Cannes 2023, tutti i vincitori: Palma d’oro ad Anatomie d’une chute

Mentre da Cannes arriva l’eco del grande clamore che ha suscitato il suo ultimo film Killers of the Flower Moon, arriva la notizia che Martin Scorsese sarà in Italia, a Roma e a Bologna. Ecco tutte le informazioni per accedere agli incontri con il grande regista americano.
Siamo stati al Festival di Cannes, ospiti dell’Italian Pavillion, per assistere all’evento che ha anticipato il programma di Filming Italy Sardegna 2023. La sesta stagione della manifestazione organizzata e diretta da Tiziana Rocca si terrà a Cagliari dal 22 al 25 giugno 2023, nelle location di Forte Village e Notorious Cinemas. Nel segno del cinema italiano ma anche dello star system hollywoodiano, presente con tanti big a partire dalla splendida Rosario Dawson: la Ahsoka nella omonima e imminente serie Disney+/LucasFilm sarò infatti ambasciatrice di Filming Italy.
“Con questo film io voglio ribadire la forza del cinema, l’impatto che può avere un film al cinema sulle persone” Nanni Moretti
Il sol dell’avvenire è un gioco molto raffinato di citazioni e patchwork di topics, dove Nanni Moretti riprende il suo passato, ma delinea anche una nuova strada verso il futuro della sua cinematografia. Quindi non consideratelo solo come il film felliniano di Moretti (please!).
Le otto montagne è il miglior film dell’anno secondo i David di Donatello. La cerimonia di premiazione dei David di Donatello ha visto distribuire in modo piuttosto equo i premi tra Esterno notte, La stranezza e appunto Le otto montagne (con Il signore delle formiche rimasto all’asciutto), ma nella categoria più importante ha trionfato l’opera dei registi belgi Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch con Luca Marinelli e Alessandro Borghi. Ecco tutti i vincitori della serata che è andata in onda su Rai1, con la conduzione di Carlo Conti e Matilde Gioli.
Dall’anteprima de La caccia agli incontri con Emily Mortimer e Anna Foglietta, torna il Riviera International Film Festival, dal 9 al 14 maggio. Eventi, incontri, film in concorso e ospiti prestigiosi animano la manifestazione che ha luogo nella splendida cornice di Sestri Levante, in Liguria. Quattro, in particolare, le masterclass, con Moby (“La Musica e l’Arte dell’Attivismo: Una Conversazione con Moby”), Francesca Comencini e Paki Meduri (La regia come evoluzione di un’idea – dalla moodboard alla produzione), Ludovica Rampoldi (Come si costruisce una storia), Emily Mortimer (La vita di un’attrice, scrittrice e regista: tra fallimenti e prime bozze). Di seguito, il programma e i titoli.
A cura di Valeria Morini e Matteo Soi
Chiudiamo il nostro speciale sul 25esimo Far East Film Festival con la nostra personale Top Ten tra i titoli che abbiamo visto. Da sempre quello di Udine è uno dei nostri festival preferiti, un’occasione unica per seguire (da qualche anno anche online, per fortuna) una cinematografia variegata e affascinante come quella dell’Estremo Oriente. Ecco dunque i nostri favoriti, nella speranza di un’uscita in sala e in attesa del prossimo Feff che si terrà dal 19 al 27 aprile 2024.
“Per questo faccio film: tentare di comprendere l’incomprensibile.” Kim Ki-duk
Si può lottare contro il proprio destino? La nostra natura può cambiare? Avendo tutte le informazioni riusciremmo a prendere decisioni diverse? L’ultimo film di Kim Ki-duk parla ancora una volta della natura umana e ci mette alla prova facendoci vedere un rapporto di coppia estremo e pericoloso, di cui i due protagonisti non sanno fare a meno, anche se avrebbero la possibilità di compiere scelte diverse.
Scelto come titolo di chiusura, tra i film del 25esimo Far East Film Festival Full River Red è certamente quello diretto dal più celebre tra i registi in concorso. Parliamo di Zhang Ymou, probabilmente il più noto cineasta cinese, in passato capace di passare dal fine cinema intimista (Lanterne rosse rimane il suo classico più noto) a kolossal wuxia pian di struggente bellezza come Hero e La foresta dei pugnali volanti. Ultimamente si è incartato in un cinema che è ripetizione e maniera di se stesso, per giunta intrappolato in un sistema cinematografico nazionale fortemente propagandistico. Il timore che Zhang fosse cantore della Storia cinese e al contempo “regista di regime” anche in Full River Red era alto, e in parte concretizzatosi, specialmente nella parte finale del film. Almeno per i primi due terzi, però, la pellicola è una piacevolissima sorpresa, nonché una lezione di regia notevole.