Berlinale 2018: SEASON OF THE DEVIL di Lav Diaz

 

La stagione del diavolo. La stagione della dittatura. La tragedia delle Filippine inizia così. Un brutale leader di nome Narciso e dal doppio volto (il riferimento è a Giano Bifronte e a un nuovo inizio, ma verso il passato non c’è pietà e gli occhi che guardano indietro rimangono chiusi) comanda un gruppo di militari crudeli che uccidono chiunque osi ribellarsi al nuovo regime instaurato. Siamo alla fine degli anni Settanta e il riferimento alla dittatura di Marcos è evidente. Lav  Diaz torna a scrivere per immagini la Storia del suo paese natale, attraverso un malinconico (anti)musical che funge da canto funebre verso un paese che sta morendo.

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PATERSON di Jim Jarmusch (2016)

 

An old willow with hollow branches
slowly swayed his few high tendrils
and sang:

Love is a young green willow
shimmering at the bare wood’s edge.

Epitaph, William Carlos Williams

Ci sono delle cascate sulle copertine delle più recenti edizioni di Paterson, poema epico scritto da William Carlos Williams e pubblicato nel 1946. Sono le stesse cascate che osserva Paterson, il protagonista dell’ultimo film di Jim Jarmusch interpretato da Adam Driver. Sono le cascate di Paterson, città del New Jersey dove si svolge l’ultima poesia scritta dal regista nato in Ohio nel 1953. È la (non) storia di una settimana come tante, nelle vite di un ragazzo, una ragazza e un cane. Non c’è un inizio, non c’è una fine, ma un unico flusso, il flusso di una cascata che continua a scorrere, giorno dopo giorno, con differenze talmente minime che è quasi impossibile percepirle.

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VULCANO – IXCANUL di Jayro Bustamante (2015)

 

Non è cosa semplice trovarsi di fronte un film proveniente dal Guatemala e, ancora più sorprendente, è scoprirne l’inaspettato valore. Vulcano – Ixcanul di Jayro Bustamante, presentato all’ultimo Festival di Berlino dove ha vinto diversi premi e ricevuto un’accoglienza caldissima, è già il titolo guatemalteco più popolare della storia, stando a quanto riporta la “Bibbia” di ImdbAl centro della pellicola c’è Maria, diciassettenne che tenta di fuggire dal matrimonio impostole dalla famiglia. Finirà per sedurre un giovane contadino desideroso di migrare in America, ma rimarrà incinta e le conseguenze saranno imprevedibili.

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Berlinale 2015: TAXI di Jafar Panahi, 45 YEARS di Andrew Haigh e JOURNAL D’UNE FEMME DE CHAMBRE di Benoît Jacquot

TAXI di Jafar Panahi (Concorso)

Il cinema di Jafar Panahi torna a Berlino con il suo ultimo lavoro, Taxi. Il grande regista iraniano continua a girare film, praticamente in clandestinità, nonostante sia stato condannato all’interdizione da ogni attività artistica. Come i precedenti This Is Not a Film (2011) e Closed Curtain (2013), Taxi è un’altra riflessione a metà tra cinema e realtà, che vede lo stesso regista ricoprire i panni del protagonista.

Il film è interamente ambientato all’interno di un taxi guidato da Panahi, che si trova a conversare con i clienti (qualcuno lo riconosce, altri no) in una serie di dialoghi che spaziano dalla politica al cinema, fino alla vita e la morte. Nonostante gli ovvi limiti tecnici, siamo di fronte a un film importante che offre uno lucido scorcio dell’Iran contemporaneo, cui il regista non manca di aggiungere tocchi di ironia.

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Berlinale 2015: THE FORBIDDEN ROOM di Guy Maddin e Evan Johnson, IXCANUL di Jayro Bustamante e VICTORIA di Sebastian Schipper

THE FORBIDDEN ROOM di Guy Maddin e Evan Johnson (Forum)

Inizia bene la 65esima edizione della Berlinale, apertasi il 5 febbraio. Nel corso della prima giornata, ha impressionato favorevolmente il ritorno di Guy Muddin, regista di culto adorato dai cinefili più puri, che si serve abitualmente degli stilemi del cinema muto per realizzare pellicole anticonformiste e spesso inclassificabili.

Riguardo a The Forbidden Room, diretto da Maddin insieme all’aiuto regista Evan Johnson, è già complesso sviscerarne il plot. All’interno di un sommergibile che da mesi non riemerge dal mare, all’improvviso appare dal nulla un misterioso taglialegna. Inizia così un viaggio a metà tra l’onirico e il fiabesco, collocato in diversi tempi e spazi e suddiviso in brevi episodi che si trasformano ben presto in incubi. Il cast è da brividi e comprende Maria de Medeiros, Geraldine Chaplin, Mathieu Amalric e Udo Kier (quest’ultimo si sottopone a un vero tour de force, interpretando ben cinque diversi personaggi).

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BOYHOOD di Richard Linklater (2014)

Nel 2002 Richard Linklater annunciò che avrebbe iniziato a lavorare a un progetto anonimo girato nella sua città natale, Austin, in Texas. Da quel momento, ogni anno per alcune settimane, il regista americano ha radunato la stessa troupe e ha continuato a girare, proseguendo la lavorazione di un lungometraggio decisamente fuori dal comune, seguendo la crescita dei personaggi parallelamente a quella degli attori. Boyhood è la storia di Mason, dall’infanzia fino all’ingresso al college: un’esistenza segnata dal divorzio dei genitori e dalla condivisione del nido domestico con la sorella Samantha, con cui ha un rapporto conflittuale.

 

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PEREZ. di Edoardo De Angelis (2014)

L’edizione 2014 della Mostra di Venezia è stata considerata, da più voci, una delle migliori degli ultimi anni per quanto riguarda il cinema italiano. Certo, al concorso è andata piuttosto bene con l’ottimo Il giovane favoloso di Mario Martone e il riuscito Anime nere di Francesco Munzi. Anche lontano dai riflettori della competizione, ha trovato spazio un’altra pellicola potente come Belluscone – Una storia siciliana di Franco Maresco. Ma poi? Tra il poco convincente La trattativa di Sabina Guzzanti, il pessimo La vita oscena di Renato De Maria e l’insufficiente Patria di Felice Farina, sono i diversi i titoli italiani che hanno deluso (e non poco) le aspettative. Di questo secondo gruppetto, seppur senza essere certamente tra i peggiori, fa parte anche Perez. opera seconda di Edoardo De Angelis dopo Mozzarella Stories.

La trama ruota attorno Demetrio Perez (Luca Zingaretti), un avvocato d’ufficio che vive a Napoli insieme alla figlia adolescente (Simona Tabasco). La sua vita verrà sconvolta quando accetta un nuovo caso, in cui è coinvolto il nuovo fidanzato della figlia. Sarà lui stesso a dover agire in prima persona per mettere in salvo la sua famiglia.

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SIN CITY – UNA DONNA PER CUI UCCIDERE di Frank Miller e Robert Rodriguez (2014)

Nove anni dopo Sin City, tornano sul grande schermo i personaggi di Frank Miller, che dirige ancora insieme a Robert Rodriguez il secondo capitolo tratto dalle sue graphic novel: Sin City – Una donna per cui uccidere. Tre storie: Dwight McCarthy (in precedenza interpretato da Clive Owen, ora da Josh Brolin) si ritrova in balia dell’ex-fidanzata Ava (un’Eva Green più fatale che mai) che lo inganna e manovra per i suoi loschi piani. A tirarlo fuori dai guai ci pensa il granitico e indistruttibile Marv (Mickey Rourke), redivivo dalla prima parte; Il giovane Johnny (Joseph Gordon-Levitt) sfida a poker il malvagio senatore Roark (Powers Boothe), padre di “Quel bastardo giallo” ucciso nel primo capitolo da John Hartigan (Bruce Willis); Nancy (Jessica Alba), intanto,  continua a sognare di vendicare la morte del suo amato Hartigan.

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LUCY di Luc Besson (2014)

 

Luc Besson in caduta libera: dopo diversi pessimi film, tra cui i recenti Arthur e la guerra dei due mondi e Cose nostre-Malavita, il regista francese tocca uno dei punti più bassi della sua carriera con Lucy, scelto come titolo d’apertura del Festival di Locarno 2014.

Protagonista è Scarlett Johansson (spaesata come il resto del cast) che veste i panni di Lucy, una ragazza costretta a prestarsi come corriere per il traffico di droga. Assumerà involontariamente una nuova sostanza che la trasformerà in una temibile macchina da guerra.

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Lav Diaz trionfa al Festival di Locarno!

From What Is Before

 

 

Lav Diaz ha vinto il Festival di Locarno 2014 con From What It Is Before: qui la nostra recensione del film

 

Ed ecco l’elenco di tutti i premiati del Concorso Internazionale:

 

Pardo d’oro:   From What It Is Before di Lav Diaz

 

Miglior regia:  Cavalo dinheiro di Pedro Costa

 

Premio speciale della giuria:  Listen Up Philip di Alex Ross Perry

 

Miglior attrice:  Ariane Labed  per Fidelio 

 

Miglior attore:  Artem Bystrov  per Durak

 

Menzione speciale:  Ventos de agosto  di Gabriel Mascaro

Locarno 67: delude Besson con “Lucy”, entusiasma Lav Diaz

lucy luc bessonLUCY di Luc Besson (2014)

Scritto da Andrea Chimento

Luc Besson in caduta libera: dopo diversi pessimi film, tra cui i recenti Arthur e la guerra dei due mondi e Cose nostre-Malavita, il regista francese tocca uno dei punti più bassi della sua carriera con Lucy, scelto come titolo d’apertura del Festival di Locarno 2014.

Protagonista è Scarlett Johansson (spaesata come il resto del cast) che veste i panni di Lucy, una ragazza costretta a prestarsi come corriere per il traffico di droga. Assumerà involontariamente una nuova sostanza che la trasformerà in una temibile macchina da guerra.

Per l’ennesima volta Besson dirige una pellicola con protagonista un’eroina (si pensi, in particolare, a Nikita del 1990) ma, in questo caso, ogni velleità di gender viene meno e il risultato è un film fiacco, perennemente indeciso se prendere la strada dell’action movie o del thriller paranormale.

I difetti più evidenti risiedono però in una sceneggiatura scontata, poco credibile e banalissima. Gli effetti speciali a dir poco pacchiani sono soltanto la goccia che fa traboccare il vaso.

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ARIANO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL: ospiti illustri per la seconda edizione della kermesse

pink-wallAriano International Film Festival: trapelano le prime indiscrezioni relativamente ai nomi degli ospiti della seconda edizione della kermesse cinematografica che animerà Ariano Irpino dal 31 luglio al 2 agosto. Il 2 agosto, dalle reti Mediaset ad Ariano, Maribel Ripoll e Selu Nieto, ovvero gli interpreti di Dolores Miranar e Hipolito Miranar della fortunata e popolare soap opera spagnola ‘Il Segreto’. La partecipazione di Ripoll e Nieto all’Ariano International Film Festival è stata resa possibile dall’agenzia ‘Catia Events’ e dal regista e attore spagnolo Enrique Del Pozo, membro della giuria tecnico-artistica.

Maribel Ripoll è un’attrice spagnola, di teatro, cinema e tv,  nota al pubblico italiano   per il ruolo di Dolores Mirañar nella telenovela di successo Il Segreto. Nata a Barcellona il 20 settembre 1959, iniziò la sua carriera nel 1996 partecipando al programma televisivo La ruota della fortuna ein una puntata della serie TV El sexólogo. In seguito partecipò a numerose altre serie televisive, come Al salir de clase, Ada Madrina, Manos a la obra, El Comisario, Aquí no hay quien viva, Hermanos y Detectives, La que se avecina, Estados alterados Maitena, Acusados, La Pecera de Eva e Impares. Nel Late Night piu’ importante della tv spagnola Hoy Cruzamos el Mississippi  ha lavorato insieme per anni con l’attore, cantante  e regista Enrique del Pozo. 

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I (pre) giudizi di luglio 2014

22 JumpDopo il calendario del mese, oggi è il turno dei nostri pregiudizi: ogni membro della redazione segnala due titoli in uscita nel mese, uno su cui si sente di mettere la mano sul fuoco per un esito positivo (segnalato come “Per me è sì”) e l’altro su cui invece ripone pochissime o nessuna speranza (“Per me è no”). Naturalmente sono (quasi sempre) film che non abbiamo ancora visto, si tratta solo di sensazioni in attesa di conferme.

Come sempre, vi invitiamo a giocare con noi (valutando tutte le uscite mensili) facendoci sapere cosa ne pensate e quali sono le vostre scelte. D’altronde… si tratta soltanto di pregiudizi.

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I consigli home video di giugno 2014

** CONSIGLIO DEL MESE **

A PROPOSITO DI DAVIS (BLURAY)

Produttore: Lucky Red / Distributore: Warner

Video: 1.85:1 anamorfico 1080p

Audio: Italiano, Inglese DTS HD 5.1
Sott: Italiano, Italiano non udenti
Extra: Making of, Interviste, Trailer

Indubbiamente uno dei titoli di punta del catalogo Lucky Red (su distribuzione Warner) per questo primo semestre 2014, la cui edizione in Bluray non delude le aspettative nonostante sia lontana dalla perfezione.

VIDEO: non ci si poteva davvero aspettare di meglio in una resa video che restituisce le tonalità fredde e glaciali della splendida fotografia del film. Anche la definizione di alcuni quadri è impressionante tanto da far passare in secondo piano alcuni difetti che appaiono nei fondali uniformi e più scuri.
3,5/4

AUDIO/SOTTOTITOLI: nonostante la fascetta riporti Dolby Digital, la codifica è in DTS HD multicanale per entrambe le tracce. Inutile dire che quella originale risulta la più convincete e più equilibrata sia nei momenti musicali che in quelli di dialogo.
3/4

EXTRA: sappiamo che i Coen non amano dedicarsi alla produzione di contenuti accessori per i loro film e pertanto ci accontentiamo di un Making of, incentrato quasi esclusivamente sulla produzione musicale, e qualche intervista. Un po’ poco davvero.
2/4

EDIZIONE: 3/4

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“Il capitale umano” batte “La grande bellezza” ai David di Donatello 2014

Il capitale umanoSono stati consegnati questa sera i David di Donatello 2014, i premi più importanti del cinema italiano. I favoriti della vigilia erano due che potevano contare sul maggior numero di candidature: La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino e Il Capitale Umano di Paolo Virzì. A vincere il premio maggiore è stato a sorpresa il secondo, che batte la pellicola premio Oscar. I due film si sono divisi la serata con un totale di nove premi per l’opera di Sorrentino (premiato come Miglior regista) e 7 David vinti da Il Capitale Umano. Gloria anche per Pif che con La Mafia uccide solo d’estate si aggiudica il premio come regista esordiente e per Song’e Napule dei Manetti Bros vincitore di 2 David. Tanti i premi speciali assegnati a personalità importanti del nostro cinema com Marco Bellocchio e Andrea Occhipinti. Infine una serata prevedibile in fase di vincitori con una gradita sorpresa nel finale. Di seguito tutti i premi. 

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