Torino Film Festival 2020, i vincitori: BOTOX è il miglior film

botox

Si conclude questa rivoluzionaria 38esima edizione del Torino Film Festival, svoltasi per la prima volta interamente online, a causa della pandemia da coronavirus. Il premio principale è andato all’iraniano Botox; ecco l’elenco dei vincitori del Concorso e delle altre sezioni. Ricordiamo inoltre che venerdì Isabella Rossellini ha ricevuto la Stella della Mole alla carriera. 

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TFF 2020: la recensione di FUNNY FACE

Funny Face

Il Torino Film Festival ha sempre avuto il pregio di offrire ai suoi spettatori il cinema americano indipendente e underground, quello che difficilmente arriva nelle nostre sale e che spesso nasconde perle ben più preziose della stragrande maggioranza della produzione maistream e hollywoodiana (grandi autori a parte). Non fa eccezione l’edizione 2020, certamente un po’ sottotono a causa delle mille difficoltà dovute alla pandemia (lo svolgimento interamente in streaming ha portato, per esempio, all’eliminazione di Festa mobile) eppure in grado di regalare un piccolo gioiello come Funny Face, passato nella nuova sezione Le Stanze di Rol.

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TFF 2020: la recensione di THE OAK ROOM

 

In una notta di tormenta nel gelido inverno canadese, un giovane dai trascorsi misteriosi torna nella sua città ed entra in un bar gestito da un vecchio amico del padre defunto. Il ragazzo ha una storia per il barista: ne nasce un loop di racconti, con colpo di scena finale. È The Oak Room, thriller claustrofobico di Cody Calahan tratto dall’opera teatrale di Peter Genoway (che sceneggia) e presentato nella sezione Le Stanze di Rol al 38esimo Torino Film Festival.

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TFF 2020: la recensione di LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI

 

In tempi in cui la cultura è tanto bistrattata e considerata come un orpello inutile, è il caso di andare a riscoprire uno dei tanti momenti storici in cui l’Italia ha primeggiato a livello artistico, come nel caso del movimento dell’Arte Povera negli anni ’60 e ’70. Ci pensa il documentario La rivouzione siamo noi diretto da Ilaria Freccia e scritto dalla regista con il critico d’arte Ludovico Pratesi, presentato Fuori concorso al 38esimo Torino Film Festival.

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TFF 2020: la recensione di REGINA

 

Unico film italiano nel Concorso del 38esimo Torino Film FestivalRegina è il primo lungometraggio del regista Alessandro Grande, già vincitore di un David di Donatello con il corto Bismillah. La protagonista citata nel titolo è una ragazza di 15 anni con il sogno di diventare cantante (Ginevra Francesconi): vive con il padre (Francesco Montanari) con cui ha un rapporto di grande complicità e affetto, ma la loro vita cambia improvvisamente quando, durante una gita in barca, causano accidentalmente la morte di un sub.

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Mank di David Fincher, la recensione

Su Netflix

A cura di Francesco Pozzo

Mank di David Fincher è un capolavoro. Una parabola sull’oggi illuminata dalle luci della Hollywood che fu che ci permette di capire a fondo che i tempi saranno forse cambiati, ma che in fondo non è cambiato nulla. Un film assolutamente straordinario e impossibile all’infuori di Netflix perché nessuno l’avrebbe prodotto e nessuno l’avrebbe visto: una realtà avvilente considerato che si tratta di cinema nella forma più pura, sublime e rifulgente.

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IL BUCO IN TESTA, la recensione dal TFF 2020

 

Antonio Capuano (Luna rossa, La guerra di Mario) torna con Il buco in testa, presentato in anteprima nella sezione Fuori concorso del 38esimo Torino Film Festival. Il regista napoletano si basa su una storia vera, la testimonianza di una donna il cui padre poliziotto, Antonio Custra, venne assassinato da un militante di sinistra nel 1977, e che decise anni dopo di incontrare l’assassino del genitore. Liberamente ispirato a quella vicenda (con nomi di finzione), il film vede come protagonisti due dei migliori attori del panorama italiano contemporaneo, che il nostro cinema dovrebbe utilizzare con maggior generosità: Teresa Saponangelo Tommaso Ragno.

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TFF 2020: la recensione di LUCKY

 

May (Brea Grant) è una scrittrice di manualistica che una notte, improvvisamente, resta vittima di un’aggressione nella casa che divide con il marito. Il misterioso uomo mascherato torna a farle visita tutte le notti e lei è costretta a difendersi senza tregua. Lucky, diretto dall’iraniana-americana Natasha Kermani e sceneggiato dalla stessa protagonista Brea Grant, è stato presentato al 38esimo Torino Film Festivalnella sezione Le Stanze di Rol che ha regalato alcune tra le migliori sorprese di questa edizione tutta online.

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CALIBRO 9, la recensione dal TFF 2020

  

Toni D’Angelo, cineasta e figlio di Nino D’Angelo, rispolvera la grande stagione del nero all’italiana anni ’70: Calibro 9, presentato Fuori concorso alla 38esima edizione del Torino Film Festival, altro non è che il sequel di uno dei titoli più famosi di quell’epoca, ovvero Milano Calibro 9, gioiellino violento e cinico di Fernando Di Leo del 1972. Il cast è decisamente interessante, con Marco Bocci nei panni di Fernando Piazza (figlio del mitico Ugo Piazza incarnato nell’originale da Gastone Moschin), Michele Placido che riprende il ruolo di Rocco allora impersonato da Mario Adorf, Barbara Bouchet che torna a interpretare Nelly, Ksenia Rappoport e Alessio Boni.

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TFF 2020: la recensione di I TUFFATORI

 

A Mostar, una città della Bosnia-Erzegovina, un gruppo di tuffatori si procura di che vivere dando spettacolo grazie a un’impresa unica: buttarsi da un ponte sospeso su un fiume a 25 metri di altezza. I turisti, strabiliati per la bellezza della location, donano generose mance agli uomini coraggiosi in cambio di un’emozione da vivere col fiato sospeso.

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THE DARK AND THE WICKED, la recensione dal TFF2020

 

Il talentuoso regista e sceneggiatore Bryan Bertino si cimenta con un horror anticonvenzionale per il cinema più recente. The Dark and the Wicked, presetato in anteprima al Torino Film Festival 2020 nella sezione Le Stanze di Rol, si spoglia infatti di tutta una serie di preconcetti, di parentesi tematiche e intellettuali che da anni, secondo i più, hanno contribuito ad annacquare un po’ il genere.

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TFF 2020: la recensione di WILDFIRE

 

In Irlanda la Brexit sta acuendo tensioni sociali covate già da tempo. La disunione che accomuna i suoi abitanti sembra essere radicata nella Storia di quel paese e gli ultimi moti popolari non fanno altro che far venire a galla pensieri ampiamente consolidati ma a lungo rimasti sottaciuti. Lo stesso accade alle sorelle Lauren (Nora-Jane Noone) e Kelly (Nika McGuigan, morta a soli 33 anni nel 2019)  quando, a un anno dalla sua scomparsa, la seconda torna a casa in maniera inaspettata.

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TFF 2020: la recensione di THE EVENING HOUR

The Evening Hour

Non può mancare il cinema americano indipendente al 38esimo Torino Film Festival. In una remota cittadina sui monti Appalachi, Cole (Philip Ettinger) è un ragazzo generoso e di buon cuore, valente assistente di una casa di riposo che studia per perfezionarsi come infermiere e arrontonda con lo spaccio illegale di anti-dolorifici. La sua vita si complicherà con il ritorno in paese di un amico d’infanzia (Cosmo Jarvis), che cerca di coinvolgerlo in traffici ben più pericolosi e si inimica il boss locale (Marc Menchaca).

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TFF 2020: la recensione di GUNDA

 

Presentato Fuori concorso nella sezione TFFDOC di questo 38esimo Torino Film Festival che si svolge interamente in streaming, Gunda è certamente uno dei film più attesi e particolari dell’edizione. Un prodotto che difficilmente può trovare posto al di fuori degli orizzonti festivalieri e che, a suo modo, è puro cinema. Diretto dal documentarista russo Viktor Kosakovskiy (Viva gli antipodi!Aquarela) questa co-produzione tra Usa e Norvegia si avvale della presenza dell’attore Joaquin Phoenix in qualità di produttore: animalista e vegano convinto, il divo ha definito Gunda “Un film di profonda importanza e talento”.

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LA VITA DAVANTI A SÉ di Emilio Ponti, la recensione

Bari su Netflix con Sophia Loren: arriva "La vita davanti a sé" -  Borderline24.com

Su Netflix

In una Bari “gonfia di odori”, come potrebbe cantare De André, una Bari abitata da spacciatori, transessuali e immigrati, una sopravvissuta all’Olocausto di nome Madame Rosa (Sophia Loren) si prende cura dei figli delle prostitute. Tra i bambini arrivati per ultimi, c’è il dodicenne senegalese Momo (Ibrahima Gueye), con cui nascerà un rapporto profondo per quanto tormentato.

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