Bangla – La serie al Torino Film Festival 2021, la recensione
A due anni dall’uscita del film, Bangla diventa anche una serie in otto puntate (che vedremo su RaiPlay), di cui le prime due sono state mostrate in anteprima al Torino Film Festival 2021. Il sequel in formato seriale vede nuovamente il giovane Phaim Bhuyam, regista e attore, nei panni di un 23enne romano di origine bengalese, alle prese con amore e contraddizioni culturali.
Bangla – La serie affronta il tema dell’integrazione con il sorriso e la leggerezza, in un prodotto che – se ben lanciato – può davvero diventare un piccolo grande cult per il pubblico. Un argomento così delicato è infatti filtrato attraverso la comedy, con le disavventure di un ragazzo adorabilmente confuso e imbranato, alle prese con la storia d’amore con una ragazza di Roma Nord, le limitazioni della sua fede musulmana (la casità, in primis) e l’incontro tra le rispettive famiglie.
Scorrevole nei suoi episodi di mezz’ora l’uno, la serie racconta le seconde generazioni e la comunità multiculturale di Tor Pignattara con spirito autoironico e ribaltando gli stereotipi. A tratti è un prodotto acerbo, ma tanti sono i punti di forza: l’umorismo contagioso, l’efficacia del pur giovanissimo Bhuyam (che ha un’espressività da comico nato) e un gigionesco e divertentissimo Pietro Sermonti.
Voto: 2,5/4