, i Burning Peacock (con David Baudart).

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Torino Film Festival 2019: JOJO RABBIT – La recensione

 

Il Torino Flm Festival 2019 si è aperto all’insegna di una deliziosa favola per ragazzi rivestita da irriverente satira politica: è l’atteso Jojo Rabbit, scritto e diretto dal regista neozelandese Taika Waititi, nato da mamma ebrea e papà maori. Nella Vienna del 1945, Johannes (sensazionale Roman Griffin Davis, enfant prodige all’esordio) è un tenero ragazzino di 10 anni, convinto seguace della Gioventù Hitleriana che sogna di diventare un perfetto nazista, tanto da avere Adolf Hitler come amico immaginario (interpretato dallo stesso Waititi). Tutto cambia nella vita di Jojo quando il bambino scopre che la madre nasconde nella loro casa una ragazza ebrea. Nel cast, anche Scarlett Johansson, nei panni della mamma del protagonista, e Sam Rockwell, in quelli di un ufficiale nazista decisamente sui generis.

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Torino Film Festival 2019: ALGUNAS BESTIAS – La recensione

  

Alla 37esima edizione del Torino Film Festival il giovane regista cileno Jorge Riquelme Serrano (al secondo film dopo Camaleón), porta in concorso Algunas Bestias, rigoroso e inquietante ritratto di famiglia con un cast guidato dal come sempre straordinario Alfredo Castro e da un altro volto importante del cinema cileno, Paulina Garcia.

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I RACCONTI DI PARVANA di Nora Twomey – La recensione

I racconti di Parvana - The Breadwinner - Film (2017) - MYmovies.it

Con incredibile ritardo arriva nelle sale italiane il film d’animazione I racconti di Parvana, lungometraggio prodotto dal brillante studio Cartoon Saloon già responsabile di diversi corti, serie tv e degli acclamati film The Secret of Kells e La canzone del mare. Diretto dal direttore creativo dello studio Nora Twomey e candidato agli Oscar 2018 come miglior film d’animazione (tra i produttori figura addirittura Angelina Jolie), a differenza dei due film precedenti non è una storia ambientata all’interno del folklore irlandese, ma in un mondo agli antipodi: l’Afghanistan represso dal regime talebano, raccontato nel romanzo di Deborah Ellis Sotto il burqa.

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UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK di Woody Allen – La recensione

Un Giorno di Pioggia a New York: il trailer italiano del film di Woody Allen

Il ritorno di Woody Allen alle atmosfere leggere della commedia e alla sua adorata Manhattan ha coinciso con uno dei film più difficili di sempre per il regista americano: a causa di un vecchio scandalo di presunti abusi alla figlia in realtà già archiviato dalla polizia ma riemerso nel post caso Weinstein, Amazon Studios ha sospeso la distribuzione di Un giorno di pioggia a New York negli Stati Uniti. In Italia, in compenso, abbiamo la possibilità di gustarcelo in sala grazie a Lucky Red. Il cast (che in parte ha rinnegato la scelta di lavorare col regista) è formato da Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez, Liev Schrieber, Jude Law, Diego Luna, Kelly Rohrbach e Rebecca Hall.

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L’UFFICIALE E LA SPIA di Roman Polanski – La recensione

Venezia, il “J'accuse” di Roman Polanski: una bellissima pellicola  sull'affare Dreyfus - Il Sole 24 ORE

Tra applausi e scandali, Roman Polanski è tornato. L’ufficiale e la spia arriva in sala dopo essere stato uno degli eventi della 76esima Mostra del Cinema di Venezia, che lo ha premiato con il Leone d’Argento – Gran premio della giuria nonostante l’iniziale ostracismo della presidente di giuria Lucrecia Martel. Sulla figura del cineasta polacco incombono il vecchio caso di presunte violenze del 1977 (a causa del quale non puà tornare negli Usa) e nuove accuse, ma le polemiche, in ambito di critica cinematografica, non possono che essere spazzate via di fronte all’innegabile qualità di questo film, con il quale Polanski ha ricostruito con precisione certosina il più celebre e clamoroso errore giudiziario della storia francese. 

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30 anni dalla caduta del muro di Berlino: GOOD BYE LENIN di Wolfgang Becker

Good Bye, Lenin! - Les Programmes - Forum des images

9 novembre 1989: crolla il muro di Berlino. 11 settembre 2001: crollano le Torri Gemelle. Si sgretolano d’un tratto anni di storia, di ideologia, di drammi feroci costruiti mattone su mattone. E tutto cambia. Ma che succederebbe se facessimo finta di nulla? Se immaginassimo di addormentarci qualche istante prima della caduta e ci svegliassimo poi, non ci culleremmo forse nell’innocua illusione che nulla sia mutato?

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LA BELLE ÉPOQUE di Nicolas Bedos – La recensione

LA BELLE ÉPOQUE di Nicolas Bedos nelle sale in autunno per I Wonder  Pictures - I Wonder Pictures

Lo so che è tutto finto. È bello lo stesso”.

Victor (Daniel Auteuil) e Marianne (una meravigliosa Fanny Ardant), sono una coppia borghese annoiata e stanca. Lui, vignettista disoccupato, vive nel sogno di un passato ormai perduto. Lei è una psicanalista che non accetta di invecchiare, amante del progresso e perennemente alla ricerca di nuovi stimoli. Cacciato di casa dopo l’ennesimo litigio, Victor accetta l’invito della “Time Travel”, un’insolita agenzia che offre ai propri clienti la possibilità di vivere (o rivivere) la propria epoca preferita grazie ad allestimenti cinematografici curatissimi e a un cast eccezionale. La Belle Époque scelta da Victor non è quella a cavallo tra Ottocento e Novecento, ma il 1974. Proprio in quell’anno, una sera di maggio in un bistrò di Lione, Victor avrebbe incontrato la moglie. 

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