CALIFORNIA DREAMIN’ di Christian Nemescu (2008)
A volte il destino è davvero crudele… Christian Nemescu nasce a Bucarest il 31 marzo 1979. Fin da ragazzo coltiva il sogno di diventare un regista cinematografico e per questo si iscrive all’Accademia di cinema e teatro di Bucarest, dove si laurea nel 2003.
Dopo aver realizzato alcuni cortometraggi, si afferma con un film di 45 minuti, Marilena de la P7, che vince un importante premio al Milano Film Festival.
Sull’onda di questo successo ottiene un finanziamento per dirigere il suo primo lungometraggio, California Dreamin’, che finisce di girare nel luglio del 2006.
Il 24 agosto dello stesso anno però, mentre il film è in fase di post-produzione, Nemescu lascia questo mondo in un incidente automobilistico, in cui perde la vita anche il suo direttore del suono (erano a bordo di un taxi nei pressi di Bucarest)
Nel maggio 2007, il Festival di Cannes decide di presentare California Dreamin’ nella sezione “Un certain regard”. Il film vince il premio della sua categoria ed è in assoluto una delle opere più applaudite dell’intera kermesse.
Vedendo questa suo lavoro (al MIFF del 2007), il dolore e il rammarico per la sua prematura scomparsa sono ancora più forti, perché Nemescu poteva diventare insieme a Cristian Mungiu, l’autore di 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, uno dei capisaldi del nuovo cinema rumeno.
Veniamo al film: California Dreamin’ (ambientato nel 1999) racconta le vicende di un treno, carico di soldati americani, che sta oltrepassando la Romania per raggiungere una base Nato ai confini con la Serbia. Il capostazione di un piccolo paesino decide di non far passare il treno, perché privo dei documenti necessari per la circolazione: a nulla serve l’intervento del governo rumeno nel cercare di convincerlo a cambiare idea.
Costretti a questa sosta forzata, i soldati americani rimarranno per diversi giorni nella cittadina, interagendo con i cittadini locali.
Il primo elemento di spessore che sembra giusto evidenziare è proprio lo stile di Nemescu:
grazie a un montaggio molto curato e a una regia simil-documentaristica, ci fa entrare con forza nella cultura della provincia rumena, con le proprie tradizioni e le proprie grottesche figure, ricordando in diversi momenti il primo Kusturica.
La psicologia dei tanti personaggi, molto ben tratteggiata, mostra da una parte gli americani, inizialmente restii ma anche curiosi di conoscere gli abitanti del villaggio, e dall’altra i rumeni, esaltati per la novità arrivata nel loro paese natale, creduto fino a quel momento un luogo dimenticato da Dio.
Le difficoltà di comunicazione e il piacere di conoscere una cultura diversa dalla propria sono alla base di quest’ottima opera corale: sia quando a incontrarsi e discutere sono il capo dei soldati e il capostazione, sia quando sono i giovani ragazzi che vivono un amore consapevolmente destinato a finire presto.
Diverse le magnifiche sequenze (tra cui uno struggente e drammatico finale con una lotta tra gli stessi abitanti del villaggio rumeno), ma una colpisce in particolare: il risveglio stralunato e incredulo di due giovani i, dopo una notte d’amore, in un prato in cui stanno pascolando delle mucche.
Il titolo California Dreamin’, oltre che per la celebre canzone dei Mamas and Papas che fa da colonna sonora alle vicende, cerca di esplicitare il sogno di ogni rumeno nel periodo di Ceausescu: l’arrivo degli americani nel tentativo di liberarli dalla dittatura.
La tanto attesa uscita di quest’opera nelle sale italiane non è mai arrivata, ma cercare di recuperare questo piccolo inedito gioiello può essere un semplice modo per ricordare Christian Nemescu, immaginandosi cosa avrebbe potuto realizzare in seguito.
Per chi fosse interessato, il film è facilmente recuperabile in dvd in lingua inglese, francese e tedesca.