25 anni di X-Files nei 25 episodi indimenticabili della serie tv
Il 10 settembre 1993 X-Files andava in onda per la prima volta, trasmesso negli Stati Uniti su Fox (sarebbe arrivata in Italia nell’estate 1994). Pietra miliare della fantascienza americana, è una serie divenuta oggetto di culto sin dagli esordi, amatissima ancora oggi dai fan più sfegatati – i cosiddetti x-philes – e che indubbiamente ha rivoluzionato in modo importante il percorso delle serie tv alzandone vibilmente la qualità tecnica. Nata sulla scia di Twin Peaks e incentrata sulle indagini degli agenti federali Fox Mulder (David Duchovny) e Dana Scully (Gillian Anderson) nell’ambito del paranormale, la produzione creata da Chris Carter si affidava a un mix tra la narrazione verticale (negli episodi standalone) e quella orizzontale (la cosiddetta mitologia dedicata alla cospirazione aliena, raccontata in circa un quarto delle puntate totali).
Andò in onda per 9 stagioni fino al 2002, cui vanno aggiunti due film usciti nel 1998 e nel 2008. Recentemente, è stato prodotto un revival, con due stagioni aggiuntive – decisamente inferiori – uscite nel 2016 e nel 2018 (qui la recensione della 11). Per festeggiarne il 25esimo anniversario, cosa c’è di meglio che rievocare i migliori episodi (secondo una personalissima classifica), magari riascoltando l’immortale colonna sonora di Mark Snow e ricordando che, proprio come un quarto di secolo fa, “la verità è là fuori“?
1. #1X79 THE PILOT – AL DI LÀ DEL TEMPO E DELLO SPAZIO
Cominciamo ovviamente con l’episodio pilota, da cui tutto è iniziato. All’agente dell’Fbi Fox Mulder, zimbello dei colleghi per le sue teorie aperte a fenomeni occulti (lo soprannominano “Spooky”, “Spettrale” nella versione italiana), viene affiancata la più razionale Dana Scully, medico e scienziata, per indagare su casi inspiegabili. Misteriosi uomini di potere tra cui spicca L’Uomo che fuma (William B. Davis), sinistra eminenza grigia, vorrebbero che lei lo “spiasse”, ma l’intesa tra i due sarà immediata. Nasce così una delle coppie televisive più note nella storia seriale americana, costantemente in conflitto per le opposte posizioni (la “scettica Scully”, il “credente Mulder”), in realtà perfettamente complementari come i pezzi di un puzzle. Una coppia rigorosamente senza risvolti sentimentali tradizionali (almeno sino alla settima stagione), ma simbolo del meccanismo tipicamente seriale della Unresolved Sexual Tension: ma è proprio il rapporto tra Mulder e Scully, che divide per anni i fan tra Shippers e NoRomo, il punto di forza della serie e, in fin dei conti, una delle più belle storie d’amore di sempre nel mondo della fiction.
2. #1X02 SQUEEZE – OMICIDI DEL TERZO TIPO
È il primo episodio incentrato su un monster of the week, il “mostro della settimana” che popola le puntate standalone e che Mulder e Scully sono chiamati a contrastare: può essere una creatura realmente mostruosa, una presenza occulta o un essere umano dotato di un potere soprannaturale e pericoloso. In questo caso, il sinistro Eugene Victor Tooms (interpretato dal bravissimo Doug Hutchison) è un mutante serial killer che ogni trent’anni si risveglia dal letargo, uccide cinque persone e si nutre dei loro fegati, per rigenerarsi e restare eternamente giovane. Va detto che in X-Files lo spettatore è spesso portato a provare empatia per il monster of the week, in molti casi incapace di controllare la propria natura maligna. Ecco, nel caso di Tooms, no. Apatico e inquietante, genera solo paura. Il personaggio torna anche nell’episodio #1X20 TOOMS – CREATURA DIABOLICA.
3. #1X07 ICE – MORTE TRA I GHIACCI
Sorta di rifacimento squisitamente cinefilo di La cosa di John Carpenter, vede Mulder e Scully in trasferta in una base nell’Artico con un gruppo di scienziati (tra cui si distingue anche una giovane Felicity Huffman) per indagare sulla morte di alcuni geofisici che si sono uccisi a vicenda. Interamente ambientato all’interno di un ristretto spazio chiuso, è un thriller psicologico da manuale incentrato sulla paranoia e la violenza (indotte da un piccolo organismo alieno che si insinua nei corpi), un gioiellino claustrofobico che brilla soprattutto per il bel mix di tensione e fiducia tra i due protagonisti.
4. #1X12 BEYOND THE SEA – CONTATTI
L’elaborazione del lutto, il distacco, i dubbi su quello che ci attende oltre la morte: sono le tematiche alla base di questo episodio cult in cui Scully perde il padre William (interpretato dall’attore di Twin Peaks Don S. Davis) e si trova ad affrontare un caso di rapimento e un pluriomicida che sostiene di comunicare con i morti. Le ragioni per adorare Beyond the Sea (che in certi momenti ricorda Il silenzio degli innocenti) sono molte, dallo spessore drammatico della sceneggiatura alla grandiosa interpretazione di Brad Dourif nei panni del luciferino e al contempo disperato e umanissimo Luther Lee Boggs, senza dimenticare la scena del funerale con in sottofondo la bellissima canzone di Bobby Darin che dà il titolo alla puntata.
5. #2X01 LITTLE GREEN MEN – UOMINI VERDI
Il viaggio della sonda spaziale Voyager sulle note del Concerto brandeburghese no. 2 di Bach è il la per l’episodio che apre la seconda stagione, scritto dalla coppia di storici sceneggiatori Glen Morgan & James Wong e simbolo dell’ostinazione di Mulder nel cercare le prove dell’esistenza di vita extraterrestre e un legame con la misteriosa scomparsa della sorella Samantha. Separato da Scully a forza per la (momentanea) chiusura degli X-Files ordita da misteriosi personaggi legati all’Fbi, vola all’osservatorio di Arecibo a Portorico. Appare chiaro che, oltre che al cinema di fantascienza di Steven Spielberg (Incontri ravvicinati del terzo tipo è probabilmente il riferimento principale che sta alla base di X-Files), la mitologia si ispira al grande filone complottista degli anni 70: non a caso, i due agenti si incontrano di nascosto nel parcheggio del Watergate Hotel e il loro primo informatore, ucciso nel finale della stagione 1, è soprannominato Gola Profonda.
6.#2X05 DUANE BARRY – OSTAGGI/#2X06 ASCENSION – LO SCAMBIO
Doppio episodio inscindibile sul rapimento misterioso di Scully, svolta fondamentale nella mitologia di X-Files (nota: per completezza, raggrupperemo i blocchi delle puntate mitologiche come fossero episodi unici). E pensare che la scomparsa dell’agente (che sarà ritrovata in #2X08 ONE BREATH – L’ULTIMO RESPIRO) fu un twist reso obbligato dalla gravidanza dell’attrice Gillian Anderson, per giustificare la sua assenza dovuta al parto. Punti di forza sono la grandezza della sceneggiatura nella lunga parte della negoziazione, l’alta tensione nella scena dell’inseguimento (con una sequenza sulla funivia al fulmicotone che sembra presa da Dove osano le aquile) e l’ottima caratterizzazione del personaggio di Duane Barry, interpretato da un bravissimo Steve Railsback.
7.#2X10 RED MUSEUM – DNA SCONOSCIUTO
Piacque poco alla critica dell’epoca, ma è un episodio a metà tra mitologico e standalone di cui ci sentiamo di consigliare caldamente la visione. Red Museum parla di misteriosi rapimenti di adolescenti in una cittadina del Winsconsin, di una setta religiosa di vegetariani, di strani esperimenti sul bestiame, di test con dna alieno legati alla morte dell’informatore Gola Profonda. C’è tantissima carne al fuoco e il plot si snoda in un reticolo di sottotrame, ma ognuna di esse è sviluppata con attenzione. Dietro il thriller fantascientifico si nasconde una riflessione sulla violenza della società contemporanea e sull’importanza di accettare il “diverso”.
8. #2X20 HUMBUG – STRANE FERITE
Primo episodio scritto dallo sceneggiatore più cult della serie, Darin Morgan, per la prima volta porta una ventata di ironia e una vena parodistica nella serie. Humbug è un grande omaggio al freak show, alla tradizione circense di P. T. Barnum (con il riferimento alla sirena delle Fiji) e alla diversità. Inevitabile pensare a Freaks di Tod Browning, ma Morgan gioca tra umorismo e irriverenza sulla naturalezza del mostruoso, tra gemelli siamesi allo stato fetale, nani, fachiri indifferenti al dolore e giganti in grado di deglutire qualsiasi cosa organica o inorganica. Ci sono i veri artisti del Jim Rose Traveling Sideshow, ma anche grandi attori come Vincent Schiavelli e Michael J. Anderson (il nano di Twin Peaks).
9. #2X25 ANASAZI – IL FILE DA NON APRIRE (1/3) / #3X01 THE BLESSING WAY – IL FILE DA NON APRIRE (2/3) / #3X02 PAPER CLIP – IL FILE DA NON APRIRE (3/3)
Triplo episodio mitologico che chiude la seconda stagione e apre la terza. Mulder trova documenti rivelatori sull’esistenza degli alieni criptati in lingua navajo, qualcuno tenta di incastrarlo e avvelenarlo, gli uccidono il padre, Scully gli spara (per salvarlo), lui cerca prove in Nuovo Messico, ammazzano pure la sorella di Scully. Insomma, accade di tutto: ci sono saggi indiani, anziani scienziati nazisti al soldo degli americani (l’Operazione Paperclip reclutò davvero brillanti menti del Reich nel dopoguerra) e soprattutto gli oscuri membri del Consorzio, governo ombra che progetta sinistri accordi con la civiltà aliena. Trilogia fondamentale, le regie di R.W. Goodwin (nei primi due episodi) e Rob Bowman sono efficaci.
10. #3X04 CLYDE BRUCKMAN’S FINAL REPOSE – PREVISIONI
Altro script di culto di Darin Morgan, è uno degli episodi più amati dai fan. Si fregia della presenza di un immenso Peter Boyle, premiato con l’Emmy come guest actor, nei panni dell’adorabile e melanconico veggente Clyde Bruckman, il cui nome rende omaggia il regista del cinema muto che diresse molti film con Buster Keaton. Sorprendentemente tragicomico, divertente ma con un finale amaro: impossibile non commuoversi. Nella terza stagione, Morgan è anche autore di due altri gioiellini che confermano il suo stile ironico: #3X12 WAR OF THE COPROPHAGES – SCARAFAGGI (con Mulder che prende una cotta per una scienziata di nome Bambi!) e #3X20 JOSE CHUNG’S ”FROM OUTER SPACE” – DOV’È LA VERITÀ, vera e propria autoparodia del filone cospirazionistico.
11. #3X09 NISEI – AUTOPSIA DI UN ALIENO (1/2)/#3X10 731 – AUTOPSIA DI UN ALIENO (2/2)
Altro dittico mitologico obbligatorio in un rewatching. Mulder indaga su un video che mostra un presunto esame autoptico su una creatura extraterrestre, mentre Scully scopre inquietanti dettagli sul suo rapimento. Ci sono tutti gli ingredienti della miglior mitologia: cospirazioni, misteri di cui iniziamo a intravedere solo parziali risposte, tensione, adrenalina, un killer interessante (l’Uomo dai capelli rossi di Stephen McHattie) e, ancora una volta, riferimenti storici. In questo caso, ai crimini commessi dall’Unità 731 dell’esercito giapponese, che sperimentò armi battieriologiche su inermi cittadini cinesi nella Seconda guerra mondiale.
12. #4X03 HOME – LA CASA DEI MOSTRI
Primo episodio a subire problemi di censura, è un piccolo capolavoro di horror puro che omaggia classici come Non aprite quella porta e Le colline hanno gli occhi, realmente angosciante grazie alla finissima regia di Kim Manners. Difficile dimenticare l’abominevole famiglia dei deformi e subumani Peacock, vera e propria incarnazione del lato più animalesco, istintivo e brutale della natura umana e versione degenerata del tipico nucleo famigliare americano, così come resta impressa nella mente la violenza che squarcia l’apparente tranquillità della rurale Pennsylvania sulle note di Wonderful! Wonderful! di Johnny Mathis. Curiosità: la brava Karin Konoval che interpreta la spaventosa Ma’ Peacock tornerà anche nella stagione 2018, nell’episodio #11X03 PLUS ONE – DOPPIONI.
13. #4X08 PAPER HEARTS – CUORI DI CARTA
Episodio incentrato sulla scomparsa della sorella di Mulder, ma senza mitologia. E se il responsabile fosse il serial killer infanticida John Lee Roche (Tom Noonan)? Favola nera crudelissima, tra orrori che non possono essere mostrati e citazioni di Alice nel Paese delle Meraviglie, scava a fondo nella fragilità di Mulder come pochi altri episodi. Tra gli psicopatici incontrati da lui e Scully, insieme a Tooms e al necrofilo Donnie Pfaster (visto in #2X13 IRRESISTIBLE – INSOSPETTABILE e #7X07 ORISON), Roche è il più inquietante.
14. #4X20 SMALL POTATOES – ANOMALIE GENETICHE
Primo avvicinamento romantico tra Mulder e Scully! Peccato che lui sia in realtà Eddie Van Blundht, trasformista capace di mutarsi miracolosamente in chiunque desideri (interpretato dallo sceneggiatore Darin Morgan, che recita anche in #2X02 THE HOST – L’OSPITE IN CORPO nei panni dell’orribile verme gigante). A differenza del noto cacciatore di taglie alieno ricorrente nella mitologia interpretato da Brian Thompson, che possiede il medesimo potere, l’anonimo e mediocre Van Blundht usa la sua capacità per… sedurre le donne. Un episodio ironico, divenuto inevitabilmente cult.
15. #5X06 THE POST-MODERN PROMETHEUS – PROMETEO POST-MODERNO
Il riferimento è al sottotitolo di Frankenstein, di cui questo episodio anomalo, bizzarro e squisitamente “d’autore” scritto e diretto da Chris Carter è una sorta di rifacimento contemporaneo. Il classico di Mary Shelley si contamina per l’appunto di postmoderno: l’immaginario visivo ispirato all’adattamento cinematografico più famoso, quello di James Whale del 1931 con Boris Karloff, è sporcato dall’anticultura da gossip e tv spazzatura. L’aberrazione più grande, così, non è nella bizzarra creatura deforme che ama alla follia la musica di Cher, bensì in noi, i veri mostri incapaci di comprendere chi è diverso. Grottesco, metaletterario, allucinato, con un finale di culto che vede Mulder e Scully ballare sulle note di Walking on Memphis. Bellissime la fotografia di Joel Ransom e la partitura musicale di Mark Snow (ispirata alla colonna sonora di Elephant Man).
16. #5X12 BAD BLOOD – VAMPIRI
Altra scatenata parodia, chicca molto amata dai fan che sanno apprezzare la vena più umoristica della serie. Stavolta la firma non è di Morgan, ma di Vince Gilligan, che orchestra una sorta di versione ridicola di Rashomon. Mulder e Scully raccontano versioni diverse di un’indagine su presunti succhiasangue, c’è un giovane Luke Wilson nei panni di uno sceriffo particolarmente apprezzato da Dana e si ride tutto il tempo. La quinta stagione è del resto forse la più creativa e sperimentale; non a caso, Bad Blood viene subito dopo due episodi curati da noti scrittori: #5X10 CHINGA, scritto da Carter con Stephen King, e #5X11 KILL SWITCH – INTELLIGENZA ARTIFICIALE, sceneggiato da William Gibson e Tom Maddox.
17. #5X19 FOLIE À DEUX – FOLLIA A DUE
Un mite impiegato è convinto che il suo capo sia un orrido mostro insettiforme che succhia l’anima ai suoi dipendenti trasformandoli in zombie. Idea trash? Quella che sembra la trama di un horror di quart’ordine ha dato vita a uno degli episodi più interessanti di sempre, perché il tema alla base è l’alienazione nel mondo del lavoro, la disumanizzazione del singolo nel mondo capitalistico e conformista. E poi c’è una delle frasi più belle che Mulder dice a Scully per spingerla a credere alla sua teoria: “You have to believe me. Nobody else on this whole damn planet does or ever will. You’re my one in five billion“.
18. #6X02 DRIVE – LA CORSA
Senza questo episodio, probabilmente, Breaking Bad non sarebbe mai esistito. Con Drive ci fu l’incontro tra lo sceneggiatore Vince Gilligan e l’attore Bryan Cranston, qui impegnato in una performance maiuscola. Il suo Patrick Crump, personaggio fastidioso per il suo razzismo ma al contempo vittima di un assurdo esperimento, non si scorda facilmente. Mulder tenta di aiutarlo in una folle corsa in macchina che occupa l’intero episodio, in un sublime crescendo di adrenalina e disperazione.
19.#6X03 TRIANGLE – TRIANGOLO
Il triangolo delle Bermude non poteva mancare nell’ampio spettro di misteri indagati dai due federali specializzati nel paranormale. Carter (qui regista e sceneggiatore) rende omaggio al celebre enigma con un episodio-divertissement che è purissimo guilty pleasure, con Mulder intrappolato in un vortice temporale (o è solo un sogno?) che lo porta nel 1939, su una nave sequestrata dai nazisti. L’episodio in costume è un cliché ricorrente nella serialità verticale americana, ma Triangle si fregia inoltre di una narrazione tutta girata in piano sequenza come Nodo alla gola di Hitchcock, impreziosita da tantissimi riferimenti a Il mago di Oz di Victor Fleming.
20. #6X18 MILAGRO
Episodio amatissimo dai fan, fondamentale nel tratteggiare l’evoluzione del rapporto tra Mulder e Scully oltre il “non detto”. Il terzo elemento di questo particolarissimo triangolo “amoroso” è lo scrittore Phillip Padgett impersonato da uno straordinario John Hawkes, la cui ossessione per la rossa agente dell’Fbi è legata a una serie di sanguinosi omicidi. Sensuale e vibrante come nessun altro segmento nella storia della serie, pur senza dar sfogo a una vera carnalità, è anche un episodio pirandelliano sul potere dell’immaginazione. Bellissimo.
21. #7X03 HUNGRY – FAME
Uno degli ultimi veri grandi standalone nella storia di X-Files, gioiello strepitoso nella stagione meno riuscita e più povera di guizzi. Il giovane Rob Roberts è uno di quei monster of the week per cui è impossibile non provare simpatia e tristezza per il suo destino di involontario assassino cannibale, affetto da una voracità incontrollabile. Un episodio che in fondo parla di addiction, ma il cui vero vero punto di forza è la scelta, per la prima volta, di girarlo interamente non dal punto di vista di Mulder e Scully, bensì del mostro stesso.
22. #8X06 REDRUM – VICEVERSA
L’ottava stagione segna una svolta nella storia di X-Files, che all’epoca fece imbestialire non pochi fan: David Duchovny lascia la serie e sceglie di apparire solo in alcuni episodi. Il suo posto nella sezione speciale dell’Fbi è preso dal ben più scettico John Doggett, interpretato da Robert Patrick. Con il titolo che cita evidentemente Shining, Redrum è probabilmente l’episodio più riuscito dell’annata, girato dal punto di vista di Martin Wells, interpretato da un bravissimo Joe Morton. Accusato dell’omicidio della moglie, si ritrova a vivere gli ultimi cinque giorni all’indietro. La classica second chance per salvare chi si ama, però, può significare anche dover prendersi le proprie responsabilità. Nel cast c’è anche Danny Trejo.
23. #9X03 DAEMONICUS
Senza più Mulder, con la Monica Reyes di Annabeth Gish divenuta ormai main character al fianco di Scully e Doggett, la nona stagione appare ormai esaurita e spesso forzata per quel che riguarda il filone mitologico, ma ancora capace di regalare bei momenti tra gli standalone. Uno dei casi migliori è quello dell’inquietante Daemonicus, thriller denso di suggestioni religiose e sataniche, sorprendentemente potente a livello iconografico e visivo.
24. #9X05 THE LORD OF THE FLIES – IL SIGNORE DELLE MOSCHE
Altro cardine della stagione è questo episodio, solo apparentemente ispirato al celebre romanzo di William Golding. In realtà, il titolo è dato dal monster protagonista, teenager con la capacità di controllare gli insetti e altre poco amene caratteristiche che il suo corpo in età puberale gli sta facendo scoprire a poco a poco. Sono diversi gli episodi di X-Files incentrati su personaggi adolescenti: insieme al Darin P. Oswald/Giovanni Ribisi di #3X03 D.P.O. – FULMINI, il Dylan di Hank Harris, vendicativo e al contempo tenerissimo romantico fan di Syd Barrett, è il più riuscito.
25. #9X19/#9X20 THE TRUTH – LA VERITÀ/THE TRUTH II – LA VERITÀ II
Non è certamente il miglior finale che ci si poteva aspettare per una serie di tale levatura, ma è è d’obbligo citare il doppio episodio (solo apparentemente) conclusivo, che ci ha fatto accomiatare da Mulder e Scully prima di ritrovarli, a gran sorpresa, circa 15 anni dopo. Dopo una lunga assenza, l’ostinato agente dell’Fbi torna giusto in tempo per i saluti: un processo per omicidio a suo carico, ovviamente orchestrato dai soliti nemici nell’ombra, è l’occasione per ripercorrere 9 anni di misteri, emozioni e verità ancora non del tutto svelate. Tutto è troppo denso e sbrigativo, ma è epica l’ennesima morte dell’Uomo che fuma, il grande nemico che la coppia di detective ha combattuto sin dalla prima puntata e che (anche in virtù del legame decisamente stretto con Mulder) è uno dei villain più indimenticabili di sempre. Si finisce con i nostri due eroi di nuovo insieme, a chiudere il cerchio aperto quel 10 settembre 1993. Curiosità: la puntata doveva in realtà concludersi con una scena con protagonista George W. Bush, poi tagliata alla messa in onda. Vista la cocente delusione per il film I Want to Believe del 2009 e l’insoddisfazione delle stagioni 10-11 (benché molti x-philes le abbiano apprezzate e non vi siano mancati episodi interessanti come #10X03 MULDER AND SCULLY MEET THE WERE-MONSTER – LA LUCERTOLA MANNARA, #11X04 THE LOST ART OF FOREHEAD SWEAT – L’EFFETTO MANDELA e #11X07 RM9SBG93ZXJZ – IA), preferiamo pensare che la vera X-Files si sia conclusa nel 2002. E che continui a meritare di essere rivista più e più volte, come un evergreen senza tempo.